“Gigi? Sia ben chiaro: è uno di noi”
Nel cortile della Fiera i candidati consiglieri comunali e di circoscrizione del PD si sono dati appuntamento per la foto di rito e la presentazione ufficiale alla stampa.
Pur tra qualche assenza ingombrante (Pietro Calò e il coordinatore del lavoro per le comunali Carlo Costa), una rapida scaletta di interventi ha dato il 'la' ad una campagna elettorale a dire il vero già iniziata da tempo.
Prima che la voce stentorea del sindaco risuonasse per 10 minuti con il tono del comandante, ha preso la parola la segretaria Liliana di Fede, con un livello di decibel 10 volte inferiore e rivolgendosi nel suo intervento ai candidati, quasi dovesse convincere loro invece di presentare il difficile lavoro svolto alla stampa.
L’esordio vero e proprio è stato affidato al (discusso) capolista nonché maestro di cerimonie Sergio Bonagura (“mi hanno chiesto se sono stato nominato capolista perché sono il più alto di tutti”, ci ha detto scherzando prima di iniziare la conferenza stampa”).
Bonagura ha parlato di pluralità (bene) e della necessità di fare squadra, manifestando coraggio subito rilanciato anche affermando che il bisogno di maggiore sicurezza a Bolzano deve e dovrà sempre essere coadiuvata con una spinta di solidarietà.
Gli hanno fatto eco i giovani Anna Scuttari (“bisogna puntare alla convivenza reale nei quartieri”) ed Alessandro Huber (“sicurezza e prevenzione della violenza, ma senza derive razziste e xenofobe”).
La capogruppo Franca Berti dal canto suo ha voluto riconoscere la capacità, ancora una volta ‘reale’, manifestata in 10 anni da Luigi Spagnooli nell’aggregare, precisando che “ora bisogna ulteriormente ampliare per creare la città di tutti, in cui però i diritti vadano di pari paso con i doveri di non creare danni”.
Miriam Canestrini e Mauro Randi hanno entrambi affermato che "occorre riavvicinare le persone alla politica", mentre Chiara Pasquali ha puntato molto sulla "necessità oggi di una progettazione partecipata per costruire una città più equa e solidale".
La conferenza stampa si è conclusa con un brindisi in cui i candidati del PD per una volta hanno avuto la possibilità di respirare un’aria diversa rispetto a quella della piccola sala riunioni di piazza Domenicani dove negli ultimi anni sono andati in scena i numerosi psicodrammi che hanno diviso il partito.
Sarà ora interessante osservare quali saranno gli accenti che assumeranno le campagne elettorali dei singoli candidati di un partito così ‘plurale’. Come hanno già dimostrato i casi della proposta di reintitolazione di piazza Vittoria avanzata da Nadia Mazzardis (“non sapevo che anche la SVP avesse manifestato di nuovo questa intenzione") e quello della campagna elettorale ‘parallela’ avviata dal sindaco Spagnolli con la sua Civica.