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“Ho iniziato a guardare il cielo”

Maurizio Azzolini, fondatore di Dolomiti Birdwatching e punto di riferimento per il soccorso degli animali, racconta la sua passione: “Purtroppo gli italiani sono un popolo di cacciatori”. La richiesta: "Si riapra il Centro di Recupero".
Maurizio Azzolini
Foto: Dalla Serra/SALTO
  • “Purtroppo noi italiani siamo un popolo di cacciatori, più che di osservatori. Solo in provincia di Bolzano ce ne sono più di cinque mila. Di conseguenza il birdwatching non è molto praticato, come invece in diverse nazioni del nord Europa”. Maurizio Azzolini, fondatore di Dolomiti Birdwatching, il nodo regionale di Euro Birdnet Italia è consapevole che la sua non è certo una tra le passioni più in voga nella penisola. Di recente, però, a livello locale si è iniziato a parlare proprio di birdwatching, visto che un paese locale - Cornaiano - è riuscito ad attrarre numerosi appassionati da tutta Europa. Come mai? Per la prima volta in Italia, e per la trentesima nel continente, è stato avvisato il raro Rondone del Pacifico, un volatile originario dell'Asia Orientale. Azzolini, 61 anni, ex centralinista della Questura di Bolzano in pensione da tre anni, è un punto di riferimento per la cittadinanza che nota animali (non solo uccelli) feriti o in difficoltà. Questo anche a causa del fatto che il CRAB - ovvero il Centro di Recupero - è chiuso da cinque anni e l'avvio nuovo progetto a Castel Firmiano, come racconta lui stesso, "va per le lunghe... e nel frattempo le richieste aumentano e ci arrangiamo come possiamo".

  • Maurizio Azzolini a Cornaiano: 61 anni, appassionato di birdwatching e fondatore di Dolomiti BW. Foto: Dalla Serra/SALTO
  • SALTO: Azzolini, recentemente si è parlato molto dell'avvistamento di un Rondone del Pacifico a Cornaiano. Come sono andate le cose?

    Maurizio Azzolini: Il 16 maggio, Horand Mair, un membro di Cornaiano del nostro gruppo di birdwatching, ha notato un rondone con caratteristiche insolite. Inizialmente si pensava fosse un Rondone cafro, una specie africana già osservata in Italia. Tuttavia, dopo un'attenta analisi delle foto e delle osservazioni, ci siamo resi conto che si trattava di un Rondone del Pacifico, una specie mai vista in Italia. Questo ha attirato l'attenzione di tutta Europa e sono arrivate comitive dal Belgio, Olanda, Polonia, Austria, Germania e persino Finlandia.

    Dopo ormai qualche settimana da quando vola nei cieli altoatesini, avete studiato i suoi comportamenti?

    Assolutamente. Il rondone interagisce con i rondoni comuni, che sono presenti qui da noi. Forse lo fa per corteggiarli, ma non abbiamo prove di nidificazione e sotto i tre anni di età questo volatile è sterile. Il rondone può rimanere in volo per oltre dieci mesi consecutivi senza mai toccare terra, se non per nidificare. Ma questo, in particolare, scende di quota e gira tra i sottotetti delle case.

  • Il rondone del pacifico: una foto scattata a Cornaiano. Foto: Maurizio Azzolini
  • La sua è sicuramente una passione fuori dal comune. Com'è nata?

    E' nata da bambino grazie a mio padre che mi portava in montagna. Inizialmente andavamo a funghi, ma presto ho alzato lo sguardo, iniziando a osservare il cielo invece del terreno. Alle scuole medie, i miei genitori mi hanno regalato il primo binocolo, e da lì è iniziato tutto. Ho sempre avuto un debole per gli animali, collezionavo figurine e leggevo libri sugli animali preistorici.

    E da adulto ha deciso di fondare Dolomiti BW. Che attività proponete? Coinvolgete anche i giovani?

    Esattamente. In provincia di Bolzano siamo un gruppo di una settantina o ottantina di persone. Abbiamo anche alcuni giovani, anche se il ricambio generazionale non è velocissimo. Fino a qualche anno fa facevamo anche corsi tra Bolzano e Trento. È un modo per coinvolgere nuovi appassionati e trasmettere una cultura rispettosa della natura.

     

     C'è chi ha "il mal d'Africa", io ho "il mal d'Artico".

     

    Cos'è per lei il birdwatching?

