Economia | L'inceneritore di Bolzano

Termovalorizzatore: a breve avverrà la cessione ad Ecocenter

Lo ha deciso la provincia che conta molto sulle potenzialità del teleriscaldamento, in merito alle quali però Ambiente e Salute conferma tutte le sue perplessità.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Con una delibera la giunta provinciale ha posto questa mattina le basi affinché l'Associazione Temporanea di Imprese Ati, che sta gestendo attualmente l'inceneritore, ceda l'impianto ad Ecocenter al termine delle duemila ore di gestione di prova, come previsto dal contratto.
Un altra novità di questi giorni è l'ampliamento della rete di teleriscaldamento che attualmente copre solo il 6% delle proprie potenzialità. Secondo Ecocenter le prime case abitazioni ad essere allacciate saranno quelle di via Resia e del nuovo quartiere di Firmian, fino all'ospedale che dovrebbe anch'esso rientrare nei piani.
A termine dei lavori – così il presidente di Ecocenter, Stefano Fattor - "20 su 42 mila famiglie bolzanine con un'utenza domestica, passando al teleriscaldamento, potrebbero risparmiare fino al 20% sulla propria attualebolletta".

Rimane però scettico in merito Argante Brancalion, presidente dell'associazione Ambiente & Salute, che spiega: "per giustificare l'inceneritore e renderlo veramente proficuo mancano finanziamenti pari a 60/70 milioni di euro, una cifra enorme che non è facile reperire anche perché la provincia non credo abbia molta voglia di pagare”.
In quanto ai tempi di realizzazione della rete, Brancalion precisa che per coprire tutta la città di Bolzano i tre anni dichiarati non saranno certamente sufficienti.

Va anche notato che con il passaggio della gestione ad Ecocenter inizierà anche il rimborso del mutuo bancario di 116 milioni con i quali è stata costruita la struttura. "Nei conti fatti per pagare il mutuo – continua Brancalion – sarebbero state indispensabili anche le entrate derivanti dalla vendita dell'energia prodotta con il teleriscaldamento, di cui però ne è stata ricavata finor soltanto una piccolissima parte". Per Brancalion ora "probabilmente si dovrà ricaricare la differenza sulla tariffa delle parcelle dell'inceneritore che i comuni dovranno pagare”

Inoltre - precisa il presidente di Ambiente & Salute - la quantità di rifiuti residui provinciali al momento si attesta su meno di 100.000 tonnellate annue. Al computo originariamente previsto mancherebbero quindi già 30 mila tonnellate annue.
Dunque i mancati profitti del teleriscaldamento secondo Brancalion sono destinati a produrre un aumentano dei costi per i singoli comuni che attualmente smaltiscono i loro rifiuti attraverso il nuovo termovalorizzatore.