Politica | Europa 2019

“Pd e Svp, torni il dialogo”

Francesca Puglisi, dall’incarico per la Provincia alle europee: “Sovranisti isolati, il Pse cambierà la Ue. Verdi e +Europa, voto poco utile. Quanto al mio contratto..”
Francesca Puglisi
Foto: F. Puglisi

salto.bz: Francesca Puglisi, ex senatrice del Pd, nel direttivo nazionale del partito e ora candidata nel Nordest alle europee, perché partecipa alle consultazioni previste in Italia domenica 26 maggio? ​

Francesca Puglisi: Questo è un appuntamento fondamentale, per tutti i cittadini, per l’Europa. Dopo 70 anni di pace, iniziati con la Ceca, la comunità del carbone e dell’acciaio, occorre lavorare per il futuro dell’Unione europea, che finora ha dato benessere. Siamo in campo per proseguire il percorso comunitario nella direzione di garantire i diritti delle persone.

Il Pd di Zingaretti gioca in opposizione alle due forze di governo, Lega e 5 stelle. Che spazio si ritaglia il partito democratico?

Le due forze di governo in Italia sono tra coloro che vogliono distruggere, o ridurre, il progetto di aggregazione continentale.  Noi invece siamo per lo sviluppo. I territori crescono a livello economico in un contesto comunitario e serve più democrazia europea. Il nostro orizzonte sono gli Stati Uniti d’Europa, con l’elezione diretta del presidente della commissione. Insieme il continente ha più abitanti, ha un’economia più grande e può avere maggiore peso politico rispetto alla prima superpotenza, appunto gli Usa. L’Europa deve avere una sola voce.

I sovranisti finiranno in minoranza e le forze del Partito socialista europeo, grazie ai laburisti inglesi, guideranno la nuova Unione. E solo l’Europa garantisce l’autonomia di territori come l’Alto Adige

Intento lodevole, ma nel frattempo, in Alto Adige, l’Svp ha “mollato” il Pd. Sia sul fronte provinciale con la Lega che su quello delle prossime consultazioni, alleandosi con Forza Italia. Non siete più competitivi?

Tutt’altro, a me dispiace molto per la frattura tra Volkspartei e democratici. I valori che rappresenta il Pd, forza convintamente europeista, sono quelli consoni al territorio altoatesino. Che sa che è l’Europa la migliore garanzia per l’autonomia della provincia di Bolzano. Sappiamo inoltre che nella lista di Forza Italia, nonostante risieda nel Ppe, ci sono esponenti che rivendicano la propria storia fascista. Questo è il termine corretto.

Allude ad Alessandra Mussolini, una presenza che ha messo sulla graticola la Volkspartei.

Secondo me l’alleanza è un errore politico. Io penso invece che autonomia e federalismo siano la chiave di rinascita europea contro l’idea di sovranismo e di piccole patrie che professa la Lega, forza che purtroppo ha attecchito anche in provincia di Bolzano.

L’accordo per il governo dell’Alto Adige è stato fatto dall’Svp proprio con il Carroccio. È sufficiente per il Pd lamentarsi dell’esclusione?

Io vorrei far riflettere davvero tutti su quanto sia importante l’Europa per il territorio di Bolzano. Fondamentali sono i finanziamenti europei per l’agricoltura che rende ricco l’Alto Adige, come tutti gli altri investimenti. Ho avuto il privilegio di visitare per ragioni di lavoro la ristrutturazione del progetto Sinfonia, sulla riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica, grazie anche ai fondi comunitari. Ci sono poi i finanziamenti per la formazione e per il programma Horizon 2020 sulla ricerca. Penso insomma che sposare forze sovraniste che vogliono ridurre il peso politico dell’Europa sia un errore strategico per lo sviluppo di questo territorio. 

 

 

Sarebbe stato però stato difficile per la Volskpartei non seguire il verdetto degli elettori alle amministrative, non trova?

Sì, però lascerei a loro la riflessione, piuttosto che commentare le mosse di altri.

Zingaretti ha cercato di costruire una lista unitaria con +Europa e Verdi, ma hanno scelto di andare da soli. L’invito agli elettori è non disperdere neppure un voto. Saranno il Pd e le forze del Pse a fronteggiare l’ondata populista

Nel campo del centrosinistra alle europee vige la separazione. Cos’ha il Pd di diverso rispetto ad esempio a +Europa, che schiera Renate Holzeisein del Team Kollensperger, a Europa Verde o alla Sinistra?

Noi democratici con il segretario Nicola Zingaretti abbiamo provato a costruire un campo largo, una lista unitaria. Proprio perché in queste elezioni europee è importante non disperdere neppure un voto. Si sono scelte altre strade, da parte di +Europa e Verdi, ed il rischio è quello di una dispersione del voto, perché non raggiungeranno come è molto probabile la soglia del 4 per cento. L’invito dunque è votare Pd. In Europa collaboreremo al vasto insieme di forze da Macron alle liste alla nostra sinistra per fronteggiare l’ondata populista.

