Vittoria Park, ancora un piano in meno?
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Non è solo la laguna di Venezia a doversi preoccupare dell’innalzamento delle acque. Anche a Bolzano le falde sotterranee si stanno riempiendo, con conseguenze su diverse infrastrutture, tra cui il progetto del parcheggio interrato di Piazza Vittoria, che rischia di venire ridotto a quattro piani. Il prospetto del maxi-parcheggio sotterraneo era stato più volte modificato; in origine erano previsti 6 piani e 420 posti auto, poi si era passati a 5 piani e 390 pasti, e con la riduzione di un ulteriore piano è facile immaginare che i posti diminuiscano ancora di una quarantina di unità.
Come spiegato dalla Tageszeitung, nella zona di Corso Libertà è stato rilevato un innalzamento della falda di 7 metri. Per evitare l'ingresso dell'acqua sotto il futuro edificio della biblioteca, la Giunta Provinciale ha approvato la scorsa settimana la costruzione di un bacino sotterraneo. Un problema analogo incombe anche sul progetto del Vittoria Park, per questo l’amministrazione comunale sta rivalutando l’ipotesi dei 4 piani anziché 5, ma il tempo stringe, ha fatto notare il consigliere comunale dei Verdi Rudolf Benedikter in una sua recente interpellanza al Vicesindaco Stefan Konder e all’Assessore alla Mobilità e al Patrimonio pubblico Stefano Fattor. Entro la fine di luglio il progetto verrà infatti discusso in Commissione Lavori Pubblici, per poi essere presentato in agosto al Consiglio comunale per la sua approvazione finale. Da lì si inizierà con la gara d’appalto.
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Bolzano fa acqua da tutte le parti
La questione della falda era venuta a galla nel 2021 quando, durante gli scavi per il Waltherpark, era stata intercettata la riserva acquifera. Il cantiere si era allagato e diverse attività limitrofe avevano riscontrato problemi nei piani sotterranei. Prima l'acqua aveva invaso le cantine dei palazzi vicini all’ex progetto Benko (ora del gruppo imprenditoriale tedesco Schoeller), poi il problema di era espanso a macchia d’olio, interessando anche il parcheggio del cinema Cineplexx. “È evidente che quello che è successo al Waltherpark, con 20 metri interrati, non è più compatibile con la situazione che si sta creando a Bolzano”, commenta Stefano Fattor, assessore comunale alla mobilità del capoluogo.
“Infiltrazioni abbondanti si sono verificate anche nella City Tower di via Macello - prosegue Fattor - dopo che a fianco lo stesso costruttore (ndr la ditta dei fratelli Franz e Heinrich Zelger) ha eretto Torre Ferrari, con tre piani interrati. Risultato: la City Tower che lì a fianco si è trovata invasa dall'acqua”. A pagare le conseguenze dell’innalzamento della falda acquifera è stata anche la scuola di professioni sociali Hannah Arendt di via Wolkenstein a Bolzano, pluripremiata per essere la “prima scuola ipogea d’Italia”, cioè sviluppata con 4 piani interrati. Nel 2020-2021 però l’edificio aveva subito un enorme allagamento, che ha reso inagibile il quarto piano ed il terzo e causando danni per almeno 430 mila euro.
Climate change, industria e piani interratiMa perché l’acqua nella falda si è alzata? Secondo Fattor il motivo è triplice: “I cambiamenti climatici sicuramente hanno un ruolo; anche il fatto che l’industria non utilizzi più acqua come una volta perché ha altri metodi di lavorazione incide, perché rimane nella falda”. Il terzo aspetto però è forse il più rilevante nel breve periodo: “Sicuramente tutti questi interrati che sono stati costruiti sono un problema. Immaginiamo la conca su cui si poggia Bolzano come una bacinella piena di acqua. Se in questa bacinella ci metti dentro un secchio, che cosa succede all'acqua della bacinella? Si alza”.
"Bisognerà pensare che tutti i prossimi progetti al massimo avranno due piani sottoterra. Nel nuovo piano urbanistico questo dovrà essere un punto fermo"
Se l’acqua continuerà a salire, bisognerà ripensare al futuro della città in un’ottica diversa, conclude l’assessore: “La città non regge più i suoi piani interrati perché provocano danni. Bisognerà pensare che tutti i prossimi progetti al massimo avranno due piani sottoterra. Nel nuovo piano urbanistico questo dovrà essere un punto fermo, ed avrà delle ripercussioni anche per i costruttori sui punti di rientro economico nelle operazioni immobiliari”.
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Il problema è che si è…
Il problema è che si è voluto fare un parcheggio sotterraneo stretto e profondo. Un errore che è stato benedetto pure dal consiglio comunale che approvò quel progetto senza evidentemente rendersi conto di cosa si stava approvando (peraltro progetto mai presentato pubblicamente prima dell'approvazione e magari tali problematiche sarebbero emerse).
Che razza di parcheggio si vuole offrire ai residenti del rione con soli quattro piani "stretti"? Ma ci si rende conto di quello che si vuol proporre? La cooperativa a cui ero iscritto aveva elaborato un'idea di un parcheggio "da marciapiede ovest a marciapiede est" di tre piani, di cui uno pubblico e due privati. Si è voluto fare diversamente, assumersi la progettazione e la realizzazione escludendo le cooperative per motivi giuridici piuttosto labili (di cui non c'è traccia nella delibera di approvazione della prima gara andata deserta con il famoso documento PGTU mai approvatoda alcun organo comunale...) per poi, incredibilmente, affidarsi a privati (perché, ad esempio, non a Seab?). Spero vivamente che in consiglio comunale qualcuno cominci a rendersi conto della cavolata (per non dire di peggio...) che si fece. Oppure si vuole salvare a tutti i costi quel progetto "stretto e profondo"? Dopo circa un quarto di secolo si è davanti al nulla, anzi a far cocciutamente coincidere i lavori con il polo bibliotecario. Davvero un "Meisterwerk"!