“Liliana Segre e la cultura dell’odio”
La destra in Parlamento e fuori attacca Liliana Segre, testimone della Shoah, sopravvissuta all'orrore di Auschwitz. E a quasi 90 anni la senatrice a vita - è stata nominata nel gennaio del 2018 da Sergio Mattarella - è costretta a muoversi con la scorta di due Carabinieri. La decisione è stata presa a Milano dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, presieduto dal prefetto Renato Saccone: Segre, ebrea italiana colpita dalle Leggi razziste volute da Benito Mussolini, è vittima di pesanti e continue intimidazioni sul web e oggetto di minacce da parte dei neofascisti di Forza Nuova. Ad aver portato negli ultimi giorni l'attenzione delle destre sulla sua figura è stata però la firma sulla mozione per l’istituzione di una Commissione straordinaria per il contrasto ai fenomeni dell’intolleranza, del razzismo, dell’antisemitismo e dell’istigazione all’odio e alla violenza, votata a maggioranza dal Senato la settimana scorsa.
Il senatore Matteo Salvini, già ministro dell'Interno nel governo Conti I, e leader della Lega, ancora il 6 novembre, intervenendo su Rete 4, a "Fuori dal Coro", ha rivendicato la scelta dell'astensione, di fronte alla scelta di "mandare avanti una donna [la senatrice a vita Segre, ndr] per far passare commissione d'inchiesta di stampo sovietico che decida chi è razzista e chi no", un fatto giudicato "pericoloso", perché sarebbe delicato fare "processi al nazionalismo e al presunto razzismo". "In Italia - ha detto Salvini - non ci sono fascisti, ma io difendo i milioni di italiani orgogliosi di essere italiani...". L'ex ministro ha poi concluso sproloquiando di migranti che non vorrebbero il presepe, Gesù bambino e il Natale, e invitandoli a tornare al proprio Paese tra gli applausi del pubblico in sala.
Per concludere, Matteo Salvini ha equiparato i crimini del nazismo e quelli del comunismo, la svastica e la falce e martello, evidenziando se mai ce ne fosse bisogno che il problema esiste, ed è stato senz'altro fomentato dalle campagne d'odio con cui il suo partito ha alimentato il dibattito politico degli ultimi anni (ancora il 6 novembre ha attaccato il calciatore Mario Balotelli, vittima di insulti razzisti a Verona, domenica scorsa, affermando che "lezioni agli italiani da un milionario viziato e maleducato non le accettiamo").
Siamo davanti a un salto di qualità della cultura dell’odio, della discriminazione e dell’intolleranza che, come si vede, non prova vergogna più di nulla (Julia Unterberger)
Sulla scorta assegnata a Liliana Segre è intervenuta la senatrice della SVP e Presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger: "È davvero preoccupante che una testimone della Shoah sia da oggi costretta a vivere sotto scorta. Siamo davanti a un salto di qualità della cultura dell’odio, della discriminazione e dell’intolleranza che, come si vede, non prova vergogna più di nulla - ha scritto in una nota -. Solo la scorsa settimana le forze del centrodestra si sono astenute nel voto per l’istituzione della Commissione d’inchiesta proposta dalla stessa Segre per il contrasto dei fenomeni di intolleranza e razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.
Quanto accaduto è invece la riprova della necessità di quella Commissione, così come di tutte le iniziative che possono arginare e contrastare questo fenomeno. Massima vicinanza e gratitudine a Liliana Segre che col suo straordinario impegno ci ricorda che certi valori vanno coltivati e difesi giorno dopo giorno".