Enrico Letta, venuto a Trento per presentare la scuola di formazione politica di Lorenzo Dellai, ha detto che l’ondata sovranista in Italia si fermerà al Brennero, perché a livello comunitario questa tendenza rimarrà minoritaria. Condivide la previsione?

Certamente. Va anche considerato che con la presenza degli inglesi al voto, e in particolare dei laburisti, il Partito socialista europeo sarà probabilmente il primo gruppo della legislatura. D’altra parte la Brexit è il miglior spot per queste consultazioni: finora ha determinato una fuga delle imprese dal Regno Unito, un calo della crescita e una maggiore disoccupazione.

Il Pse ambisce alla guida della commissione Ue?

Sì, con Frans Timmermans. Se sarà così, si tratterà di un’inversione rispetto alla guida di uomini come Barroso o Juncker che sono di destra, favorevoli all’austerity. I socialisti sono in grado di cambiare il segno delle politiche comunitarie.

Sovranisti dunque all’angolo come pronostica l’ex premier?

Lega e 5 stelle con le loro collocazioni nei gruppi europei finiranno marginalizzati. Salvini fa propaganda su 50 persone in mezzo al mare, ma non riesce neanche a raggiungere un accordo sulle quote di redistribuzione da coloro che dovrebbero essere suoi alleati.

Nessun favore nei miei confronti per il contratto sulla promozione dell’Alto Adige, che si è concluso. Ho partecipato al bando in modo trasparente e sono felice dei risultati ottenuti

La Lega e gli altri avversari politici potrebbero rispondere ricordandole il contratto da lei ottenuto dalla Provincia di Bolzano - per la promozione dell’immagine dell’Alto Adige - nei mesi successivi alle elezioni politiche del marzo 2018 che hanno visto candidato il suo compagno, Gianclaudio Bressa, per anni trait d’union tra le autonomie e Roma. Pagina chiusa, oppure no?​

L’incarico, di sei mesi, si è chiuso e posso dire di aver partecipato ad un bando pubblico in modo trasparente. Ho svolto gli adempimenti facendo il mio lavoro e ricevendo il compenso minimo mensile per un giornalista professionista. Siamo riusciti a portare i rappresentanti di 40 amministrazioni locali italiane a visitare i cantieri altoatesini che sono avanzatissimi nell’edilizia e nella qualificazione energetica, come dimostra lo standard di CasaClima. E sono felice che da quell’incontro possa nascere una collaborazione tra l’agenzia di CasaClima e l’Unione delle Province italiane, che restano come enti non elettivi, anche se Salvini vorrebbe tornare indietro perché non sa dove piazzare le persone.

Nessun favore quindi per essere la compagna di Bressa?

Nessuno. Dopo il mandato al Senato i miei colleghi del Senato, sapendo che stavo cercando lavoro com’è naturale che sia dopo l’attività politica, mi hanno segnalato il bando. La partecipazione in Alto Adige è stata ristretta perché l’offerta economica era tale da essere inferiore a quanto si guadagna come funzionari della Provincia di Bolzano.

Adesso ha trovato impiego?

In questo periodo sono impegnata in campagna elettorale.

Voglio sperare che il dialogo tra Svp e Pd possa ripartire per le prossime politiche, che io considero non lontane visto l’alto tasso di litigiosità del governo e soprattutto per l’immobilismo sui temi economici e delle infrastrutture

Per concludere, spera che il risultato delle europee sia un passo verso il ritorno anche in Alto Adige di un Pd forte, di nuovo alleato all’Svp?​

Sarà così se il partito democratico riuscirà a rilanciare la propria azione politica fin da queste consultazioni. Voglio sperare che il dialogo possa ripartire per le prossime politiche, che io considero non lontane visto l’alto tasso di litigiosità del governo e soprattutto per l’immobilismo sui temi economici e delle infrastrutture. Avevamo lasciato come Pd un Paese in crescita e lo troviamo al +0,2%

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Francesco Zuffa Lun, 05/13/2019 - 08:47

Questa è politicante di professione, non di passione: a Bologna fa campagna elettorale dicendo di tifare la Fortitudo Basket, famosa squadra della città. Zero proposte, solo voglia della poltrona.

Lun, 05/13/2019 - 08:47 Collegamento permanente
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△rtim post Lun, 05/13/2019 - 09:56

Genug ist ja auch mal genug - oder?
Die SVP ist schon über zu viele Stöckchen gesprungen und hat schon zu viele PD-Giftkröten geschluckt. Von Renzis unsäglichem Verfassungsentscheid bis hin zur Wahlunterstützung einer Boschi. Nicht zu reden von jener Caramaschis.
Gedankt wurde das der SVP wahrlich nicht - trotz all der erbrachten Vorleistungen und gemachter Absprachen, nur um im Gegenzug eine Listenverbindung für die EU-Wahlen haben.
Das Ergebnis für die SVP ist bekannt.

Lun, 05/13/2019 - 09:56 Collegamento permanente