The other side of the ink
Segno di trasgressione o vezzo estetico il tatuaggio sta acquistando sempre più popolarità. Prova tangibile è l’aumento esponenziale del numero di studi specializzati che ha raggiunto quota 4mila alla fine del 2017, con un aumento di ben 2.700 imprese rispetto al 2012, secondo i dati di Unioncamere-InfoCamere. Una moda che potrebbe però avere effetti sulla nostra salute, la sensibilità al sole, per esempio, o reazioni allergiche. Se è vero che regolamentazioni sulle norme igieniche per prevenire le infezioni esistono già, gli esperti europei, riuniti a Parigi per il congresso dell'European Academy of Dermatology and Venereology, hanno chiesto di rafforzare invece la normativa degli inchiostri sui tatuaggi e rendere più sicura la composizione delle sostanze chimiche. Un ambito in cui l’Alto Adige può definirsi all’avanguardia.
Il buon esempio
“L’Agenzia provinciale per l’ambiente – spiega il direttore dell’Istituto Flavio Ruffini - è tra i pochissimi laboratori italiani ed europei a fare controlli ufficiali sui colori per tatuaggi. L’unico altro laboratorio è quello dell’Arpa Piemonte. L’attività di controllo, avviata nel 2009, è stata intensificata via via a causa dei frequenti superamenti dei limiti di legge”.
Oltre l'80% dei coloranti in uso negli inchiostri per tatuaggi sono prodotti chimici organici e più del 60% di essi sono azo-pigmenti, fra i quali alcuni in grado di liberare sostanze riconosciute come cancerogene dall’Unione europea
Gli inchiostri colorati sono iniettati nel derma dove permangono a lungo esponendo le persone all’effetto a lungo termine delle sostanze chimiche in essi contenute, compresi i loro prodotti di degradazione. “Oltre l'80% dei coloranti in uso negli inchiostri per tatuaggi sono prodotti chimici organici e più del 60% di essi sono azo-pigmenti, fra i quali alcuni in grado di liberare sostanze riconosciute come cancerogene dall’Unione europea”, riferisce Flavio Ciesa, referente per la sicurezza delle sostanze chimiche (REACH) presso il Laboratorio analisi alimenti dell’Agenzia per l’ambiente.
La best practice dell’Alto Adige e del Piemonte ha portato i due territori a stringere una collaborazione, nel 2017, con il Ministero della salute e l’Istituto superiore di sanità per realizzare il progetto esecutivo “sviluppo e validazione di metodi analitici per la determinazione di sostanze pericolose negli inchiostri per tatuaggi e trucco permanente”. Quelli dell’Agenzia regionale per l’ambiente del Piemonte e dell’Agenzia provinciale per l’ambiente di Bolzano sono i laboratori ufficiali per svolgere le attività di studio e controllo analitico a cui partecipano anche esperti di altri Stati membri UE.