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La protesta inizia a parlare italiano

Il "no" alle gite e alle attività educative partito dagli insegnanti delle scuole in lingua tedesca sbarca ufficialmente anche in quelle italiane: venerdì 13 giugno il Liceo Pascoli di Bolzano, dopo l'ok dell'assemblea sindacale, ne discuterà.
Scuola
Foto: QuiFinanza
  • Che anche nelle scuole in lingua italiana si fosse iniziato a parlare della mobilitazione degli insegnanti delle scuole in lingua tedesca della provincia di Bolzano, che tra le varie cose chiedono aumenti salariali e più risorse, era chiaro ormai da qualche settimana. La "minaccia" di non portare più gli studenti in gita e di cancellare tutte le attività educative nata dall'impulso dei gruppi Qualitätsmarke Bildung Südtirol e Bildung am Abgrund, si espande a macchia d'olio in tutto il Sudtirolo, arrivando a coinvolgere anche le scuole in lingua italiana del capoluogo. Oggi, martedì 10 giugno, la Rappresentanza sindacale unitaria (RSU) del Liceo Pascoli di Bolzano ha tenuto un'assemblea in cui, tra le varie cose, si è discusso della forma di protesta dei colleghi delle scuole tedesche. Venerdì 13 giugno, dopo l'ok dell'assemblea sindacale di oggi, anche il collegio docenti della scuola discuterà della forma di protesta e delle motivazioni che ci stanno dietro. Tutte le uscite extrascolastiche previste per il prossimo anno scolastico potrebbero essere a rischio. 

  • Liceo Pascoli di Bolzano: venerdì 13 giugno si discuterà della protesta nata nelle scuole in lingua tedesca. Foto: Dalla Serra/SALTO
  • Alla base della mobilitazione c'è l'insoddisfazione degli insegnanti rispetto all'andamento della contrattazione sindacale con la Provincia. Tra i fondi destinati al contratto collettivo intercompartimentale, infatti, una quota è destinata all'adeguamento salariale degli insegnanti dovuto all'inflazione degli ultimi anni. Un adeguamento che però, nonostante sia stato approvato dalla maggioranza dei sindacati, per una parte di insegnanti non è soddisfacente. 

    L'assessora Magdalena Amhof, insieme al Presidente della Provincia Arno Kompatscher​​, che ha la delega alle Finanze, aveva messo sul tavolo 825 milioni di euro (225 in più rispetto all'offerta precedente) per gli aumenti salariali dei dipendenti pubblici e per il pagamento una tantum per tenere conto dell'inflazione del periodo 2022-2024. Tra le proposte, che hanno trovato d'accordo anche la maggioranza dei sindacati, ci sono anche alcuni benefit, come il Südtirol Pass gratuito per il trasporto pubblico. Il tutto è stato messo nero su bianco in una lettera d'intenti proprio tra Provincia e sindacati (non tutti però hanno firmato). 

    Tra i sindacati della scuola che non hanno firmato l'accordo, e tra alcuni insegnanti, c'è il timore che quelle di Amhof siano solo promesse politiche che, in futuro, non verranno mantenute. In sostanza, non si sentono "garantiti" dalla firma alla lettera d'intenti. 

     

    "Così sì che, quando non verranno più proposte, la politica inizierà a capire quante attività extra gli insegnanti hanno portato avanti fino a quest'anno"

     

    A settembre quel timore, però, potrebbe trasformarsi in una vera e propria azione di protesta. Per il prossimo autunno, infatti, molte  scuole in lingua tedesca hanno "minacciato" che, visto che a loro parere gli scioperi non bastano più per essere presi in considerazione dalla politica, non porteranno più in gita gli studenti e annulleranno le attività educative.

    Con il coinvolgimento di uno dei principali istituti in lingua italiana della città di Bolzano, la protesta nata tra la Val Pusteria e la Val Venosta inizia quindi a parlare italiano. "Così sì che, quando non verranno più proposte, la politica inizierà a capire quante attività extra gli insegnanti hanno portato avanti fino a quest'anno", chiosa un insegnante della scuola italiana.

    Oggi l'assessora al personale, Amhof, che già era intervenuta a inizio maggio per chiedere agli insegnanti di non dare seguito alla protesta, ha invitato tutti i docenti interessati ad un incontro informativo online in cui si è discusso del nuovo contratto di comparto per i dipendenti provinciali. I rappresentati del Liceo Pascoli di Bolzano hanno già fatto sapere che l'esito di questo incontro non cambierà la loro intenzione di richiedere al collegio docenti di aderire alla protesta.