Ci piace pensare che la vittoria del candidato Verde al Comune di Innsbruck, dopo un ballottaggio per nulla scontato, venga da lontano e possa andare lontano. In un periodo storico nel quale, salvo che in Sudtirolo, se si parla di Verdi in Italia ti guardano incuriositi e ti danno solo dell’animalista (che non è certo offensivo); in una fase storico-politica che vede i Grünen tedeschi non solo in difficoltà ma di più e in un momento nel quale anche i Verdi locali sono invitati a dirci con maggiore chiarezza che cosa voglion fare da grandi, ecco in una stagione così rinfranca che si stia per insediare il primo sindaco Verde nell’intera Austria.
Il neo-sindaco di Innsbruck attingerà anche alla esperienza (positiva ma un po’ disomogenea) di Paul Rösch a Merano, per esempio scegliendo con maggiore lungimiranza il proprio vice?
Porterà qualcosa di buono? Possiamo ipotizzare di sì, con tutte le cautele del caso. Il neo-sindaco di Innsbruck attingerà anche alla esperienza (positiva ma un po’ disomogenea) di Paul Rösch a Merano, per esempio scegliendo con maggiore lungimiranza il proprio vice?
E i due sindaci Verdi (a Merano a capo di una Lista Rösch, d’accordo, ma non cerchiamo sempre il pelo nell’uovo anche se la giunta sul Passirio è appunto di intese “medio-larghe” e non monocolore) si incontreranno presto, se non altro per vedere l’effetto che fa?
In queste ore, le forze politiche e altri sindaci sia sudtirolesi che austriaci ci diranno la loro. Guardando, comunque, soprattutto alle consultazioni romane al Palazzo del Quirinale.
Ma intanto i Verdi hanno due sindaci in due città piene di risorse ma anche con problemi insoluti. Che né la statua di Sissi né il Goldenes Dachl potranno risolvere.