Società | La vertenza

“Occorre invertire la rotta”

Proclamato lo stato di agitazione del personale dell’Agenzia delle Entrate: FLP: “Mancano 14.500 funzionari. Bolzano e Trento ai primi posti per mancanza di personale”.
Agenzia entrate
Foto: CNA

Su una pianta organica di 44.380 posti, il personale attualmente in servizio all’Agenzia delle Entrate su tutto il territorio nazionale è pari a poco meno di 30.000 unità. Un ammanco di 14.500 funzionari che ha convinto la Federazione Lavoratori Pubblici e le altre organizzazioni sindacali a proclamare su tutto il territorio nazionale lo stato di agitazione di tutto il personale impiegato.
Alla notizia dello stato di agitazione, la viceministra all’Economia Laura Castelli e il Direttore dell’Agenzia Ernesto Maria Ruffini hanno convocato per questa mattina un incontro con i sindacati.
L’obiettivo delle organizzazioni sarà quello di far far approvare un piano straordinario di assunzioni, tra i cinquemila e i seimila posti, centinaia quelle necessarie a Trento e Bolzano. Viceversa, annuncia la Flp, lo stato di agitazione potrebbe tramutarsi in sciopero del personale.
La Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Trento e di Bolzano sono ai primi posti della classifica nazionale per quanto riguarda la carenza di personale, un problema che si traduce in carichi di lavoro spesso insostenibili. 
Attualmente, l’organico di Trento conta circa 260 persone, quello di Bolzano 160 per un totale di 420 funzionari che per l’intera regione devono assicurare servizi, sportelli e quant’altro per gli Uffici Territoriali di Trento, Rovereto, Riva del Garda, Tione, Cles, Borgo Valsugana, Cavalese, Bolzano, Merano, Brunico, Bressanone. Nei comuni altoatesini si registra una particolare sofferenza a causa dei mancati ricambi e delle necessarie professionalità.  

I recenti dati sull’evasione fiscale parlano di oltre 205 milioni di euro nascosti al fisco nel solo anno 2021


“In questa situazione, oramai non è quasi più possibile assicurare l’ordinaria amministrazione, fatta soprattutto e quasi esclusivamente di servizi all’utenza agli sportelli, di migliaia di risposte telefoniche, di attività per rimborsi fiscali - scrive la Flp in una nota -. Il tutto a discapito della vera “mission” dell’Agenzia delle Entrate che era quella di una vera e serrata lotta all’evasione fiscale, di cui questa Regione non è immune. Anzi - prosegue la nota -, i recenti dati sull’evasione fiscale parlano di oltre 205 milioni di euro nascosti al fisco nel solo anno 2021. Anche a causa degli incentivi fiscali erogati da parte delle due province autonome che diventano un boccone prelibato per molte aziende di fuori regioni, pronte a trasferire in loco la sede legale per potervi operare, quasi indisturbate”. 

Nella Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate solo il 12% circa del personale in servizio (20 su 160) può dedicarsi ai controlli delle persone fisiche, piccole, medie e grandi imprese, mentre in quella di Trento, la percentuale si attesta attorno al 23%: “Occorre immediatamente invertire la rotta e mettere a disposizione dell’Ente le risorse umane e strumentali adeguate per scovare gli evasori e frodatori”.