Società | La protesta

“Non ci sono stati disordini”

Piatti di metallo contro le sbarre per protestare contro i prezzi troppo alti del mini-market nel carcere di Bolzano. Le guardie: “Detenuti incitati da fuori”.
Carcere
Foto: Comune di Bolzano

È cosa nota che nella casa circondariale di Bolzano le condizioni dei detenuti (e del ridotto personale di guardia) siano da tempo insostenibili. L’ultima protesta, in ordine di tempo, è quella andata in scena durante lo scorso weekend, quando alcuni detenuti hanno tentato di richiamare l’attenzione, battendo sulle sbarre delle celle con piatti e strumenti di metallo in modo da farsi sentire anche all'esterno, sui prezzi proibitivi del piccolo market all’interno del carcere. Un malcontento sostenuto anche da alcuni manifestanti di Bolzano Antifascista che su Facebook hanno pubblicato un video che testimonia un momento della protesta. Una “lotta che condividiamo e che non possiamo lasciare relegata e isolata da quattro mura, cosa che sicuramente si augurano i secondini che lavorano lì. La solidarietà è un'arma: impugniamola per abbattere i muri che ci separano”, scrivono i manifestanti.

Interpellato da salto.bz il sindacalista della UILPA (polizia penitenziaria) Franco Fato minimizza: “È tutto sotto controllo, ieri sera la situazione si è calmata, non ci sono comunque stati particolari disordini, anche se per sicurezza abbiamo chiamato rinforzi. Anche l’anno scorso, nello stesso periodo, ci sono state alcune rimostranze, è una scusa come un’altra per protestare. Allora come oggi alcuni manifestanti si sono radunati sotto il muro di cinta per incitare i detenuti”. Per quel che riguarda i costi dei prodotti nel mini market Fato aggiunge: “Cerchiamo di venire incontro ai detenuti il più possibile, ma c’è una Commissione che ogni 6 mesi vigila sui prezzi e il risultato è che siamo nella media rispetto al costo della vita di una città cara quale è Bolzano”. Qualcosa, nel frattempo, si muove, restituendo a quanto pare fiducia al personale di guardia della prigione bolzanina: “È arrivato un nuovo comandante da Siena che auspichiamo rimanga in pianta stabile, perché è una persona molto preparata e molto umana, e di una figura così all’interno del carcere c’è estremamente bisogno”, così il sindacalista.