Ambiente | Mucche stakanoviste

Il mare di latte e yogurt altoatesino

Da Bolzano a Matera, in ogni supermercato che frequento ci sono prodotti con latte e yogurt dell'Alto Adige, ma com'è possibile?
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
plasmon yogurt alto adige
Foto: giorgio santoriello

Come può l'Alto Adige produrre tutto questo latte se la produzione avviene con piccoli allevatori di montagna anche ben pagati rispetto la media? I masi, le malghe, gli alpeggi non sono industrie intensive per definizione, eppure il latte e lo yogurt dell'Alto Adige sono citati addirittura sulle confezioni anche di prodotti/marchi afferenti a grandi multinazionali, come la Plasmon (gruppo Kraft Heinz), che riporta sulla confezione: solo yogurt dell'Alto Adige. 

Dopo aver letto svariati articoli di Christoph Franceschini sul tema latte, ho rafforzato in me dubbi che nutrivo da anni, pensieri supportati da altre anomale mancanze. Perchè non si trova online uno studio specifico che dica quanti bovini da latte sono censiti in Alto Adige? Quanti sono i capi da latte e quanti gas serra emettono e quanto latte producono? Perchè nell'ultimo catasto provinciale sulle emissioni non compaiono dettagliate informazioni sui bovini da latte? Quanti gas serra produce un bovino da latte altoatesino rispetto a quelli di altre regioni o nazioni?  Perchè nessun ente pubblico o di ricerca, spiega il rapporto tra produzione locale, consumo provinciale ed export extraregionale? E' davvero tutto latte altoatesino?

L'Università di Bolzano, quella di Innsbruck ed il centro Laimburg per esempio sponsorizzano online le loro metodiche di analisi antifrode alimentare, eppure sul sito Originalp.eu non appare alcuno studio scaricabile nè un servizio di richiesta analisi per privati per conoscere la provenienza del latte. Sempre tanto marketing in Alto Adige, bollini, parole come: eco, qualità, alpi, green eppure mai uno straccio di studio, bollettino o servizio per avere informazioni e chiedere servizi o dati, per giunta con il pubblico e l'accademia sempre mischiati a politica, associazioni di categoria e produttori, una filiera sempre troppo corta e locale dove chi dovrebbe essere terzo e superpartes si trova sempre partner, non controllore, ma collaboratore della compagine privata o di chi dovrebbe subire i controlli. Chi vuole capire davvero la via lattea altoatesina?