Politica | Scuola
Maestro Galateo
Foto: Dalla Serra/SALTO
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OMG! Hot er nix besseres zu…
OMG!
Hot er nix besseres zu tun und zum denken????
Non mi pare sia il Ministro…
Non mi pare sia il Ministro dell'Istruzione, comunque ... interessante.
La missiva sarà sicuramente stata concordata con i presidi.
Non è stato concordato con i…
Non è stato concordato con i dirigenti.
Irgendwie muss mann es in…
Irgendwie muss mann es in die Gazetten schaffen. Bezahlen wir die Typen für solche Statements? Nur so spaßeshalber, als rhetorische Frage.
Im Übrigen, die sollten ihre…
Im Übrigen, die sollten ihre Hausaufgaben machen.
Compiti a casa, Paolo Crepet…
Compiti a casa, Paolo Crepet: «Sintomo del fallimento della scuola ma abolirli porta i ragazzi più tempo sui social»
«I compiti a casa? Il sintomo di un fallimento totale della scuola. È una sorta di delega alla famiglia per colmare le lacune che la scuola non riesce a colmare da sola». Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet, noto per le esternazioni schiette e le posizioni anticonvenzionali, è critico verso il sistema scolastico italiano: unico motivo per cui concorda con l’assessore provinciale all’istruzione Galateo, che mercoledì ha scritto a docenti e dirigenti scolastici della provincia chiedendo di ridurre i compiti durante le vacanze per favorire un clima familiare e di svago. Un «palliativo mal concepito che ignora la realtà sociale contemporanea» e le vere carenze del sistema scolastico, secondo Crepet, che sostiene il «modello di scuola a tempo pieno ampiamente diffuso in Paesi civili come la Francia, con brevi periodi di vacanza distribuiti lungo l’anno scolastico». Non ha senso dare lunghe vacanze per poi «rovinarle con i compiti, che io ricordo come un incubo della mia gioventù: meglio sarebbe avere vacanze meno lunghe e giornate scolastiche dilatate fino a metà pomeriggio, più efficaci per rimettere al passo chi è indietro e offrire alternative, dallo sport al teatro, per chi non ha problemi».
Il tema "compiti a casa" non…
Il tema "compiti a casa" non è di poca importanza, anzi. Se la famiglia debba o meno aiutare è anche sotteso alla giustificazione di verifiche sulle competenze linguistiche in tedesco dei genitori come è stato deciso in questa provincia. Da cui si deve dedurre che i bambini abbiano molti compiti a casa. Certo, se il mondo della scuola tace, qualcuno ne deve pur parlare. Abbiamo scuole dal carattere del tutto particolare rispetto al resto d'Europa, non possiamo certo aspettarci che lo facciano altri per noi. In linea di massima, concordo con Galateo ma soprattutto con molti pedagogisti e esperti di scuola che hanno la stessa opinione. Certo, sarebbe ora che ci mettessimo d'accordo visto che ognuno dice la sua.
Personalmente trovo molto…
Personalmente trovo molto bello fare i compiti con i figli.
Ritengo che non abbia molto senso l'affermazione "troppi compiti". Cioè chi è che ha precedentemente indagato in tutte le scuole, tutte le classi, insegnanti e materie, per arrivare alla conclusione che i compiti siano troppi? Per qualcuno saranno troppi, per altri - no. Nella scuola tedesca tra l'altro i compiti molto spesso personalizzati, quindi che servono ad aiutare quel preciso alunno.
Da genitore non posso che essere contenta di vedere dei compiti, per lo meno entro a contatto col mondo del figlio a scuola, scopro i suoi punti deboli, i punti forti, ho la possibilità di fargli vedere/scoprire insieme dei lati divertenti e interessanti delle materie. Trovo quindi che quello dei compiti possa essere un momento motivante e stimolante per il bambino stesso. Anche fare lo stesso compito in classe e in ambiente diverso (a casa, in vacanza) può servire ad allargare l' orizzonte, trovare nuove idee etc.