Stop alle gite anche al Pascoli

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“Stop alle attività extracurricolari per difendere la dignità della professione”. A comunicarlo è il Gruppo Dignità Istruzione Docenti Apprendimento del Liceo Pascoli di Bolzano nato sotto l'impulso del movimento partito nelle scuole in lingua tedesca. Anche i docenti del liceo bolzanino in lingua italiana aderiranno così alle proteste previste in tutto l'Alto Adige per l'anno scolastico 2025/2026 incominciato oggi, lunedì 8 settembre.
"Una larghissima maggioranza di docenti del Liceo Pascoli di Bolzano, dopo un’ampia discussione, ha deciso di sospendere per l’intero anno scolastico 2025/2026 le attività extracurricolari. Questa scelta, pur non facile, visto il grande valore che è sempre stato attribuito alle iniziative extra curricolari per la crescita umana, civile e culturale di studentesse e studenti, rappresenta una forma di protesta per richiamare l’attenzione pubblica e soprattutto istituzionale sulla dignità della professione docente e sicuramente non una forma di attacco nei confronti delle istituzioni culturali della nostra realtà cittadina", scrive il gruppo in una nota.
"Riteniamo indispensabile far emergere la grande mole di lavoro sommerso che i/le docenti svolgono quotidianamente e che non viene riconosciuta né sul piano sociale né sul piano economico, tanto più in una realtà, l'Alto Adige, dove il costo della vita è altissimo. Ore spese per progetti, viaggi di istruzione, attività integrative, eventi e iniziative scolastiche arricchiscono certamente la vita educativa degli studenti, ma rimangono invisibili. A ciò si uniscono un sempre crescente carico burocratico e, di conseguenza, una sensibile erosione del tempo da dedicare allo studio e alla preparazione delle attività didattiche", continua la nota.
"Gli scioperi fatti fino ad ora sono risultati poco incisivi"
Oggi oltre 90mila tra bambini e ragazzi altoatesini sono stati i primi in Italia a tornare tra i banchi di scuola. Ma già a inizio settembre per loro si prospetta un anno scolastico diverso dal solito. Nella gran parte delle scuole in lingua tedesca non si svolgeranno attività extra-scolastiche e le classi non verranno portate in gita. In alcune altre scuole in lingua italiana sparse tra Bolzano, Merano e Brunico gli insegnanti stanno discutendo se aderire o meno alla protesta, seguendo l'esempio dei colleghi Liceo Pascoli che però hanno assicurato che "avendo rispetto del denaro pubblico porteranno avanti tutte le iniziative già finanziate, senza però prenderne in carico altre".
Secondo i docenti del Pascoli "gli scioperi fatti fino ad ora sono risultati poco incisivi. Con questa nuova forma di protesta non solo non si incide sull'attività didattica dei propri studenti, ma si risulta anche essere più efficaci". -
I vertici della scuola, come è chiaro che sia, non sembrano voler accogliere la protesta. "Non mi risulta nessuna iniziativa", afferma invece il Vicepresidente della Provincia nonché assessore all'istruzione in lingua italiana, Marco Galateo. "Le decisioni sulle attività sono state già deliberate a novembre e per le altre decide il consiglio di classe, quindi mi sembra poco probabile che decidano iniziative a cui poi non partecipano. Resta il principio che nessun docente può essere costretto a portare la classe alle attività, ma vediamo grande disponibilità dei docenti a non danneggiare gli studenti". E l'assessore sottolinea: "Siamo in fase ultima della trattativa sull’aumento dello stipendio che, va ricordato, è di 385 euro lordi al mese per recupero inflazione e di oltre 400 euro lordi al mese come aumento strutturale. Sono pochi i lavoratori che possono vantare questo tipo di adeguamento e lo sanno anche loro. I docenti restano figure cardine per la giunta provinciale, ma sappiamo che un grazie non era sufficiente, per questo da un anno abbiamo lavorato per garantire una spesa aggiuntiva di 110 milioni di euro all’anno per i prossimi tre anni".
La promessa di aumentare gli stipendi in maniera strutturale a partire dal 2026 non sembra però aver ottenuto l'effetto politico e sociale desiderato dalla Giunta: nonostante la comunicazione che verranno stanziati 330 milioni di euro nel triennio 2026-2028 infatti le proteste non si fermano e, anzi, come nel caso del Liceo Pascoli, sembrano estendersi a macchia d'olio in tutto il Sudtirolo.
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