Cronaca | San Maurizio

Nuovo ospedale, un aggravio di 6 milioni

È il costo legato alla nuova centrale elettrica che non era stata prevista in tempo (com’è emerso un mese fa). Bessone: “Nessun errore, ma prenderemo provvedimenti”.
ospedale bolzano
Foto: Sancoct

Alla base non ci sarebbero “errori”, piuttosto “cambiamenti nella programmazione e ritardi nell’esecuzione”. Poco importa, perché Massimo Bessone, assessore provinciale a edilizia e patrimonio, conferma il quadro emerso dalle cronache un mese fa per quanto riguarda le lungaggini legate al nuovo ospedale di Bolzano. Con un particolare in più, fornito nella risposta in aula a Diego Nicolini (5 stelle): il costo della “realizzazione anticipata della centrale elettrica”, resasi necessaria per non lasciare senza corrente il polo ospedaliero da oltre 600 milioni di euro, ammonta a 6 milioni. “Già a bilancio” precisa l’esponente leghista.

 

L’inconveniente

 

Il rischio che la nuova clinica restasse priva di energia per farla funzionare è trapelato a giugno. Dalle pagine del quotidiano Alto Adige il direttore dell’azienda sanitaria, Florian Zerzer, ha chiarito che la centrale tecnologica sarà pronta “per la fine del 2021-inizio 2022”. A questa scadenza si è arrivati dopo che Provincia e Asl si sono accorte della discrepanza tra l’avanzamento del nuovo ospedale e quello della parte infrastrutturale energetica, correndo ai ripari e affidando a una società esterna al cantiere (Edyna, in base a quanto chiarisce Bessone) la realizzazione della cabina di trasformazione. Si è comunque deciso di rinviare il trasloco dei reparti - esclusi pronto soccorso e poliambulatori - “al 2022/2023”.

Bessone, interpellato da Nicolini, ammette l’inconveniente e ripercorre le tappe: “Con il programma planivolumetrico del 2013 fu deciso di creare una nuova centrale tecnologica per tutta l’area ospedaliera, nuova clinica più ospedale esistente. In quell’anno la struttura della nuova clinica era in avanzata fase di costruzione e fu chiaro già allora che sarebbero dovuti trascorrere alcuni anni tra la fine dei lavori e l’entrata in esercizio della nuova centrale”. Tale discrepanza fra le due scadenze è rimasta: “Siamo consci - aggiunge - che resta comunque un divario temporale eccessivo”.

Già nel 2013 fu chiaro che sarebbero dovuti trascorrere alcuni anni tra la fine dei lavori della nuova clinica e l’avvio della centrale elettrica. Tutt’ora resta un divario temporale eccessivo. Per questo si è deciso di ricorrere a Edyna (Massimo Bessone)

 

 

Incarico a Edyna

 

Ecco la ragione dell’incarico alla società del gruppo Alperia. “Per anticipare la fornitura di energia della nuova clinica - prosegue - si è deciso di scorporare dai lavori della centrale tecnologica la realizzazione della cabina ad alta tensione e affidarla direttamente a Edyna. Nel frattempo è stato anche chiarito, contrariamente ai timori iniziali, che la vecchia rete interna dell’ospedale di Bolzano sarà in grado di sopportare la tensione necessaria all’alimentazione ad anello della nuova clinica”.

Non si è trattato di errori di programmazione, ma di cambiamenti e ritardi di esecuzione. Sarà comunque necessario prendere provvedimenti di riorganizzazione degli uffici preposti

Ulteriore precisazione riguarda i presunti “errori di programmazione”. Per Bessone si sarebbe trattato invece di “cambiamenti” sempre nella programmazione e di “ritardi di esecuzione”. Ma la Provincia ritiene comunque “necessario prendere provvedimenti di riorganizzazione dei lavori e degli uffici preposti”. Insomma qualcuno è destinato a rendere conto.

Vengono ammessi i ritardi, imputabili a qualcuno, e bisogna spendere 6 milioni di euro per riadeguare la progettazione. Servono provvedimenti (Diego Nicolini)

Il consigliere pentastellato però non si accontenta e chiede provvedimenti: “Vengono ammessi i ritardi, che sono dunque imputabili a qualcuno, e bisogna spendere 6 milioni di euro per riadeguare la progettazione. Quindi penso che si debba fare qualche provvedimento per cercare di recuperare qualche somma”.