Ambiente | Inquinamento

“La giunta sottovaluta il problema”

I Verdi chiedono una strategia complessiva per diminuire il traffico di transito e propongono l’introduzione del sistema “Tutor” sull’A22 e la riduzione del bollo auto.
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Foto: Verdi

Ridurre il traffico e l’inquinamento, e incentivare una mobilità ecosostenibile, mettendo al primo posto la salute dei cittadini: sono questi gli imperativi secondo i Verdi che sollecitano una strategia complessiva in merito. Il guaio è che la giunta provinciale - dicono Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa e Hans Heiss nella conferenza stampa odierna insieme a Tobe Planer, Norbert Lantschner e Sepp Kusstatscher - sembra non rendersi conto della gravità della situazione descritta dai dati sulla qualità dell’aria e dai valori preoccupanti riguardo le emissioni di ossido di azoto specie a Bolzano, Merano, Egna e Bressanone.

L’Agenzia provinciale per l'ambiente ha ipotizzato per i centri urbani uno stop graduale (ad esempio tra le 7 e le 10, e tra le 16 e le 19, esclusi sabato, domenica e festivi) con inizio dal 2019 per le auto con motori diesel euro 3, dal 2021 per le euro 4 e dal 2023 per le euro 5. Ma per i Verdi ciò non basta. Il buon esempio lo dà il Tirolo dove, ricorda Dello Sbarba, il governo nero-verde ha messo in atto diversi provvedimenti: limiti di velocità (limite dei 100km/h), divieto di transito settoriale, il blocco del traffico alternato

Le contraddizioni della giunta

Sono diverse le incongruenze nella posizione della giunta provinciale e le “proposte non serie” che vengono fatte dall’esecutivo che non ha una linea sul tema, certificano i Verdi. Le contraddizioni le elenca Foppa: la terza corsia dell’A22 di cui si fa un gran parlare, se non fosse che lo stesso presidente di Autobrennero Pardatscher ha ammesso che “comporta solo nuovi colli di bottiglia a nord di Bolzano e Trento”. C’è poi la questione del trasporto pubblico locale che, a detta degli ambientalisti, non risolve il problema dei transiti, come non lo risolve la deviazione del traffico. “Non siamo contrari allo spostamento in galleria dell’A22, sempre se si farà, - afferma Dello Sbarba - ma in ogni caso questa non è una misura risolutiva, il punto è come ridurre il traffico di veicoli, parliamo di 16 milioni di mezzi l’anno, puntare solo sulle infrastrutture significa spostare semplicemente il problema”.

Parziale, prosegue Foppa, anche la soluzione offerta dal tunnel di base del Brennero che trasferirà non prima di nove anni una parte del trasporto merci su rotaia per una parte della tratta. “Anche i sostenitori del BBT ammettono che il tunnel potrà funzionare solo se accompagnato da adeguate politiche sui trasporti, misure di cui ancora non si vede l’ombra”. Non è tutto: l’assessore Richard Theiner ha annunciato il potenziamento dell’autostrada ferroviaria, “parole vuote dato che la RoLa è in fase discendente da anni e solo lo 0,5% del traffico pesante avviene su rotaia”; né risulta comprensibile, sottolineano i Verdi, l’acquisto di 124 autobus Diesel da parte della Provincia per un valore di 38 milioni, dato che anche autoveicoli Euro6 emettono troppi NOx. 

 

Le proposte dei Verdi

Un sistema di Tutor sull’autostrada del Brennero e la riduzione del bollo auto per autoveicoli che emettono meno gas serra (precisamente per quelle che non superano i 95/km di emissioni di CO2) oltre che la proroga dell’esenzione del bollo auto a tempo indeterminato per le auto ibride ed ecologiche. Sono queste le proposte del Gruppo verde che saranno discusse in consiglio provinciale nella sessione di aprile. 

Il sistema Tutor prevede il calcolo della velocità media di un veicolo e ne verifica il rispetto dei limiti di velocità previsti, “una soluzione sensata - riassume Dello Sbarba - e non si capisce perché l’A22 sia rimasta l’unica autostrada a non introdurre tale sistema, forse non si vuol dar fastidio agli autotrasportatori e ai turisti?”. Sull’altro fronte: ridurre il bollo auto per chi sceglie vetture meni impattanti potrebbe avere risvolti positivi e dunque aumentare la richiesta di autovetture di questo tipo porterebbe i produttori a migliorare sempre più la tecnologia di tali mezzi e significherebbe apportare un contributo importante per il raggiungimento degli obiettivi per il clima previsti dall’accordo di Parigi.