Ma quale “inno nazionale”
Una ne fa e cento ne pensa. Roland Lang, numero uno del Südtiroler Heimatbund, torna sulla diatriba nata in occasione delle celebrazioni per i 25 anni della chiusura della vertenza altoatesina alle Nazioni Unite che si terranno a Merano domenica prossima, 11 giugno, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella e del presidente austriaco, Alexander Van der Bellen. Gli Schützen, come noto, si sono rifiutati di partecipare alla cerimonia perché verrà eseguito l’inno di Mameli. “Se non vogliono l’inno che non vengano, ma che non si presentino più alle altre celebrazioni”, era stata la secca risposta del presidente della Provincia Arno Kompatscher. Ora, con il consueto onnivoro zelo, Lang fa notare che “questo ampolloso canto da guerra fino ad oggi non è mai stato dichiarato inno nazionale italiano da nessuna legge” e che “il testo sanguinario di questa canzone di guerra composta nel 1847 contro l’Austria, può essere compreso soltanto con riferimento ai tempi di allora ed all’entusiasmo guerriero del poeta Goffredo Mameli”. Piuttosto, dice il presidente di SHB, si suoni l'inno dell'Unione europea.
Se alcuni politici sudtirolesi si sentono chiamati a insistere, in occasione di un ricevimento di Stato del 21° secolo, sull’esecuzione di una canzone da guerra diretta contro l’Austria e che al giorno d’oggi fa un effetto ridicolo, ciò non è altro che una forma di indegna adulazione nei confronti di Roma
L’inno è in effetti “provvisorio” da più di 70 anni, sebbene di tentativi in Parlamento per ufficializzarlo ce ne siano stati, fin dalla quattordicesima legislatura. Il primo, nel 2002, a firma del deputato di Alleanza nazionale Antonino Ghiglia. Lang ricorda che anche nell’agosto del 2016 “l’allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il suo Partito Democratico hanno fatto degli sforzi per far dichiarare la canzone di Mameli inno nazionale”. E azzarda: “Durante il periodo del Regno d‘Italia l’inno nazionale ufficiale era la Marcia Reale, siccome questo inno nazionale non è mai stato abolito, semmai sarebbe esso da considerarsi come inno nazionale”. L’apice si raggiunge con le “velate” accuse di servilismo: “Se alcuni politici sudtirolesi si sentono chiamati a insistere, in occasione di un ricevimento di Stato del 21° secolo, sull’esecuzione di una canzone da guerra diretta contro l’Austria e che al giorno d’oggi fa un effetto ridicolo, ciò non è altro che una forma di indegna adulazione nei confronti di Roma”.
Perché allora non attingere dal vivaio della canzone leggera o dall’opera, piuttosto? “Azzurro di Adriano Celentano, con la quale il Presidente del Consiglio Renzi venne accolto al summit G7 del 2015, sarebbe molto più adatto come inno italiano. Anche l’aria Va‘ pensiero di Giuseppe Verdi secondo i sondaggi piacerebbe a molti italiani come loro inno. In un’Europa unita le grette canzoni da guerra che esaltano l’inimicizia contro i vicini dovrebbero essere finalmente superate e non se ne dovrebbe in nessun caso fare l’abuso di utilizzarle come 'inni nazionali'”.
Veramente imbarazzanti queste
Veramente imbarazzanti queste dichiarazioni....imparino ad avere un minimo di rispetto per l'inno e per la comunità di cui anche loro fanno parte. Non esiste solo la Heimat!!!! E poi sulla retorica degli inni potremo aprire un dibattito infinito: la Marsigliese gronda di parole sanguinolente e quello tedesco ricorda sempre a tutti l'imperialismo nazista. Ciononostante tutti li rispettiamo perché rispecchiano le società democratiche odierne, ma l'Heimatbund è rimasta al secolo scorso!!!!
essendo l'unica canzone
essendo l'unica canzone faccendo parte degli "Simboli patri italiani" il canto degli Italiani e di fatto l'inno nazionale ma a Merano non viene cantato (a differenza della Ode "an die Freude"/Inno alla gioia)!
Il buon Lang non sa però che
Il buon Lang non sa però che anche la celeberrima aria "Va pensiero" era stata interpretata come metafora della sitiazione dell'Italia sotto l'oppressione austriaca...
In risposta a Il buon Lang non sa però che di Manfred Klotz
Nicht wirklich verwunderlich,
Nicht wirklich verwunderlich, dass der das nicht weiß.
situazione
situazione
Einziger offizieller Text der
Einziger offizieller Text der deutschen Bundeshymne ist die dritte Strophe des Deutschlandliedes von Hoffmann von Fallersleben. Diese Strophe war im Dritten Reich verboten, weil man "Einigkeit und Recht und Freiheit" damals nicht schätzte. Mit Imperialismus hat dieser Text nichts zu tun.