Cultura | Edifici sanitari

Concorso dell’ospedale di Bolzano 1998

Proprio durante la pandemia sono stati aperti i primi locali nel nuovo ospedale di Bolzano. Diamo uno sguardo indietro di 25 anni, quando il progetto è stato iniziato.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale del partner e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
Neue Klink Bozen Fassade
Foto: TPK Architekten

Del No. 49 del Turris Babel: Concorsi  | Wettbewerbe

Testo: Mario Sbordone


In Zusammenarbeit mit der Architekturstiftung Südtirol / in collaborazione con la Fondazione Architettura Alto Adige.

 

Art. 3  Scopo e tema del concorso

 

L’ospedale di Bolzano è in servizio da ca.
20 anni. Nel corso degli anni sono stati eseguiti una serie di lavori di ampliamento ed adattamento. Tuttavia da un’analisi dei servizi e dei relativi fabbisogni emergono molte carenze riguardanti la struttura e la gestione, sia dal punto di vista quantita-tivo che qualitativo. Il programma planivolumetrico relativo rileva un deficit di superficie netta di 30.300 m2 rispetto ai 53.700 m2 esistenti. Il programma planivolumetrico si articola in settori operativi, come il settore di degenza, settore diagnosi e cura, settore di amministrazione ecc. e all’interno di tali settori, in posti operativi. L’amministrazione dell’ospedale si è assun-ta il difficile impegno di eseguire nei pros-simi anni dei lavori di ristrutturazione ed ampliamento di tutto il presidio ospeda-liero e ciò in piena attività ospedaliera. Dall’esito del concorso dovrà scaturire un progetto, che a partire dalle esigenze definite nel programma e dallo stato di fatto dell’edificio, ridisegna da un lato un organi-smo edilizio funzionale ed indirizzato a futuri sviluppi e dall’altro offre la possibilità di realizzare l’opera in lotti separati senza compromettere l’operatività ospedaliera. A tal fine è previsto un concorso a due fasi.

1a fase: Concorso di idee
Sono da individuare le possibili alternative di fondo per l’impostazione delle modifiche sull’edificio esistente e la disposizione dei corpi di ampliamento. La 1a fase ha il carattere di un concorso di idee con premesse molto aperte. Lo scopo è quello di indivi-duare con uno studio di fattibilità in scala 1:500 molteplici proposte concettuali del sistema insediativo, indicando l’articolazio-ne dei corpi di fabbrica, l’accessibilità e la disposizione dei posti operativi, sia nel presidio da ristrutturare che negli edifici di ampliamento. L’analisi dei risultati della prima fase servi-rà a rielaborare e precisare meglio gli obiettivi per la 2a fase (delimitazione dell’a-rea, organizzazione dei settori operativi, standard degli impianti tecnici, definizione dei lotti di costruzione, concetto energetico e di viabilità ecc.).

 

2a fase: Concorso di progettazione
Sulla base delle premesse ridimensionate per la 2a fase è da svilupparsi un progetto di massima in scala 1:200, che nei termini dell’organizzazione delle funzioni e degli spazi, delle caratteristiche tecniche ed esecutive sarà sufficientemente definito, in modo da rappresentare un quadro di riferimento fondato e vincolante per la ristrutturazione edilizia dei prossimi anni.

Art. 4  Direttive per la progettazione

Le ristrutturazioni e gli ampliamenti dovranno portare alla realizzazione di una moderna struttura ospedaliera secondo le teorie più avanzate, rivolta ad una gestione efficiente e attenta alle esigenze di comfort dell’utenza. Sono da rispettare tutte le normative di legge in relazione al grado di definizione della fase progettuale. La ristrutturazione del presidio è da preve-dere nel più ampio rispetto dell’edificio esistente e dell’attività sanitaria in corso.

 

Verbale della giuria

Riportiamo qui i commenti al progetto vincitore e ai progetti 27 e 33 (rimborsi spese vinti da due architetti sudtirolesi). I progetti premiati vengono descritti in sintesi con riferimento ai seguenti punti:

A – architettura B – viabilità C – esercizio e calcolo economico D – fattibilità

 

1° premio (Progetto 36)

A – Grazie alla generosa soluzione di un collegamento assiale in direzione est/ovest il progetto conferisce un nuovo e chiaro ordine all’impianto ospedaliero. Gli edifici esistenti dell’area nonché i futuri ampliamenti sono collegati all’asse. Si crea una successione ritmica di volumi e spazi liberi. I volumi dominanti (centro di formazione e ospedale) sono ben integrati e avvolgono il generoso piazzale. L’ingresso principale si trova in posizione favorevole.

B – La viabilità nell’intero impianto e l’organizzazione dei percorsi interni risultano di chiara e funzionale disposizione.

C – La disposizione dei posti operativi corrisponde in maggior parte ai requisiti di un esercizio ospedaliero razionale. L’attribuzione dei settori sostanzialmente è ben risolta. Il programma volumetrico è rispettato, il fattore SLP/SUN favorevole. D – Il sistema edilizio, disteso lungo un comune asse di collegamento lascia supporre una razionale successione dei lotti con pochi inconvenienti per l’esercizio. 

 

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