Ambiente | Traffico aereo

Possibile volare in modo climaneutrale?

Il traffico aereo potrebbe triplicarsi entro il 2050, ma è improbabile che l'industria aeronautica riesca ad essere neutrale dal punto di vista climatico entro 25 anni. 
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
  • Un anno fa, SkyAlps ha completato il suo primo volo con biocherosene SAF da Bordeaux a Nizza. “La sostenibilità fa parte del nostro DNA fin dalla nascita ufficiale di SkyAlps e abbiamo sempre fatto del nostro meglio per ridurre al minimo la nostra impronta ambientale” scrive sul sito. A tal fine, SkyAlps intende incrementare l'uso del SAF (Sustainable Aviation Fuel), cherosene ricavata dal biodiesel e scarti biologici. L'UE aveva già deciso nell'aprile 2023 che a partire dal 2025, al cherosene convenzionale dovrà essere gradualmente aggiunto sempre più SAF: 2% dal 2025, 6% dal 2030 e 70% dal 2050. Entro il 2050, inoltre, la percentuale di e-fuel (SAF prodotto sinteticamente dall'elettricità e carbonio) dovrebbe salire al 35% di tutto il cherosene consumato. Si sta aprendo una prospettiva verso voli ad impatto climatico zero?

    Il traffico aereo potrebbe triplicarsi

    Se si vorrà puntare a tale obiettivo, sarà decisivo trovare sistemi di propulsione alternativi. Il traffico aereo globale sta alimentando il cambiamento climatico e, secondo le previsioni, continuerà ad aumentare sensibilmente fino al 2040. Il numero di voli dovrebbe triplicare tra il 2020 e il 2050. Nuovi carburanti e sistemi di propulsione sono fondamentali per ridurre le emissioni di CO2 del trasporto aereo, secondo uno studio sul futuro del trasporto aereo dell'Ufficio di valutazione tecnologica del Bundestag tedesco. La quota del traffico aereo globale sul totale delle emissioni di gas serra è del 3% a livello mondiale, ma se si considerano tutti gli effetti sul clima, è di circa il 5%. Eppure: in molti Paesi come l'India o il Vietnam, una classe media che può permettersi di volare sta appena emergendo.  Oltre alla CO2, gli aerei emettono ossidi di azoto, vapore acqueo, fuliggine, solfato e altre particelle di aerosol, che formano le famose scie di condensazione e contribuiscono all'effetto serra. Essenziali, quindi, nuovi sistemi di propulsione ad effetto serra ridotto. In questo contesto, le innovazioni tecniche per rendere il trasporto aereo neutrale dal punto di vista climatico svolgono un ruolo molto importante. Attualmente esistono quattro modi realistici per volare in modo climaticamente neutrale.

    Aerei elettrici? 

    A partire dal 2028, Air Canada prevede di utilizzare 30 piccoli aerei ibridi elettrici. Non andranno molto lontano, visto che già le auto elettriche hanno problemi di autonomia. La parola magica è “densità energetica”, che nel caso degli aerei significa chilometri di volo per peso. Da questo punto di vista, la benzina (e quindi il cherosene) è quasi imbattibile. Porta più di 50 volte più lontano di una batteria dello stesso peso. Le batterie necessarie per un volo a medio o lungo raggio peserebbero semplicemente troppo, per cui gli aerei elettrici si faranno ancora aspettare.

    L'idrogeno

    Alcuni vedono l’idrogeno come un'arma multiuso per la ristrutturazione dell'industria e della società verso un futuro a zero emissioni di CO2. L'idrogeno liquido è ancora più efficiente dal punto di vista energetico del cherosene, un grande vantaggio per gli aerei. Tuttavia, per essere liquido, deve essere raffreddato a meno 253 gradi, il che richiederebbe installare serbatoi speciali molto pesanti negli aeroplani. Inoltre, la sua produzione (l'acqua nell’elettrolisi viene scissa in ossigeno e idrogeno) è complessa. Finché il costo di produzione di idrogeno rimarrà alto come oggi, sarà più richiesto in altri settori grazie alla sua alta densità energetica, ad esempio nella produzione di acciaio.

