IL DALAI LAMA HA ROTTO I COGLIONI

"Gentili passeggeri, stiamo iniziando la discesa verso Bolzano dove atterreremo all'aeroporto Luis Durnwalder fra circa venti minuti". Seguono condizioni del tempo e temperatura al suolo. Prima o poi questa la sentiremo e in fondo è anche normale, a New York hanno il John Kennedy e a Parigi il Charles de Gaulle, vuoi negarglielo al Luis che nell'aeroporto ci ha messo una marea di soldi pubblici, cioè suoi?
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Il problema è che di solito questi sono onori che non si riescono a gustare, ma il Luis mica è scemo, una soluzione materassabile la trova per tutto e in questo caso, l'unica è la reincarnazione. Ai più attenti osservatori delle cose sudtirolesi non sarà certo sfuggita l'insolita frequenza con la quale il Dalai Lama capita da queste parti e ogni scusa è buona, premi da ricevere, conferenze, dialoghi e quant'altro. Volendo usare lo stesso metro che i romani applicarono per la regina d'Inghilterra, potremmo certo affermare che " il Dalai Lama ha rotto li coglioni".

Obama avrà anche tutti i difetti di questo mondo, ma lui il Dalai Lama si è rifiutato di riceverlo, e ha fatto bene. Uno che ha fatto tutto con le sue forze, che scavalcando pregiudizi e grandi difficoltà è diventato il primo presidente nero d'America, nulla ha da spartire con chi ha solo il merito di essere nato e di ricoprire le sue cariche tramite reincarnazione, anzi uno sputo nell'occhio potrebbe essere cosa buona e giusta nei suoi confronti.

Il buon Luis invece ha capito che per godersi gli onori postumi l'unica è farsi insegnare dal Lama come si fa a reincarnarsi, magari evitando pure le fastidiose campagne elettorali dove devi stringere mani e mangiare canederli che neanche ti piacciono. Lo facciamo uno scherzo a Durni, chiudiamo l'aeroporto?