“È tutta colpa del Governo”
Dal 1° agosto i distributori di carburante sono obbligati a indicare il prezzo medio di benzina e diesel, in aggiunta a quello già praticato. I gestori dei distributori sulle autostrade devono esporre il prezzo medio nazionale, mentre gli altri quello regionale.
La misura, che avrebbe lo scopo di contribuire ad abbassare il prezzo della benzina e aumentare la trasparenza, era stata inserita lo scorso gennaio in un decreto-legge dopo le numerose polemiche a causa dei rincari.
Il governo di Giorgia Meloni aveva dato la colpa ai benzinai, sostenendo che fossero i singoli commercianti a speculare sui prezzi. Le categorie di rappresentanza dei gestori dei distributori di benzina avevano al contrario negato le proprie responsabilità, considerando soprattutto che la causa principale dell’aumento dei prezzi è stata la decisione del Governo di non rinnovare gli sconti sulle accise, uno dei più grandi cavalli di battaglia ai tempi dell’opposizione.
Mesi fa, l’Antitrust si era già espressa negativamente, sostenendo che stabilire un prezzo medio regionale rischia di influire negativamente sulla variabilità di prezzo, in quanto potrebbe essere utilizzato dalle compagnie del settore per convergere automaticamente su un valore di riferimento, seguito a ruota da tutti i distributori concorrenti.
Ad oltre una settimana del provvedimento, i prezzi sono aumentati a livello nazionale, assieme ai disagi dei benzinai per via della scarsa organizzazione.
Dall’inizio di agosto, segnala Fegicam, una delle principali associazioni di categoria dei gestori di distributori di carburante, il gasolio è salito in media di 0,036 euro al litro sulla rete autostradale e di 0,041 su tutte le altre strade. La benzina è cresciuta invece di 0,017 euro al litro su tutta la rete.
I provvedimenti del Governo non migliorano affatto la situazione
Altrettanto critica è l’Unione commercio turismo servizi Alto Adige. “La possibile conseguenza è che il gestore di un distributore che pratica prezzi minori rispetto alla media regionale, sia comunque portato ad aumentare il prezzo del carburante per allinearsi alla media di riferimento. I provvedimenti del Governo non migliorano affatto la situazione” sostiene la presidente dei liberi distributori nell’Unione, Petra Laimer, in riferimento all’indicazione del prezzo medio.
I gestori ritengono verosimile nel lungo periodo un aumento, oppure uno stallo, dei prezzi di benzina e diesel, escludendo una qualche possibilità di diminuzione.
I distributori che praticavano prezzi sotto la media alzano le tariffe per avvicinarsi al livello nazionale
Secondo Confcommercio, il provvedimento del governo determinerebbe ulteriori costi a carico della rete dei distributori che sull’intero territorio nazionale, arriverebbero fino ai 300 milioni di euro. “Questo provvedimento – sottolinea il presidente dei gestori di impianti stradali nell’Unione Walter Soppera – non ha solo ricadute finanziarie, ma causa anche un allineamento spontaneo dei prezzi, perché i distributori che praticavano prezzi sotto la media alzano le tariffe per avvicinarsi al livello nazionale”.
Salvini,tanto fumo,pocco
Salvini,tanto fumo,pocco arosto! Un ministro ch fá le leggi,da bambini,senza cervello!
Bei uns ist ja nicht nur das
Bei uns ist ja nicht nur das Benzin teurer, es ist ja so gut wie alles teurer.
In risposta a Bei uns ist ja nicht nur das di Dietmar Nußbaumer
Wir leben in einem "mit
Wir leben in einem "mit TOURISMUS gesegnetem / vergewaltigtem Land," in dem alle öffentlichen Einrichtungen, auch für den maximalen Ansturm der Gäste funktionieren sollen.
Vor den dafür anfallenden Kosten, "haben sich bereits die Vorgänger der öligen Pinzger & Co. Gesellschaft recht Erfolg-reich gedrückt," bzw. alle Bürger von Südtirol werden gezwungen. die dafür anfallenden Kosten mit-zu-tragen!