No Green Pass, boia chi molla
Che nessuno si stupisca. Fin dai primi giorni della pandemia, ovunque nel mondo l’estrema destra ha fomentato le proteste contro le misure di contenimento del contagio. Diffondendo scientemente via social qualsiasi castroneria antiscientifica purché giustificasse la ribellione alle restrizioni, movimenti come Vox, Reichsbürger, QAnon e Gilet Arancioni hanno fomentato la rivolta di chi si aggrappava alla tesi che la pandemia fosse una congiura orwelliana pur di vomitare impunemente sull’interesse collettivo. Le manifestazioni di protesta contro i lockdown, l’obbligo della mascherina, le riaperture scaglionate, l’obbligo vaccinale per il personale sanitario e l’introduzione del Green Pass per accedere al posto di lavoro, hanno tutte la stessa matrice ideologica: la scienza ufficiale è corrotta e al servizio di chi semina il terrore, i numeri di vittime e ricoverati sono gonfiati ad arte per giustificare misure liberticide, i vaccini non servono e anzi sono più pericolosi del virus, i governi usano la pandemia per instaurare regimi collettivisti e autoritari, la restrizione alla libertà individuale, compresa quella di infettare il prossimo, è puro comunismo.
In Italia, a lisciare il pelo a questi movimenti si sono prodigati Fratelli d’Italia e Lega, ma perfino quest’ultima ha registrato dissonanze al suo interno. Infatti, i governatori leghisti di Veneto e Lombardia, che qualche occhiata ai reparti di terapia intensiva delle loro regioni devono averla data, mai hanno alluso a cifre gonfiate e sostengono inequivocabilmente la campagna vaccinale. Agli occhi dei negazionisti, ci troveremmo quindi di fronte a una cospirazione internazionale in cui la sinistra radicale, l’intera area progressista, l’intera area popolare, buona parte dell’area conservatrice (dal Partito Conservatore di Johnson al Likud di Netanyahu) e importanti esponenti della Lega, senza scordare stampa e media cosiddetti mainstream, collaborerebbero in perfetta sintonia e unità di intenti al fine di ridisegnare la geopolitica del terzo millennio in senso autoritario. E a difendere la libertà, i fascisti. Come no.
Dopodiché, sabato 9 ottobre a Roma scendono in piazza contro il Green Pass, unico strumento per non ripetere il disastro sanitario dell’autunno scorso. Forza Nuova, partito neofascista extraparlamentare (Giorgia Meloni non lo ha mai sentito nominare), devasta la sede del più grande sindacato d’Italia. Ovvero, chi in questi 18 mesi ha contribuito attivamente a diffondere il virus, allungando sia la lista dei morti che la durata delle chiusure, ora si mobilita per aggredire le organizzazioni dei lavoratori. Forse sarebbe il caso di adeguarsi al livello dello scontro.