Politica | Politica e violenza

La memoria contro il terrorismo

Oggi la data commemorativa, istituita con una legge approvata alla Camera il 2 maggio 2007, che ricorda il giorno in cui le Brigate Rosse uccisero Aldo Moro (9 maggio 1978).
hermann-troger
Foto: Hermann Troger

Per sua stessa natura il terrorismo è un fenomeno intrinsecamente ambivalente. Perfino la definizione è sottoposta a forti oscillazioni a seconda del punto di vista che può essere fatto valere in diversi contesti. In modo molto generale si parla comunque di terrorismo a proposito di un’attività promossa da organizzazioni clandestine che, attraverso l’uso continuato e quasi esclusivo della violenza, mirano a raggiungere scopi di tipo politico. L’adozione di un termine più neutro – come per esempio quello di “attivismo” – non riesce perciò a comprendere il riferimento all’uso della violenza (contro persone o cose), che invece resta il suo tratto caratterizzante.

In Italia, la stagione del terrorismo viene fatta risalire alla fine degli anni sessanta. È in particolare l’episodio di Piazza Fontana (12 dicembre 1969), quando una bomba collocata nella Banca Nazionale dell’Agricoltura provocò la morte di 17 persone, a segnare l’inizio dei cosiddetti “anni di piombo”, lunga e lugubre stagione lacerata da attentati provocati da contrapposte fazioni ideologiche. Non è mai stato inoltre completamente fugato il sospetto che una considerevole parte di queste violenze fosse animata persino da iniziative occulte intraprese dai servizi segreti (definiti per questo “deviati”) inclini a condizionare la vita politica del Paese nel difficile contesto di quegli anni.

A sua volta originato in un clima di fortissime tensioni sociali, qui lette però in chiave di scontro etnico o comunque di lotta contro lo Stato, oggi è anche opportuno non dimenticare il “terrorismo altoatesino” di matrice indipendentista. Dal 20 settembre 1956 (data in cui si registrò lo scoppio di una carica di dinamite a ridosso di un capannone militare nei pressi di Terlano) al 30 ottobre 1988, nel nostro territorio si sono avuti 361 attentati con dinamite, mitra e mine antiuomo. Il bilancio (fonte Wikipedia): 21 morti, tra cui 15 appartenenti alle forze dell’ordine, 2 privati cittadini e 4 terroristi deceduti durante la predisposizione delle loro azioni.