Medici in fuga dall’Istituto di ricerca

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Un anno e mezzo fa era ancora il fiore all’occhiello dell’Azienda sanitaria targata Florian Zerzer ed un vero colosso in termini di competenze e personale, ora l’IRTS (Innovation, Research and Teaching Service) guidato da Michael Mian versa in uno stato di profonda crisi. Forse non si può ancora parlare di uno smantellamento della struttura, ma di un radicale ridimensionamento, quello sì. Dodici persone fra medici, infermieri e segretari l’hanno infatti lasciata negli ultimi 12 mesi e la stessa ASL a guida Christian Kofler ammette di non sapere cosa farne, anche alla luce dell’apertura della facoltà di medicina della Cattolica, che peraltro era stata pianificata già dallo stesso Zerzer. Ma in realtà è l’intero settore innovazione e ricerca della sanità ad essere allo sbando: non si sa nemmeno che fine farà, per dire, il Fondo per la ricerca annunciato come sempre in pompa magna nel 2023.
Meno di due anni fa, a fine luglio 2023, su SALTO raccontammo il modo rocambolesco in cui Michael Mian, figlio e nipote d’arte venne nominato primario senza bandire un concorso, cambiando il nome alla struttura esistente, e ignorando i risultati di una selezione che aveva avuto ben 8 idonei alcuni anni prima. La cosa che all’epoca non era ancora emersa è che alcuni mesi prima, nel febbraio 2023, era stata effettuata una seconda selezione che si era conclusa con l'indicazione di quattro idonei (uno era lo stesso Mian). Niente, neppure questa fu presa per buona. “La selezione del 21 febbraio 2023 è stata interrotta – spiega oggi a SALTO l’Azienda sanitaria - vista l'entrata in vigore della Legge 118/2022, e la necessità di adeguare la regolamentazione provinciale alle disposizioni statali”. Di nuovo qualcosa non torna nelle tempistiche (la selezione sarebbe successiva alla legge citata) ma a questo punto meglio rinunciare a qualunque tentativo di spiegazione, anche perché nel frattempo alcuni di quei medici sono migrati altrove o hanno avuto incarichi dirigenziali in altri ambiti, mentre Mian è sempre al suo posto per il quarto anno consecutivo come “facente funzioni” di un primario che in precedenza non c’era in quanto il servizio stesso non esisteva. Ma un primario f.f. non dovrebbe restare in servizio al massimo per otto mesi rinnovabili una sola volta? Anche in questo caso non si ottengono risposte precise e l’ASL replica che “attualmente il Dr. Michael Mian è incaricato quale Direttore facente funzioni (da giugno 2021, ndr) e ricoprirà tale ruolo fino a conclusione della relativa procedura di selezione o al concludersi di una nuova procedura”.
Il 2023 era stato l'anno del boom della ricerca sanitaria in Alto Adige. Come dicono i giovani, Mian era ne suo "prime", sempre sui media a raccontare le magnifiche sorti di un settore effettivamente strategico. Nell’estate di quell'anno Florian Zerzer, pur sotto pressione per l’annunciata e imminente pubblicazione del libro di Christoph Franceschini e Artur Oberhofer sul cosiddetto Maskenskandal, sembrava in difficoltà ma saldamente al timone, come quei comandanti che sfidano il mare in burrasca con lo sguardo fiero e gli spruzzi d’acqua sulla faccia. Per far capire quando fosse saldo il legame tra Mian e Zerzer basti dire che quest’ultimo, in autunno, ormai sbalzato in mare dall’onda mediatica dello scandalo mascherine, già con le valigie pronte decise di fare l’ultimo “dono” al suo delfino, assegnandogli ufficialmente la competenza dell’altamente strategico Registro Tumori, fino a prima facente capo al reparto di Anatomia patologica. (qui la delibera per il momento non ancora fatta sparire dall’archivio dell'Asl). Lo stesso Registro tumori, peraltro, che l’anno successivo finì alla ribalta delle cronache nazionali per essere stato l’unico in Italia a non consegnare i dati al Registro nazionale.
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Che fine farà il Fondo per la ricerca?
Sempre nell’era Zerzer, oltre al mega progetto di Farmacogenetica poi fallito (a breve ci saranno degli aggiornamenti) fu annunciata in pompa magna anche la creazione del South Tyrolean Fund for the promotion of scientific research (SFPR). Come si può vedere dalla pagina internet si trattava di roba seria, con un comitato di aggiudicazione e addirittura un comitato di sviluppo. Per la prima edizione fu stanziato un milione e nel febbraio 2023, quando i soldi nel settore ricerca della sanità piovevano non si sa da dove e come se non ci fosse un domani, furono assegnati ben 16 premi in collaborazione con l'Università privata Paracelsus di Salzburg. L'ASL ci aveva messo il denaro (la Provincia paga allo stesso ateneo 400.000 euro all'anno per le rette di 25 studenti di medicina) e l'università competenze e nome.
