Tutti nello stesso piatto
Quest'edizione - che s'inaugura a poche settimane dalla COP25, l'incontro sul climate change delle Nazioni Unite - è dedicata ai cambiamenti, climatici, politici e culturali. “Abbiamo scelto un tema di grande attualità – spiega il presidente di Mandacarù Fausto Zendron – per puntare i riflettori su aspetti che spesso non riescono a conquistare il giusto spazio sui giornali e in tv e poter così raccontare mondi lontani, culture, diritti umani violati, emergenze sociali e ambientali e nuove schiavitù”. Attraverso una selezione di film e documentari da tutto il mondo, il festival offrirà quindi l’occasione per leggere gli eventi in corso senza paura, per immaginare soluzioni rispettose dei diritti umani ed individuare modelli economici che mettano al centro la giustizia economico sociale.
“Dal campo alla tavola, la produzione di cibo è responsabile di un quinto delle emissioni totali di gas serra. Ma ne è anche la prima vittima – spiega Beatrice De Blasi, direttrice artistica del festival –. Siccità, desertificazione, alluvioni, innalzamento e inquinamento dei mari mettono in pericolo la sicurezza alimentare di tutto il pianeta. A soffrirne di più sono le nazioni e i popoli più deboli, ma gli effetti del clima che cambia si sentono ovunque”.
In cartellone, quest’anno, 36 film e documentari, un reportage fotografico ed uno spettacolo teatrale, per un totale di 25 eventi serali, a cui si aggiungono gli approfondimenti nelle scuole con la proiezione di 20 opere selezionate (qui il programma).
Dal campo alla tavola, la produzione di cibo è responsabile di un quinto delle emissioni totali di gas serra. Ma ne è anche la prima vittima
Le novità 2019
L’undicesima edizione di Tutti nello stesso piatto arriva per la prima volta anche a Bolzano e Merano, grazie alla crescita di Mandacarù: dopo la recente fusione con le altoatesine Le Formiche –Die Ameisen e Il Canale Impresa sociale, la cooperativa si appresta a diventare una realtà presente in tutta la regione, grazie a una rete composta da 14 botteghe del commercio equo e solidale e all’impegno di 400 volontari e 3.000 soci.
A chiudere il festival, dopo la proclamazione dei film vincitori, scelti dalla giuria di esperti, dalla giuria degli studenti universitari delle associazioni partner e dal pubblico, ci sarà un evento speciale, dedicato alla grande musica, in cui i cambiamenti e il futuro che ci aspettano verranno rappresentati dal continuo avvicendarsi delle stagioni. Gli spettatori saranno infatti guidati lungo un viaggio fantastico nello spazio e nel tempo, che dalla vecchia Europa del Settecento arriverà fino alla Buenos Aires del Novecento. Ad accompagnarli le Quattro Stagioni, dai violini di Antonio Vivaldi agli archi di Astor Piazzolla. Un concerto in cui tradizione e modernità dialogheranno in armonia grazie ai virtuosismi dell’Orchestra del Conservatorio di Trento, diretta dal maestro Juliàn Lombana, e di Gennaro Cardaropoli, giovane violinista considerato uno dei migliori talenti italiani di oggi, che per l’occasione suonerà un violino G.B. Guadagnini, Torino 1783 per gentile concessione della Fondazione Pro Canale di Milano con cui Mandacarù Onlus collabora da anni in progetti di cooperazione allo sviluppo. L’appuntamento, intitolato “Musica per il futuro”, è in programma martedì 10 dicembre, alle 20.30, al Teatro Auditorium Santa Chiara di Trento.