Special Olympics, arrivano due medaglie

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Georg Verginer lo aveva detto: "Sogno una medaglia". E così è stato, l'ha sognata ed è riuscito ad ottenere la medaglia più preziosa: l'oro nello slalom gigante. Da Torino arrivano belle notizie per la delegazione altoatesina, due atleti infatti - Georg Verginer e Laurin Schedereit - sono saliti sul gradino più alto del podio nello slalom gigante, rispettivamente nella categoria M10 e M12. Dall'8 al 16 marzo si stanno tenendo a Torino le Special Olympics invernali, la manifestazione multisportiva rivolta a persone con disabilità intellettiva. A far parte della nazionale italiana ci sono anche 4 altoatesini, oltre a Verginer e Schedereit, Martina Zambarda e Peter Schroffenegger, impegnati in varie discipline che vanno dallo sci alla danza.
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Le categorie
Come spiegato sul sito svizzero delle Special Olympics, la caratteristica che distingue questa competizione da tutte le altre organizzazioni sportive è il principio del divisioning. La filosofia Special Olympics consente agli atleti di tutti i livelli di partecipare a competizioni eque e avvincenti. Non si svolgono gare ad eliminazione, ma competizioni in gruppi di livelli diversi.
Le competizioni sono strutturate in modo tale che gli atleti competano solo contro rivali di pari livello, nell’ambito di un gruppo omogeneo per capacità. La formazione dei gruppi (divisioning) avviene sulla base delle migliori prestazioni registrate (skill test) e delle prestazioni precedenti realizzate sul posto, che vengono verificate il primo giorno di competizione. Per ogni singolo gruppo vengono pubblicati vincitore e classifica. La differenza a livello di prestazioni sportive degli atleti all’interno di un gruppo non deve superare il 15% (valore indicativo). I gruppi omogenei per livello devono comprendere un minimo di tre e un massimo di otto atleti. -
Quelle di Torino, per Verginer saranno le ultime Olimpiadi: "Dopo 18 anni che scio, e 12 anni di Giochi olimpici, ho deciso che, finito Torino, mi ritiro. Continuerò per conto mio, ma senza fare competizioni. Ultimamente, inoltre, sono riuscito anche a raggiungere un altro importante traguardo: da tre anni posso finalmente guidare la macchina. Questo mi facilita molto gli spostamenti!", aveva raccontato a SALTO l'atleta che 21 anni fa aveva subito un incidente sul lavoro. "Mentre lavoravo sul tetto di un edificio - ha raccontato Verginer - sono caduto, precipitando da 10 metri". Dopo una lunga degenza ospedaliera, con un periodo in stato vegetativo, e una lunga riabilitazione, Verginer è stato in grado di iniziare a fare attività sportiva ed ora lavora come giardiniere.
Entrambi gli atleti - Verginer e Schedereit - dovranno ancora disputare altre gare a Torino. Come loro, anche la ballerina Martina Zambarda e lo sciatore di fondo Peter Schroffenegger. -