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Consumatori, svolta sostenibile

Sostenibilità e innovazione tecnologica: ecco i temi chiave per la nuova Commissione europea. I Centri consumatori saranno la "longa manus" di questa linea politica.
Svolta sostenibile nell'approccio ai consumi nell'UE
Foto: Unsplash

Avete acquistato un telefonino nuovo che vi è stato recapitato difettoso? Perché non farlo riparare invece che farselo mandare nuovo? Il vostro volo aereo è stato cancellato e siete rimasti a terra? Perché la prossima volta non viaggiate con un mezzo meno inquinante? Sostenibilità è la nuova parola d’ordine anche per i Centri Europei Consumatori (CEC) dell’intero continente, che insieme a quelli di Norvegia e Islanda il 24 e 25 settembre 2019 si sono incontrati a Helsinki in Finlandia. Obiettivo: confrontare le best practice su come il servizio dei CEC può diventare non solo più funzionale ma anche diffondere consapevolezza ambientale. Lo stesso hanno fatto lo scorso 10 ottobre i rappresentanti di tutti gli uffici Europe Direct d'Europa per una riunione plenaria su obiettivi e strategie della nuova Commissione Europea per rendere l'Europa "più sociale, unita e democratica nonché il primo continente clima neutro al mondo". Di “consumo critico” si parla da decenni, ma con la nuova Commissione europea - in procinto di insediarsi il prossimo 1 novembre – questo atteggiamento si appresta a diventare un concreto strumento di democrazia diretta. I riflettori sono puntati sul liberale belga Didier Reynders, futuro commissario europeo alla Giustizia.

 

 

"Cerchiamo di educare i consumatori a chiedere l'invio dei prodotti in un'unica spedizione e contiamo di sensibilizzare sul tema anche la stessa Amazon"

Al convegno di Helsinki ha preso parte proprio una rappresentante della direzione generale (DG) del Parlamento europeo che fa capo a Reynders, responsabile della tutela dei consumatori in tutta l’UE. E chissà che Reynders non trovi il modo di sensibilizzare sul tema perfino il “vicino di casa” Amazon, la cui sede legale (lo sapevate?) si trova proprio nel confinante Lussemburgo. Quando si tratta di Amazon “cerchiamo di educare i consumatori a chiedere la spedizione degli articoli in un unico invio, e volgiamo sensibilizzare l’azienda a consentire questa opzione anche per gli utenti “prime” che altrimenti ricevono i materiali non appena disponibili, anche se ciò comporta invii multipli con un conseguente superiore impatto ambientale” spiega Julia Rufinatscha del Centro europeo consumatori di Bolzano, che ha seguito il convegno di Helsinki in rappresentanza dell’Italia.

 

 

Il bipartisan “green new deal” della nuova commissaria europea Ursula von der Leyen (CDU) sotto la supervisione del socialista olandese Frans Timmermans, commissario ad hoc. Le politiche alimentari sostenibili da sempre cavallo di battaglia dei Verdi altoatesini e ora promosse in sede di Comitato delle Regioni UE anche dal presidente della Provincia Arno Kompatscher. Sono solo due temi del green e della sostenibilità che saranno al centro del mandato della prossima Commissione europea. L’esecutivo di Bruxelles ha deciso dunque di cavalcare l’onda montante della sensibilità ambientale e di farne il tema strategico del prossimo mandato, insieme all’innovazione tecnologica già nelle mani della popolare bulgara Mariya Gabriel, commissaria uscente per la Società digitale e futura titolare proprio della delega a Giovani e Innovazione.

"Il Centro europeo consumatori della Svezia introduce il tema della sostenibilità nel 10% delle consulenze prestate, ma vogliono arrivare al 30%"

La “longa manus” della politica nella diffusione della consapevolezza ambientale saranno proprio i Centri Europei Consumatori, che nel 2020 festeggeranno i 15 anni dalla nascita della rete internazionale che li lega attraverso il continente da Reykjavik a Nicosia. Che questa sia più di una suggestione lo dimostra la riunione già fissata per il prossimo 6 novembre a Bruxelles. Vi prenderanno parte tutti i rappresentanti dei CEC insieme ai parlamentari europei per parlare dei temi del green e della sostenibilità. “I colleghi svedesi già oggi riescono a inserire un riferimento alla sostenibilità nel 10% delle consulenze svolte. Il loro obiettivo è di arrivare al 30% nell’arco dei prossimi anni” spiega Rufinatscha. In Finlandia hanno addirittura un fondo governativo ad hoc, il SITRA, fondazione pubblica indipendente che opera direttamente sotto la supervisione del parlamento la cui mission è quella di "promuovere uno sviluppo stabile ed equilibrato in Finlandia" sostenendo "progetti che aumentano l'efficienza dell'economia, migliorano il livello di istruzione o di ricerca, o studiano scenari di sviluppo futuro". Fondata nel 1967 come parte della Banca di Finlandia, la maggior parte del valore della sua attuale dotazione (771 milioni di euro nel 2017) proviene da una donazione di azioni Nokia da parte del Parlamento finlandese nel 1992.

Sostenibilità e ambiente sono due pilastri della programmazione 2021-27 dei fondi strutturali europei in provincia di Bolzano in fase di definizione

 

 

Alla sostenibilità si ispira anche l’intera programmazione 2021-27 dei fondi strutturali europei come FSE e FESR, in linea con l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. In provincia di Bolzano si è conclusa da poco la redazione delle linee guida in forma di “Documento base per l’utilizzo dei fondi strutturali europei per lo sviluppo regionale 2021-27”, che entro l’autunno saranno al centro di un confronto fra tutti i soggetti altoatesini coinvolti nella gestione. Oltre ai tradizionali temi dell’occupabilità e della formazione, della mobilità e dell’inclusione sociale, fra gli obiettivi strategici del prossimo periodo di programmazione entra con forza quello della riduzione dell’impronta ecologica (secondo il Rapporto Clima 2018 in Alto Adige siamo sulle 6 tonnellate pro capite) e di una riconsiderazione di temi quali il traffico, il consumo di suolo, l’agricoltura intensiva e l’impatto del turismo. Anche con questi obiettivi, per promuovere l’accesso ai fondi europei - in particolare al FSE - la Provincia ha lanciato nelle scorse settimane una campagna informativa ad hoc, realizzata in collaborazione con la Ripartizione Europa che in Alto Adige si occupa della gestione dei fondi strutturali comunitari.