Lupi e orsi, Bolzano non arretra
A che punto è il procedimento davanti alla Corte costituzionale sulla legge provinciale 11 del 16 luglio 2018, relativa alle “misure di prevenzione e intervento per i grandi carnivori”? Lo chiede Andreas Leiter Rieber, consigliere dei Freiheitlichen, ad Arnold Schuler. L’udienza è fissata per martedì 21 maggio, risponde l’assessore. E se la Consulta boccerà la normativa che consente i prelievi la Provincia “intraprenderà una nuova iniziativa legislativa” in materia. Bolzano quindi non molla sulla gestione dei grandi carnivori, in particolare del lupo il cui numero è aumentato nel 2018. L’animale è anche entrato nel mirino del ministero dell’interno per le presunte minacce all’incolumità pubblica.
Battaglia in corso
Il procedimento presso la Corte nasce dall’impugnazione da parte dello Stato della normativa provinciale dell’anno scorso, un’iniziativa presa congiuntamente dalle Province di Bolzano e Trento per consentire misure drastiche nella gestione di lupi e orsi ritenuti problematici.
Per la stagione alpina alle porte, prosegue Schuler nella risposta ai Freiheitlichen, il Dipartimento forestale continua a realizzare progetti con misure di protezione delle mandrie su vari alpeggi e, insieme all’Ufficio per la caccia e la pesca e con le autorità forestali è disponibile per il supporto agli allevatori su larga scala: informazioni, relazioni, stime dei danni, compensi e via dicendo.
Presenze all’Alpe di Siusi e in Alta Badia
Ci sono poi i dati sulla popolazione di grandi carnivori. L’assessore fornisce qualche dettaglio in più rispetto al report già uscito. “Un branco di lupi con 7 esemplari - spiega - si trova in val di Non, in Trentino; il loro monitoraggio ha dimostrato che il branco rimane per lo più in Trentino, ma spesso rimane sul versante sudtirolese. Un secondo branco ha il suo territorio in val di Fassa e può essere visto occasionalmente sull’alpe di Siusi. Un terzo branco è di casa ad Arabba, i cui lupi a volte si spostano anche nella zona dell'Alta Badia”.
Il canide tende a espandere la propria presenza. “Ogni anno - aggiunge Schuler - questi e altri branchi in Alto Adige vengono lasciati da giovani lupi che cercano una nuova casa e un nuovo partner. Il numero di lupi (13) è stato a due cifre per la prima volta in Alto Adige nel 2018. I lupi stanno aumentando, quindi ci si può aspettare che aumenti anche la presenza di lupi in provincia di Bolzano”.
“Animali potenzialmente pericolosi”
Seguono i numeri sui danni agli allevatori e i relativi indennizzi, comunque contenuti. Infine, le precauzioni per la tutela degli umani e delle bestie da pascolo e da compagnia. “L’orso e il lupo sono animali potenzialmente pericolosi - conclude l’assessore -, ma si può dire che gli umani non cadono nel loro schema di predazione. Con l’aumento delle popolazioni di lupi si deve supporre che animali utili e quelli da compagnia siano maggiormente in pericolo. Gli animali non protetti sono anche una preda più leggera e quindi vanno aumentate le precauzioni. Le misure di protezione della mandria riducono il danno”.
“Animali potenzialmente
“Animali potenzialmente pericolosi”? Mai quanto gli esseri umani!
Die Schlussfolgerung, dass in
Die Schlussfolgerung, dass in Südtirol wieder Wölfe und Bären angesiedelt werden sollen, da diese Tiere früher ja auch hier heimisch waren, hinkt. Früher, als die Besiedelung dünn und die Nutzviehhaltung gering waren, hatten Wölfe und Bären großräumigen Platz. Dem ist heute nicht mehr so. Tierschutz ist dann gegeben, wenn den Tieren der ihnen erforderliche Raum angeboten wird. Daraus folgt, dass das heutige Ansiedeln von Wölfen und Bären im kleinräumigen und enggewordenen Südtirol nicht tiergerecht sein kann.
In risposta a Die Schlussfolgerung, dass in di Karl Trojer
... so ist es. Darum sterben
... so ist es. Darum sterben die Bären auch auf Autobahn und Mebo, finden keine Ruhe und wandern ständig herum; darum werden Wölfe immer die Herden suchen, sie sind ja nicht blöde...