Economia | Giovacchini

Quando i dipendenti sono l'unico futuro

Prossimamente oltre 5.800 imprese altoatesine saranno alla ricerca di un successore. C’è chi trova la soluzione in famiglia, ma non è sempre possibile.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale del partner e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Sono oltre 5.800 le imprese altoatesine che devono trovare prossimamente un successore, pena la loro chiusura e la dispersione del loro patrimonio di conoscenze, know how e di clientela. Si tratta di piccole e medie imprese di vari settori economici, una realtà significativa pari al 16% del totale provinciale. I motivi per i quali un imprenditore deve "passare la mano" sono tanti, ma il più frequente è quello del raggiungimento del limite di età. Non che manchino titolari anziani e pure molto efficienti all'interno delle loro aziende, ma è indispensabile anche per loro pensare per tempo ad una successione che garantisca la continuità produttiva e dei posti di lavoro.

E qui nascono i problemi: quelli psicologici legati alla fine di una lunga vita professionale, ma anche quelli dell’individuazione di una persona o di una compagine giusta per il subentro nella gestione aziendale. C'è chi la soluzione la trova in famiglia, ma sono sempre di più quelli che questa possibilità non ce l'hanno. Qui si dovrebbe finalmente esplorare una via nuova, vicina a noi e ricca di potenzialità: cedere l'azienda ai dipendenti i quali potrebbero così salvaguardare il loro posto di lavoro, ma anche cimentarsi nell'autogestione e nello sviluppo dell'impresa alla quale (spesso) hanno già dedicato le loro migliori energie lavorative e professionali.

I dipendenti, con adesione su base volontaria, potrebbero costituire una cooperativa di lavoro in grado di raccogliere il testimone dal "vecchio" titolare uscente. Il passaggio non è facile, ma certamente possibile; lo dimostrano le esperienze positive di "workers buy out" in provincia, in Italia ed in tutto il mondo. Un primo tema da affrontare è quello degli investimenti necessari all'acquisto dell'azienda da parte dei dipendenti. Ebbene, in questo caso bisogna riconoscere che la legislazione sia provinciale, che statale è molto favorevole a questo tipo di "subentri": dalla possibilità per i dipendenti di portare tutto il valore degli ammortizzatori sociali (indennità di mobilità) a capitale sociale della loro nuova impresa, ai contributi a fondo perduto della Provincia Autonoma di Bolzano.

Insomma, creare impresa da impresa, capitalizzare esperienza e professionalità dei dipendenti, investire nel futuro. Cari datori di lavoro "uscenti", i potenziali successori che cercate, a volte sono già noti e molto vicini a voi: i vostri collaboratori! Pensateci.

Alberto Stenico

Foto: I soci della cooperativa “Giovacchini” di Bolzano che si occupa di vendita ed assistenza di orologeria industriale, software e terminali per la gestione delle presenze, controllo accessi,tabelloni elettronici e pubblicitari, parcometri ed eliminacode.
L’azienda, fondata nel 1956 come ditta individuale da Renzo Giovacchini e da sua moglie Giacomina, fu ceduta nel 1992 ai dipendenti che si costituirono in cooperativa.
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