Cultura | Legge in vigore dal 1 luglio

Putin il moralizzatore vieta le parolacce in Russia

Le parolacce saranno vietate al cinema, nella musica e su tutti i media. Parificati ai 'media' anche i bloggers con più di 3mila pagine viste al giorno. Non è ancora chiaro se il divieto sarà esteso anche ai social network.

Dal 1 luglio 2014 il turpiloquio sarà fuori legge in Russia. Al cinema, in televisione, nei teatri, nei concerti e più in generale su tutti i media. La discussa legge che disciplina questa materia è stata firmata lunedì scorso 5 maggio 2014 dal presidente Vladimir Putin, novello moralizzatore nell'immenso paese euroasiatico. 
I trasgressori dovranno pagare una multa fino a 50mila rubli, pari a 1000 euro, se sono enti od organizzazioni, e fino a 2.500 rubli (50 euro) se sono privati cittadini

La legge contro le parolacce fa seguito ad un simile provvedimento varato nel 2013 volto ad inasprire le pene per chi offende i valori religiosi o commette azioni ritenute sacrileghe in luoghi di preghiera, con tanto di elenco delle parole che costituiscono blasfemia. 
Per le parolacce (al momento) non esiste ancora una black list, ma lo scopo di entrambe le leggi, secondo gli analisti, consiste nel tentativo di difendere i valori tradizionali della Russia, minacciati secondo il governo da un vero e proprio attacco
 
Ricordando la vicenda delle Pussy Riot, la BBC scrive sul suo sito che la legge "ribadisce il conservatorismo del periodo sovietico, quando il Partito Comunista aveva chiesto ad artisti e scrittori di evitare le mode occidentali, ritenute decadenti, e di attenersi ai valori tradizionali"
Non tenendo però conto del fatto che l'uso delle parolacce all'interno delle varie forme di slang parlate nel grande paese, sono diventato un elemento identitario intrinsicamente connaturato. Con forti accenti anche in numerose forme d'arte, anche 'colta', che se oggi venissero 'censurate' perderebbero gran parte della loro forza. 

Insomma, riferisce Il Post, le parolacce sono così comuni nel vocabolario russo (così come in quello della maggior parte degli altri paesi compresa l'Italia), che fare 'pulizia nella lingua' potrebbe diventare quasi impossibile. Basti pensare, dicono gli studiosi, alle parolacce che sono state utilizzate in molte opere tra le più importanti nella letteratura, e questo fin dal diciannovesimo secolo.