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La nuova amazzone di Südtiroler Freiheit

Scopriamo da vicino la giovane Myriam Atz Tammerle.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Myriam Atz Tammerle, nata l’1.5.1980 a Bolzano e originaria di Caldaro, risiede oggi a Scena/Schenna dove insieme al marito Bernhard conduce il ristorante tradizionale Thurnerhof e cresce i due piccoli figli. Lavoro e famiglia le lasciano nonostante tutto ancora qualche ora libera e così decide di dedicarsi sempre di più anche alla politica, che frequenta comunque fin da giovane età. Diventa consigliere comunale di Scena nel 2010 e nel 2011, succedendo a Sepp Mitterhofer, assume la carica di portavoce della Südtiroler Freiheit per il Burgraviato. Alle provinciali del 2014 arriva quarta in lista dietro a Eva Klotz, Sven Knoll e Bernhard Zimmerhofer, diventa portavoce delle donne del movimento e infine corona l’anno con l’ingresso in consiglio provinciale il 2 Dicembre 2014 sostituendo proprio la dimissionaria, per motivi familiari, Klotz.

Cerchiamo di conoscere insieme il nuovo volto femminile del partito che si batte per l’autonomia dell’Alto Adige, la giovane ristoratrice che è ora chiamata a prendere il posto che per ben 31 anni è stato della treccia autonomista.

Una giovane donna in testa alla Südtiroler Freiheit. Continuerà nella linea di Eva Klotz o ci saranno dei grandi cambiamenti?
L’obiettivo primario rimane l’autodeterminazione e la libertà per il Südtirol. Come ristoratrice mi occuperò poi personalmente anche dei settori Economia, Turismo e Sociale.

Lei, classe 1980, guida la Südtiroler Freiheit. Il Landeshauptmann Kompatscher è classe ’71. In Italia le figure del momento sono Renzi (1975) e Salvini (1973). L’Italia, e anche l’Alto Adige, si scoprono all’improvviso terre per giovani?
Un momento, non sono certo ancora vecchia come loro! (ride, ndr) E non si chiama “Alto Adige”, ma Sudtirolo (dice in italiano, ndr).

Nella sua pagina internet ricorda la troppo alta pressione fiscale sull’impresa, il cui abbassamento avrebbe effetti positivi per tutta l’economia. Le risorse non sono infinite - dove si dovrebbe tagliare?
I nostri imprenditori da un anno all’altro non sanno mai quale pressione fiscale li attenda, ma sanno solo che questa crescerà. Un imprenditore lavora 8 mesi solo per lo stato, e dei rimanenti dovrebbe vivere e finanziare l’impresa - davvero poco realistico. Con l’attuale sistema fiscale chi lavora di più viene punito. Con una aliquota fissa del 20/22% si aiuterebbero tutti: gli imprenditori saprebbero quanto dovrebbero pagare e lo stato saprebbe quante entrate aspettarsi. Nelle aziende si potrebbe investire e i posti di lavoro potrebbero essere conservati.

L’8 Dicembre si ricorda Sepp Kerschbaumer. Eroe o terrorista, qual è il confine tra una cosa e l’altra?
Cosa farebbe lei, se da un giorno all’altro tutto ciò che è la sua identità e la sua cultura venisse preso e messo al bando? Se il suo nome venisse tradotto in tedesco, se le venisse vietato di parlare la sua lingua materna, se le venisse preso il lavoro e se venisse osservato come se fosse il nemico pubblico numero uno, e se in caso di mancata obbedienza venisse piegato con la violenza? Lei accetterebbe tutto in silenzio? Lei si chiama Michele Matejka - Michele sarebbe Michael in tedesco; Matejka, da Mate-, in Slavo, Kumpel (amico, compagno in tedesco ndr). Allora applicando lo stesso modello utilizzato da Tolomei ne risulterebbe Michael Kumpeler.
Sepp Kerschbaumer e i suoi compagni non hanno mai agito contro le persone. Attraverso le esplosioni dei piloni elettrici si poteva attirare l’attenzione internazionale sulle inaccettabili condizioni in Sudtirolo. Anche grazie a queste si sono poste le basi dell’autonomia, e dobbiamo ringraziare i combattenti per la libertà per l’autonomia di cui oggi godiamo. Tutti in Sudtirolo, i germanici, i ladini e gli italiani traggono oggi vantaggio da questa.

Sempre a Kerschbaumer, condannato in Italia, è dedicata una strada nel suo comune natale. Sarebbe possibile in uno stato come la Francia o la Germania? Che potere reale ha lo Stato Italiano oggi?
Sui nomi delle vie e delle piazze decidono i comuni, e non lo stato. In Italia vengono legalmente vendute immagini, bandiere e altri oggetti con simboli fascisti - in quale altro paese sarebbe possibile?

Lei racconta di essersi resa conto del suo senso di appartenenza a questa regione durante i suoi anni all’estero. Cosa Le viene in mente quando si dice Alto Adige/Südtirol?
Il Sudtirolo non è “Alto Adige”. Questo nome fu inventato da Napoleone e introdotto in Sudtirolo sotto Mussolini. Il nome corretto da un punto di vista storico è Südtirol, e la giusta traduzione in italiano è Sudtirolo. Alto Adige è un nome segnato dal Fascismo - vogliamo davvero sfoggiare un nome gravato di un passato così negativo?

Politica e donne, figli e casa. Si può fare tutto questo?
Fino ad oggi mi sono preoccupata sempre io dei nostri figli, mentre mio marito lavorava tutto il giorno nel ristorante. Per fortuna non sono sola, e adesso anche lui si preoccupa di più per i piccoli.

L’Alto Adige è stato parte per secoli di un immenso impero Austro-Ungarico, moderno, multi-etnico e multi-culturale. Il sogno è di tornare a quel sistema?
L‘“Alto Adige“ non esisteva sotto l’Austria-Ungheria, e ora non esiste più l’Austria-Ungheria. Il nostro sogno è l’indipendenza del Sudtirolo, e il primo passo verso questa è l’auto-determinazione.

In Italia sta crescendo la Lega Nord favorevole al regionalismo, alleata in Europa con Marine Le Pen sostenitrice di uno stato forte e centralizzato, contraria alle autonomie. Che futuro ha in Europa il regionalismo/federalismo?
Nell’UE non si parla mai di regioni, bensì di stati. Noi come Süd-Tiroler Freiheit andiamo per la nostra strada e abbiamo i nostri obiettivi.

Per concludere, quali sono invece i suoi di obiettivi e progetti per il 2015?
Rimanere fedele a me stessa e continuare a seguire con determinazione il mio percorso.... e la libertà per il Sudtirolo.
La separazione dall’Italia sarebbe la soluzione a molti problemi che oggi abbiamo in Sudtirolo a causa dello stato italiano. Da dire con chiarezza è che di questa separazione profitterebbero tutti i gruppi linguistici - quindi anche gli italiani nella nostra terra. La lotta per la libertà non è mirata contro gli italiani, ma contro il sistema dello stato italiano. Perché così non si può andare avanti.

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Christoph Moar Gio, 12/11/2014 - 17:23

In risposta a di gorgias

Schon, ist sie wirklich für eine flat tax? Ich habe hier (unscharf formulier) und auf ihrer Webseite gesucht, in beiden Fällen scheint sie sich eher auf die Unternehmenssteuer (ires) zu beziehen, die sie wohl von den aktuell 27,5% auf 20-22% reduzieren möchte. Oder meint sie wirklich eine neoliberale flat tax auch für physische Personen? Wow. Hätte ich jetzt nicht erwartet.

Gio, 12/11/2014 - 17:23 Collegamento permanente