    Cherosene sintetica (e-fuel)

    È chimicamente quasi uguale al cherosene convenzionale, ma non viene prodotta dal petrolio fossile, bensì con processi chimici a partire dall'acqua e dalla CO₂ esistente. Attualmente in tanti paesi si sta affannosamente cercando di aumentare la produzione di cherosene sintetica, che richiede molta elettricità. Come nel caso dell'idrogeno, se l'elettricità non proviene da fonti di energia rinnovabili, l'effetto sul clima è illusorio. I calcoli del 2021 hanno dimostrato che tutte le centrali solari ed eoliche insieme potrebbero coprire solo un terzo della domanda globale di cherosene di allora. E l'elettricità verde è necessaria in molti altri settori come nelle automobili, nei treni, nelle pompe di calore, nei centri dati, nel settore edile e...

    Biocherosene

    È stato trovato un modo per produrre cherosene dai fanghi di depurazione e da scarti di olio vegetale. La biomassa viene compressa a tal punto che il processo, che altrimenti richiederebbe milioni di anni, avviene in un tempo molto breve. Purtroppo, non c'è una quantità di rifiuti organici pari a quella necessaria per il traffico aereo mondiale. E coltivare piante solo per questo? Abbiamo bisogno di queste aree più urgentemente per il cibo o come habitat per animali e piante. 

    Improbabile un trasporto aereo climaneutrale entro il 2050

    Di queste quattro tecnologie, l'e-fuel e il biocherosene hanno un vantaggio importante: funzionano nei motori degli aerei di oggi e potrebbero quindi essere semplicemente aggiunti al carburante convenzionale. La ricerca tecnologica è già avviata, e la politica ha reagito, tant’è vero che l'UE ha deciso che dal 2025 almeno il 2% del cherosene utilizzata in Europa per il traffico aereo dovrà essere sostenibile. Allo stato attuale delle cose, è probabile che non si raggiunga nemmeno questa cifra così bassa. Probabilmente il sistema funzionerà solo se tutti gli approcci saranno combinati: costruzione di aeromobili più efficienti, aumento della produzione di biocarburanti e di e-fuel, motori a idrogeno per i voli a lungo raggio, aerei elettrici per i collegamenti brevi dove il treno non è un'opzione, ad esempio negli Stati insulari. Tutto sommato: secondo quel rapporto sul futuro del trasporto aereo dell'Ufficio di valutazione tecnologica del Bundestag è improbabile che l'industria aeronautica riesca ad essere neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. Stefan Gössling, ricercatore presso l’Università svedese Linnaeus, in questo rapporto afferma chiaramente: „L’obiettivo di un trasporto aereo climaneutrale non è raggiungibile fino al 2050, a meno che non fossero introdotte misure ben più drastiche come la tassazione dei voli e quote di aggiungimento al cherosene.“ In altre parole: il volume dei voli effettuati.

    SkyAlps non in linea con il piano clima

    Visto in questa luce l'attuale crescita dei voli della compagnia bolzanina SkaAlps, in prevalenza da e a Bolzano, è assolutamente controproducente per gli sforzi di ridurre le emissioni di gas serra. Dato che aerei ad impatto climatico zero sono e resteranno un'utopia la semplice aggiunta di un po' di biocherosene non migliora il bilancio climatico in modo significativo, anzi: questa norma (bisogna star a veder se SkyAlps la rispetta) si presta a facili strumentalizzazioni. Nel piano clima Alto Adige 2040 non si accenna neanche al traffico aereo, come se non esistesse. E l'assessore Alfreider, responsabile della mobilità, ha risposto ad un'interrogazione nel consigli provinciale in merito, che alla Provincia autonoma col referendum del 2016 l'agromento non interressa più. Non sembra un ragionamento serio se la Provincia punta davvero sulla neutralità climatica nel 2040.