Gianclaudio va alla guerra
La serie “Attacco al monopolio Athesia” è ormai alla quinta o sesta puntata della terza stagione. L'episodio “pilota” è stato girato ben prima che il gruppo editoriale che per decenni ha controllato il mercato in lingua tedesca, si impadronisse anche dei quotidiani in lingua italiana Alto Adige e Trentino e poi de L’Adige, arrivando ad avere l’80% del mercato dell’intera regione. Che poi, per inciso, la cifra dell’80% è puramente indicativa in quanto è ampiamente sufficiente affinché il potere di condizionamento e induzione all’autocensura della politica, del sistema economico, del sistema informativo nel suo complesso, del sistema culturale (con fagocitamento degli annessi budget per la pubblicità istituzionale), e, in sintesi, di tutti coloro che hanno bisogno di apparire sui media, sia praticamente illimitato.
Nell’ultimo decennio, però, a mettere in discussione il monopolio, a turno, ci hanno provato in diversi, dal centrodestra al centrosinistra, dai pentastellati alla Lega. Il risultato è sempre stato lo stesso: respinti con perdite. Ed anzi, come sberleffo aggiuntivo il Dolomiten, che scoppia di salute dal punto di vista economico, nel 2021 è arrivato a prendere dal fondo per l’editoria per le minoranze linguistiche la cifra record di 6,2 milioni di euro (Salto.bz riceve 180.000 euro). Ora nel nuovo tentativo (ne ha scritto oggi la Tageszeitung) a guidare l’esercito dei “buoni” è il senatore Pd, Gianclaudio Bressa, l’uomo che dal suo esordio in parlamento ormai 25 anni fa vive una sorta di luna di miele con l’Svp e il mondo di lingua tedesca. L’arma scelta è quella tipica degli emendamenti alla legge di bilancio che sta ora per andare in commissione legislativa. Nel mirino vi è da un lato la concentrazione editoriale e dall'altro l'accesso ai contributi per le minoranze. Un attacco a tenaglia, in sostanza. Sulle possibilità di successo, meglio astenersi da qualunque previsione.
Salto.bz: Perdoni la battuta, senatore, ma ha deciso di ritirarsi dalla politica? Lo sa che chi si mette contro Athesia è destinato a morte politica quasi certa?
Gianclaudio Bressa (ride): “Fortunatamente avevo già deciso di ritirarmi a prescindere da questa iniziativa politica. E’ solo che negli ultimi tempi mi ha fatto andare fuori dai gangheri l’uso che Athesia sta facendo di tutti i propri media, sta raggiungendo un livello di arroganza tale che ho sentito di dover fare qualcosa. Ma vi pare possibile che possano far scomparire un presidente della Giunta dai media o metterlo solo in cattiva luce? Ma che modo è? E’ una situazione unica in Italia e non credo sia giusto andare avanti così”.
Forse è unica in tutta Europa, tenendo conto poi che se ci sono monopoli in una zona di confine, sono, magari, come è stato qui per decenni, in una sola lingua, ma difficilmente in tutte e due.
Sì, esatto. Il problema è che fin dai tempi del canonico Gamper la famiglia è abituata ad avere il dominio incontrastato del panorama editoriale e non ammette intromissioni. Trovano scandaloso che qualcuno metta in discussione il loro strapotere”.
Il problema è che fin dai tempi del canonico Gamper la famiglia è abituata ad avere il dominio incontrastato del panorama editoriale e non ammette intromissioni.
I suoi emendamenti cosa prevedono?
Quello che riguarda l’editoria in generale prevede di ritornare alla situazione precedente alla Legge Gasparri del 2004, che tolse il limite del 50% per le concentrazioni editoriali a livello regionale.
Se approvato costringerebbe Athesia a vendere alcune delle testate, in sostanza. E' previsto altro?
Sì, è previsto che fino a quando esercitano una posizione dominante i media non possano accedere ai contributi per l’editoria delle minoranze.
Michl Ebner l’ha già chiamata?
Ovviamente sì. Mi ha detto: questo è un attacco contro di noi. Io dico semplicemente che nel mio emendamento è previsto di ripristinare la situazione ante legge Gasparri, e non mi sono inventato nulla. E lui hai insistito: è un attacco contro di noi. E io allora ho detto: ecco, Michl, vedi che ti rispondi da solo. E’ un attacco contro di voi, perché non vi sono altri casi simili.
Sarebbe interessante
Sarebbe interessante conoscere in merito il parere di M.E. Boschi, nostra parlamentare e di M. Renzi, esperto della dottrina wahhabita in Arabia saudita , nonché dei partiti "italiani" locali, che ai tempi dell'acquisizione del quotidiano "Alto Adige" erano immersi in silenzio stampa.
In risposta a Sarebbe interessante di alfred frei
Ma che centra??
Ma che centra??
Il titolo doveva essere:
Il titolo doveva essere: "Giancarlo va in Bressing" :-)
In risposta a Il titolo doveva essere: di Ludwig Thoma
:))) Der ist gut.
:))) Der ist gut.
Machtkonzentration gefährdet
Machtkonzentration gefährdet Demokratie. Sie zu fördern, widerspricht der Demokratie.
Ich finde es interessant,
Ich finde es interessant, dass der Herr Bressa, so lange die Athesia nur in Südtirol ein absolutes Monopol hatte, nie etwas dagegen unternommen oder gesagt, sondern im Gegenteil noch davon zu profitieren versucht hat. Jetzt, wo die Athesia in der Region ein Monopol nicht nur in der deutschsprachigen, sondern auch in der italienischsprachigen Medienlandschaft hat, ist der Bressa aufgewacht. Seinem plötzlichen, unerwarteten Einsatz gegen ein tatsächlich sehr diskutables Medienmonopol hängt damit natürlich der Beigeschmack an, dass es ihm im Grunde überhaupt nicht um Medienmonopol geht, sondern nur darum, dass dieser Monopol nicht in italienischer Hand ist, obwohl er sich eigentlich wegen der manifestierten Italophilie der Ebner-Familie deswegen keine Gedanken machen müsste. Wahrscheinlich ist es ihm persönlich auch vollkommen egal, aber ein paar Nationalistenstimmen kann er sich mit diesem Vorstoß sichern, und Stimmen sind für einen Politiker ja wichtiger als eigene Meinung.