Abolizionisti con l'hashtag
Dall'abolizione del canone Rai (Renzi) a quella del jobs-act (Berlusconi) e della riforma Fornero (Salvini), passando per l'abolizione (inedita ma finanziariamente più realistica) delle tasse universitarie (Grasso): non si arresta l'ondata di promesse elettorali a suon di cancellazioni, tanto che è già partito il tam tam ironico della rete, con l'hashtag #AbolisciQualcosa. Ma è in particolare il segretario della Lega Matteo Salvini ad attirare su di sé le attenzioni, con un'altra proposta di abolizione: la legge sull'obbligo vaccinale che porta il nome della ministra Beatrice Lorenzin.
Le proposte di Salvini spaccano il centrodestra: il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi difende l'impianto della “legge Fornero” proponendo di mettere mano solo agli aspetti negativi, mentre il capogruppo di FI Paolo Romani esclude che l’obbligatorietà dei vaccini verrà cancellata da un eventuale prossimo governo di centrodestra, ricordando che in Parlamento anche il partito di Berlusconi ha votato a favore della legge Lorenzin: “Va nella direzione della tutela della salute dei nostri figli”. Da parte sua, la ministra della salute Beatrice Lorenzin (Civica Popolare) risponde provocatoriamente al segretario leghista: “L’Italia va vaccinata dagli incompetenti”.
Bibbia no-vax
“15 Paesi europei non hanno vaccini obbligatori – ribadisce Matteo Salvini a Radio Capital – siamo l'unico Paese che ne ha dieci. Io sono a favore di una scelta ragionata e responsabile, come in Veneto, dove la persuasione dà un risultato più alto che nelle regioni dove sussiste un obbligo formale”. E su facebook rilancia con un consiglio di lettura: “Da papà che ha scelto e, non per obbligo, ha vaccinato i suoi figli e che ben conosce le utilità, ma anche i rischi, legati a questa scelta, consiglio (in particolare a tanti chiacchieroni che parlano senza sapere) la lettura di questo testo, assolutamente scientifico e documentato, del prof. Paolo Bellavite: Vaccini sì, obblighi no”. Lo stesso medico veronese – laureato che non esercita da anni la professione – commenta in calce al social-endorsement: “E io che l'ho sentita dire le stesse cose nella Piazza dei Signori a Verona in tempi non sospetti (quando venne a presentare il nostro candidato Sindaco!) la ringrazio della citazione e resto a sua disposizione per eventuale collaborazione su questo tema che interessa molto le famiglie italiane”.
Intanto, sul fronte abolizionista locale, come annunciato il leader dei “no-vax” Reinhold Holzer porta in tribunale l’Azienda sanitaria dell'Alto Adige, il direttore generale Thomas Schael e sei testate giornalistiche sudtirolesi (Dolomiten, Alto Adige, FF, Tageszeitung, Vinschgerwind, UnserTirol24) in risposta alle accuse dello stesso Schael contro Holzer e alla denuncia per "procurato allarme". La prima udienza si è svolta ieri al Tribunale di Bolzano. La diffida di Holzer con richiesta di scuse e risarcimento è rivolta pure ai media che hanno riportato le dichiarazioni di Schael.
"Lo stesso medico veronese –
"Lo stesso medico veronese – laureato che non esercita da anni la professione –"
Questa formulazione lascia alquanto perplessi. Se uno è medico, è ovvio che è laureato almeno in Italia e nei paesi di un certo livello. Poi, se il link dell'articolo che segue dice il vero e il signore è stato radiato dall'ordine, la locuzione arriva a sfiorare il grottesco. Uno che è stato radiato può essere definito "medico"? Non sarebbe più appropriato definirlo attraverso il titolo di studio che ha conseguito?
In risposta a "Lo stesso medico veronese – di Mensch Ärgerdi…
Ha ragione, avrei potuto
Ha ragione, avrei potuto omettere il termine (superfluo) di "laureato". Secondo l'articolo linkato, invece, a essere radiato dall'ordine dei medici è un certo Dario Miedico (e non il Paolo Bellavite qui citato).
In risposta a Ha ragione, avrei potuto di Valentino Liberto
Oh, chiedo venia. Con tutti
Oh, chiedo venia. Con tutti questi personaggi strani, mi sono fatto prendere la mano.
Io sarei per l'abolizione
Io sarei per l'abolizione delle marche da bollo. Nell'era della digitalizzazione della pubblica amministrazione, la carta non dovrebbe esistere più. Quindi: niente carta, niente carta bollata.
Ma invece cercano modi di rendere la marca da bollo digitale.....