Drin cerca casa

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Il problema del caro affitti non riguarda solo le case degli altoatesini, anche i luoghi di cultura rischiano di venirne soffocati. Ne è un esempio DrinBz, uno progetto di coworking a Bolzano che a breve dovrà trovare una nuova sede, una ricerca che si rivela particolarmente difficile per via del mercato immobiliare bolzanino. Si tratta di un progetto nato nel 2019 in Corso Italia 34 al piano terra dell’edificio degli Ex-Telefoni di Stato e che a breve dovrà spostarsi per la ristrutturazione dello stabile da parte della Provincia.
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All’interno dello spazio si è creata una vera e propria comunità fatta di quei giovani che l’Alto Adige fa fatica ad attrarre e che rischiano di veder sparire uno dei pochi luoghi di aggregazione in città. “Ci rivolgiamo a giovani lavoratori e studenti, dai 16 ai 35 anni circa. La maggior parte dei nostri co-workers sono freelancers che non sono di Bolzano e studenti universitari” racconta il coordinatore del progetto Francesco Piazza –. Al momento Drin ha più di mille iscritti e 100 persone affiliate che possono utilizzare lo spazio 24 ore su 24. “Dal post-pandemia il bacino di utenza di Drin è esploso anche grazie al lavoro che facciamo sui social. Ci siamo evoluti diventando un progetto culturale, organizziamo eventi, corsi, formazione, concerti, jam session ed intrattenimento”. Insomma, un punto di incontro per chi viene da fuori città e vuole inserirsi nella comunità bolzanina.
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Nel 2026 inizierà la ristrutturazione della loro attuale sede e per questo da diversi mesi è iniziata la ricerca di un nuovo luogo che ospiti il coworking. “Stiamo cercando uno spazio di 200 metri quadri che sia in zona Gries o centro per non cambiare troppo la nostra zona di interesse – racconta Piazza –. Il problema di Bolzano è che è pieno di luoghi abbandonati sfitti mentre i posti in affitto sono a prezzi inaccessibili”.
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La Provincia che fa?
DrinBz è un progetto dell’associazione BeYoung APS che lavora in ambito giovanile in tutta la Provincia di Bolzano appoggiandosi al contributo per la promozione delle politiche giovanili stanziato dall’assessorato alla Cultura italiana. L’assessore competente Marco Galateo, interrogato da SALTO sul destino di questo progetto, si dice conscio della problematica: “Quello che fa Drin è molto importante per la società e riteniamo sia doveroso dare tutto il supporto possibile. Stiamo collaborando con l’assessorato al patrimonio per trovare una soluzione”.
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Galateo fa riferimento al collega Christian Bianchi, assessore al Patrimonio della Provincia, che si occupa dell’attuale sede di Drin agli ex telefoni di stato. “Quell’edificio diventerà un centro dedicato a tutte le attività artistiche del mondo giovanile di lingua italiana. Stiamo mettendo a punto un progetto con cui creare una serie di spazi ampi, modulabili, adattabili alle varie esigenze legate ad attività artistiche e ricreative. È un progetto che portiamo avanti insieme agli uffici giovani della provincia: noi curiamo la parte tecnica e progettuale, mentre loro gestiscono quella artistica e organizzativa, così da lavorare a quattro mani”. I tempi di realizzazione però, spiega Bianchi, sono ancora lunghi e per ora una soluzione per DrinBz non c'è. “Fino a settembre\ottobre 2026 non partirà il cantiere e quindi non sarà necessario che il progetto Drinbz si sposti, nel frattempo troveremo una soluzione”. In attesa che siano le istituzioni a muoversi, il team di Drinbz ha già attivato un appello online “Ci serve una nuova casa temporanea! E sappiamo che a Bolzano di spazi vuoti ce ne sono...”.