Per saperne di più l’8 aprile 2025 SALTO manda una serie di domande ai vertici dell’azienda, fra cui questa:
“Non trovando né delibere né gare vi chiedo: per l'assegnazione di un così cospicuo ammontare di denaro (1 milione) a una università privata è stato fatto probabilmente un bando. Mi potreste indicare dove trovo notizie del bando? Ed è stato rinnovato? Ne è stato fatto un secondo che anche questo non trovo? Se non è stato fatto un bando, è possibile avere la delibera in cui si spiega perché non è stato fatto un bando oppure magari non serve e mi sbaglio)”.
Il 14 aprile l’Azienda sanitaria risponde:
“Rispetto al Fondo Ricerca invece va precisato che fino ad ora c’è stata una sola assegnazione del South Tyrolean Fund for the promotion of scientific research (SFPR). Attualmente l’Azienda sanitaria sta analizzando se e in che forma proseguire con i progetti di ricerca, non da ultimo considerando anche la nuova partnership con l’Università Cattolica”.
Quindi il Fondo è praticamente da considerarsi estinto dopo un anno di vita, ma l’Asl non spiega ancora come furono assegnati i soldi alla Paracelsus, se attraverso un bando o "per simpatia". Quindi, parallelamente a una richiesta di accesso agli atti, rima mandiamo un ulteriore quesito rimasto ad oggi senza risposta. "La domanda è: se per destinare questi fondi alla Paracelsus, che è un'università privata, è stato fatto un bando o sono stati destinati discrezionalmente perché esiste una normativa che consente di dare ad un'università privata dei fondi in questo modo?".
I tempi di risposta per la richiesta di accesso agli atti scadono domani (14 aprile). Vedremo se e quale documentazione verrà fornita dalla responsabile per la trasparenza dell’Azienda sanitaria.
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Quale futuro per IRTS
Ma se medici e ricercatori sono in fuga dall’IRTS che futuro ha il centro di ricerca, innovazione e insegnamento che ai bei tempi aveva anche 25 persone in organico, ora che Zerzer non c’è più e Mian ha perso il suo punto di riferimento?
I numeri dell’IRTS, che online non sono reperibili e vengono quindi forniti a SALTO dall'Azienda sanitaria, sembrano comunque buoni. “Rispetto al numero di pubblicazioni dell’Azienda nel corso del 2024 - spiegano i vertici - IRTS ha realizzato o contribuito a un totale di 37 pubblicazioni. IRTS ha sostenuto 31 studi nel 2021 e un totale di 66 studi nel 2024; il numero di reparti supportati è cresciuto da 2 nel 2021 a 17 nel 2024. Il numero di pazienti assistiti era di circa 320 nel 2021 ed è divenuto circa 760 nel 2024”.
Ciò nonostante, l’Azienda sanitaria fa capire che gli equilibri interni sono cambiati e si intravvedono parecchie nubi all’orizzonte.
“Per quanto attiene invece all‘IRTS – si legge nella risposta - l'area dell'Innovazione presso IRTS è attualmente attiva in forma molto ridotta, poiché la Direzione aziendale sta valutando una ridefinizione della stessa. Per quanto riguarda il ruolo dell’IRTS nel progetto della School of Medicine and Surgery si sottolinea come l'IRTS sia stato incaricato da parte della Direzione generale di partecipare e contribuire allo sviluppo del concetto di collaborazione con l'Università Cattolica e come sia ancora attualmente attivo nel sostenere l’implementazione di tutto quanto necessario a livello aziendale. Inoltre, l’Area Formazione presso l'IRTS è responsabile di supportare tutti i tirocini Infine, si precisa come presso l’IRTS, di recente, non sia stato assunto nessuno per il solo svolgimento di nuovi progetti di ricerca. Nell’Azienda in senso lato invece sono state assunte persone per specifici progetti di ricerca. In questo senso, sono stati pubblicati avvisi/concorsi mirati su singoli progetti.”
Cioè: in sintesi secondo gli attuali vertici dell'Azienda sanitaria dell'Alto Adige il settore innovazione di IRTS va ripensato, e negli ultimi tempi non sono stati neppure assunti medici (e molti se ne sono andati) nel settore ricerca. C’è anche un grande “ma” per quanto riguarda il settore Teaching, ovvero sia l’insegnamento. Il 25 marzo 2025 la Giunta provinciale ha infatti scelto la persona per il “Coordinamento delle attività di cooperazione interistituzionale di insegnamento e ricerca legate al corso di studio "Medicine & Surgery” Università Cattolica Sacro Cuore - sede Bolzano”. E non è Michael Mian, ma Horand Meier, coordinatore medico dell'Unità Operativa Governo Clinico della Provincia di Bolzano. Il futuro dell’IRTS è quindi tutto da re-impostare.
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