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“Senza se e senza ma”

Valdastico, il consiglio provinciale dice no al prolungamento dell’A31. Passa la mozione dei Verdi, la Lega vota contro. E ora come si mette con i trentini?
A31
Foto: upi

I Verdi portano a casa il risultato. La mozione “No alla Valdastico” presentata dai consiglieri provinciali Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa e Hanspeter Staffler è stata approvata dall’aula. Il documento è stato emendato nel secondo punto della parte dispositiva (in accordo con il presidente della Provincia Arno Kompatscher) per impegnare la giunta provinciale “a intensificare il confronto con la Provincia di Trento al fine di convincere la giunta provinciale del Trentino a desistere dal progetto del prolungamento della A31 fino ad allacciarla alla A22”. 

Rimasto inviolato invece il primo punto del dispositivo che impegnava il consiglio a esprimere “la propria ferma contrarietà al progetto di prolungamento verso Nord della A31 della Valdastico fino ad allacciarla alla A22, qualsiasi sia il punto dell'innesto, poiché tale opera creerebbe un nuovo corridoio per traffico leggero e pesante dal nord est italiano verso nord attraverso il Brennero lungo un asse già congestionato, con un pesante aggravamento dell'inquinamento e della minaccia alla salute delle popolazioni residenti, soprattutto in provincia di Bolzano”. 

La mozione è stata votata per parti separate, le premesse con 25 sì e 7 no, dove i voti contrari sono stati quelli del gruppo della Lega (Vettorato, Bessone, Vettori, Mattei), Alessandro Urzì de L’Alto Adige nel cuore/Fratelli d’Italia, Daniel Alfreider, assessore alla mobilità, e Thomas Widmann, assessore alla sanità, entrambi appartenenti alla Svp. La parte impegnativa emendata con 27 sì e 5 no (contrari i leghisti e Urzì). “Il modello di governo nazionale fa scuola in Alto Adige, ormai tutti contro tutti. Cinque stelle contro Lega, Svp contro Lega, Lega contro Svp e a braccetto de L’Alto Adige nel cuore/Fratelli d’Italia. Ed anche all’interno della Svp chi va da una parte e chi dall’altra”, e intanto “vince il partito dei no ai cantieri”, commenta Urzì. Sul fronte opposto esultano gli ambientalisti: “L’Alto Adige - Südtirol dice no alla Valdastico, senza se e senza ma”.

Il rebus trentino

L’opera di prolungamento del tratto vicentino dell’autostrada A31 continua a essere molto discussa in Trentino, motivo per cui la giunta altoatesina vuole instaurare un dialogo con i “vicini di casa”. L’esecutivo è favorevole al passaggio delle merci dalla gomma alla rotaia, con la creazione di nuovi scali a questo scopo, per questo ha concordato la nuova parte deliberante, quale invito a fare il possibile per evitare maggiore traffico sul territorio provinciale.

Convincere i trentini non sarà però impresa facile dal momento che il governatore Maurizio Fugatti non pare intenzionato a mollare la presa. Fugatti deve vedersela anche con i sindaci della Vallagarina, che parlano di “territorio svenduto al Veneto” e anche con il neo Comitato No Valdastico Vallagarina che ha lanciato una petizione (attualmente a quota 700 firme) finalizzata ad ottenere un “no” deciso da parte delle amministrazioni comunali interessate, in primo luogo da parte del sindaco e del consiglio comunale di Rovereto. “Non è cambiando di continuo le ipotesi di svincoli e uscite sul territorio provinciale che si risolvono gravi problemi già presenti, quali la mobilità locale, la tutela delle risorse idriche, l’erosione del territorio naturale, che un progetto stradale di siffatta natura comporterebbe, compromettendo l’assetto di intere valli e aggravando l’inquinamento da trasporto su gomma, già critico”, contestano i componenti del Comitato.