Cultura | Busoni

Concorsi musicali internazionali: quale futuro?

Le più importanti competizioni musicali nel campo della musica classica si confrontano in questi giorni a Bolzano. Intervista a Glen Kwok, presidente di World Federation.

Dal 7 al 10 Maggio Il Concorso Busoni ospita a Bolzano la Federazione Mondiale dei Concorsi Musicali Internazionali. I delegati di tutto il mondo si incontreranno alla Libera Università di Bolzano per discutere le sfide e le prospettive nel futuro delle più .
Ormai quasi cinquantotto anni fa, il celebre Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni fu tra i membri fondatori della World Federation of International Music Competition, una federazione nata per creare una rete tra istituzioni di alto livello, capaci di premiare i giovani talenti e scovare così i grandi musicisti del futuro. 
Nel 1957 il Concorso Busoni era appena alla sua nona edizione, eppure già si imponeva all'attenzione internazionale per la qualità dei suoi candidati e per le personalità che figuravano nel suo comitato d'onore, musicisti del calibro di Arthur Rubinstein, Alfred Cortot, Arturo Benedetti Michelangeli e molti altri. Giunto alla sua sessantesima edizione e con alle spalle sessantasei anni di storia, quest'anno finalmente il Concorso Busoni ospita a Bolzano l'assemblea generale della World Federation che contribuì a fondare, e che negli anni si è affermata come sostegno e garante della qualità delle istituzioni che ne fanno parte.
Tra i delegati presenti a Bolzano in questi giorni figura anche Glen Kwok, presidente della World Federation e direttore artistico dell'International Violin Competition di Indianapolis. Cogliendo l'occasione gli abbiamo voluto porre qualche domanda sullo stato della musica classica ed in particolare dei concorsi in questi tempi così difficili per l'economia mondiale.

La nascita della World Federation ha cambiato il modo in cui i concorsi internazionali lavorano e organizzano i loro eventi? Quali sono i benefici per i membri?
Ne sono assolutamente convinto. Innanzitutto i concorsi membri devono aderire ad un regolamento ferreo stabilito dalla Federazione per farne parte. Queste regole sono state introdotte e continuamente riviste nel corso degli anni per promuovere le migliori opportunità artistiche per i partecipanti e assicurare l'integrità  nel giudizio delle giurie. Ogni concorso è certamente libero di avere la propria fisionomia ma la Federazione ha stabilito uno standard su cui tutte le competizioni, anche quelle che non ne fanno parte, sono valutate. I benefici più evidenti sono sicuramente la visibilità internazionale che la Federazione offre ai membri e la condivisione di competenze.

Quali sono le principali difficoltà che i concorsi internazionali devono affrontare al giorno d'oggi?
La prima è senza dubbio la scarsità sempre maggiore di risorse economiche. I nostri membri si finanziano in diversi modi, da chi è interamente sovvenzionato da donazioni o finanziamenti pubblici fino a quelli che devono raccogliere l'intera somma da privati, corporazioni, fondazioni ecc. Come il mondo combatte contro la crisi così anche i concorsi internazionali, perciò molti hanno sofferto o sono stati persino costretti a chiudere. Dal lato prettamente artistico la sfida principale è forse riuscire a fare la differenza nella carriera dei vincitori. La federazione da grande importanza all'assistenza e promozione in modo che ai vincitori non venga semplicemente consegnata una somma qualsiasi di denaro per poi essere spediti via. Il mondo della musica è molto competitivo, dobbiamo fare ogni sforzo possibile per curare le carriere dei nostri vincitori nei limiti delle risorse di ogni istituzione. Tuttavia al lato pratico molti concorsi non hanno lo staff, l'esperienza o le risorse necessarie per svolgere questa attività ad un livello soddisfacente.

Quali sono le sfide principali che la World Federation dovrà sostenere nel futuro?
Una sfida costante per noi consiste nel trovare soluzioni per aiutare i nostri membri che si trovano in difficoltà economiche. E poi più che affrontare sfide vere e proprie la Federazione è impaziente di cogliere le molte nuove possibilità di crescita che si profilano nel futuro.

Ha notato qualche cambiamento nel profilo dei vincitori nel corso degli anni? Il talento, o il modo in cui noi lo concepiamo, è mutato nel tempo?
L'altissimo livello qualitativo, artistico, non è cambiato nel tempo. Le star che si aggiudicarono i premi cinquanta o settanta anni fa sono poi diventati i grandi concertisti dei nostri tempi, ed hanno posto un metro di giudizio su cui oggi vengono giudicati i nostri candidati. Non c'è dubbio che ancora oggi i nostri concorsi vengano vinti da grandi talenti. Ma la principale differenza sta nei grandi progressi che la pedagogia musicale ha fatto e al più vasto accesso che gli studenti hanno a questa risorsa a livello mondiale. Per questo c'è molta più diversità tra i candidati e quindi tra i vincitori. Questo significa anche che gli studenti sono meglio preparati e in tutto il mondo si è diffuso un livello generale piuttosto alto.