    E' qualcosa di più che la semplice osservazione degli uccelli. Richiede studio sia per riconoscere le specie visivamente sia acusticamente. In passato si usavano i CD con i "canti", ora ci sono invece banche dati online con i vocalizzi. Ma per me niente batte l'esperienza sul campo.

    Il Sudtirolo si presta bene a questa attività, ma la sua passione l'ha portata anche a viaggiare...

    Sì, ho avuto l'opportunità di andare in Siberia, vicino agli Urali, per osservare alcune specie artiche russe. Vado quasi ogni anno in ferie in Finlandia o in altre regioni artiche per osservare specie specifiche. Tuttavia, non sono mai stato in Africa. C'è chi ha "il mal d'Africa", io ho "il mal d'Artico". Il mio nickname è Morinellus, tratto dal nome scientifico del piviere tortolino, una specie che cerco sia in Norvegia sia sulle Alpi durante le migrazioni...

    Quali sono i luoghi migliori per l'osservazione di uccelli in Alto Adige?

    Il nostro territorio offre molto per le specie alpine e di alta quota. Non abbiamo grandi zone umide, ma alcune interessanti ci sono: i laghi di Caldaro, Resia e San Valentino ad esempio. E poi c'è una "perla" nascosta: l'aeroporto di Bolzano. Un hotspot con oltre 180 specie osservate. Una vera isola ecologica in mezzo alle monoculture di meli. Ci sono state anche specie rarissime, come la Pernice di mare e l'Ibis eremita.

    Spesso il birdwatching è associato non solo all'osservazione, ma anche alla fotografia. Anche questa è una parte importante della sua passione?

    Per me sì, ma con rispetto. La fotografia digitale ha reso tutto più accessibile, ma non sempre chi fotografa lo fa rispettando l'ambiente, come un nido ad esempio. Fotografare animali selvatici è una responsabilità. Io ho iniziato come osservatore, poi ho aggiunto la fotografia. Ma c'è anche chi fa il percorso inverso: da fotografo diventa appassionato di birdwatching.

    Oltre alla recente osservazione del Rondone del Pacifico, in passato lei in prima persona aveva scovato un gruppo di volatili composto dal Rondone pallido. 

    Il Rondone pallido è una specie mediterranea. Nel 1999 ne ha scoperto una colonia in pieno centro a Bolzano, proprio vicino al Duomo. Tuttora la popolazione si mantiene sfruttando gli edifici del centro storico e i sottotetti. Tra quelle conosciute è la colonia più settentrionale d'Europa: non ci sono colonie note più a nord della nostra!

     

    Cerco di vivere questa passione nel modo più rispettoso possibile, andando in natura "in punta di piedi"

     

    Negli anni lei è diventato un punto di riferimento per la cittadinanza bolzanina, ma non solo, in quanto presta soccorso agli animali feriti. 

    Sì, molto spesso. Quando qualcuno trova un uccello ferito spesso mi chiama direttamente. Sono intervenuto in tutta la provincia. In molti casi distinguere un uccello davvero ferito da un giovane appena uscito dal nido è fondamentale, perchè magari l'esemplare va solo lasciato dov'è. Solo in casi specifici – ad esempio per i rondoni, che si nutrono di insetti volanti e non riescono a decollare da terra – vanno raccolti e curati.

  • Il Rondone pallido: la colonia a Bolzano è la più a nord d'Europa. Foto: Daniele Occhiato
  • E se non c'è lei, a chi ci si può rivolgere?

    Alle autorità competenti sicuramente. Purtroppo però a Bolzano il CRAB è chiuso da cinque anni. C'è un progetto per un nuovo centro a Castel Firmiano, ma i tempi sono lunghi. Nel frattempo, le richieste aumentano e ci arrangiamo come possiamo. Si dovrebbe riaprire!

    Lei si ritiene essere un ambientalista?

    Non nel senso attivista del termine. Mi considero un naturalista per passione, soprattutto un birdwatcher. E cerco di vivere questa passione nel modo più rispettoso possibile, andando in natura "in punta di piedi", cercando di minimizzare il disturbo che si può portare.

    Dice che ci sono tanti cacciatori, ma al di là di questo, secondo lei in Alto Adige c'è anche un problema di bracconaggio?

    Purtroppo sì. Tutte le regioni italiane lo affrontano. Abbiamo avuto episodi recenti anche in Val Venosta. È un problema collegato al fatto che in Italia ci sono molti cacciatori e non tutti rispettano la legge.