Per decenni ci si è lamentati perché a Bolzano non c'erano risorse finanziarie per la mobilità. Adesso, quando ci sono, promotori del referendum, siete contro. Siete contro il tram, costosissimo e “ferroso”. Non sto qui a ripetere le argomentazioni che trovate su Salto qua e là.
Stamattina (9 settembre) mio figlio, da Frangarto, non è quasi riuscito a salire sul bus, da tanto era pieno. E poi ad uscire. Il parcheggio di Pillhof era pieno, neanche un buco. Il cosiddetto metrobus non funziona. Dico cosiddetto perché non vedo quale sia la differenza tra il veicolo che collega l'Oltradige e quello che va a Merano. Si impantana regolarmente nel traffico. Ha una corsia preferenziale solo verso nord, e solo a partire da Bolzano. Va bene per i pensionati e per chi ha tempo da perdere.
Vorrei sapere, amici del referendum: quanti di voi fanno il pendolare? Viaggiate avanti e indietro Oltradige-Bz? Non sarete mica tutti del capoluogo, spero. E magari anche sistemati a 5 minuti dal centro storico, tipo piazza Vittoria? Perché nessuno di voi si è fatto avanti per provare con me, con biglietto pagato, il brivido della corsa Appiano-Bolzano delle 7 di mattina? Era una provocazione, ma solo a metà.
Io ho provato, strenuamente, a usare i mezzi pubblici per un anno. Sad (132 e 131), Sasa (9), treno da Merano. Ci ho rinunciato, perchè al lavoro non arrivavo puntuale, venivo frullato dai conviaggiatori e li frullavo io a mia volta. Sono tornato all'auto (vedi articoli precedenti).
La questione non è una questione solo bolzanina e cittadina. Non riguarda solo voi, promotori di corso Italia, che passeggiate sbadigliando verso il caffè in via Museo alle 9 di mattina. E' una questione di interesse provinciale. Riguarda, anzi, soprattutto chi verso il capoluogo si muove da Caldaro e Appiano (comuni) e poi deve la sera tornare indietro. E, in questo senso, è preoccupante il silenzio di questi ultimi tempi in Oltradige.
Dite, con il referendum, di volere informare la cittadinanza. In realtà traspare netta l'intenzione di spingere per il no. Spacciando, tra il resto, una falsità: i tempi tripli del tram rispetto al bus. Certo, il secondo fa 4 fermate, mentre al primo gliene farebbero fare 17!!!!! Ma di questo si è già scritto.
Voglio dire che la questione non è una questione solo bolzanina e cittadina. Non riguarda solo voi, promotori di corso Italia, che passeggiate sbadigliando verso il caffè in via Museo alle 9 di mattina. E' una questione di interesse provinciale. Riguarda, anzi, soprattutto chi verso il capoluogo si muove da Caldaro e Appiano (comuni) e poi deve la sera tornare indietro. E, in questo senso, è preoccupante il silenzio di questi ultimi tempi in Oltradige.
Comunque sia: se il referendum si fa a Bolzano si deve fare anche ad Appiano e Caldaro. I promotori stanziali non possono decidere per tutti. Io non sono a priori innamorato della rotaia. Però le alternative eventuali devono essere valide, altrimenti la valanga di auto continuerà a sommergervi.