Società | Downhill

Il valore di una medaglia

Sono appena terminati i campionati del mondo di Downhill e a vincere la categoria juniores femminile è una bolzanina, Alessia Missiaggia.

Alessia Missiaggia è la neo campionessa del mondo juniores di Downhill mountain biking. Sono appena terminati i Mondiali in Val di Sole e per la categoria juniores femminile sul gradino più alto del podio, con addosso la medaglia del metallo più pregiato, ci sale Alessia, ragazza diciassettenne di Bolzano. salto.bz l'ha intervistata per sapere qualcosa in più su di lei e la sua vittoria, e per parlare di uno sport "minore" come il Downhill, una di quelle discipline di cui poco si sente parlare.

salto.bz: Alessia, che emozioni hai provato nel salire sul podio con al collo la medaglia d'oro?
Alessia Missiaggia: Tantissime e tutte quante insieme! Ero ancora incredula e sinceramente un po' lo sono tuttora, poi ero emozionata ma soprattutto felicissima perché finalmente è andato tutto per il meglio, proprio nel momento più importante.

L'orgoglio che provi è ancora maggiore se si tiene conto del fatto che sei la prima italiana a vincere una medaglia d'oro nel Downhill dopo la vittoria di Giovanna Bonazzi 23 anni fa?
Più che una questione di orgoglio spero che questa medaglia possa aiutare il movimento nazionale, soprattutto quello femminile, a crescere e svilupparsi.

Ti sei classificata prima e Beatrice Migliorini quarta, è il segno di un gran lavoro della Nazionale. Come lavorate insieme, nel gruppo azzurro?
Sicuramente la Nazionale ha lavorato molto, siamo stati in ritiro in Val di Sole sia lo scorso anno che questo, purtroppo per me e Beatrice lavorare insieme è un po' difficile perché abitiamo lontano, ma quando hai l'occasione di girare con ragazze della tua età, hai un riferimento ed è una cosa che può essere stimolante.

Beatrice era campionessa italiana nella vostra categoria. Lei come ha vissuto la tua vittoria, considerato che, sulla carta, era lei la favorita tra le italiane?
Sinceramente non lo so, dopo la gara non abbiamo avuto moltissimo tempo per confrontarci. Penso però che potesse aspettarsi da me una prestazione del genere, dato che in campo internazionale, e su questa pista, quest'anno avevo trovato un buon ritmo.

Prima di questa medaglia d'oro avevi già conquistato il secondo posto nella Coppa del Mondo assoluta, quest'anno in Svizzera, e avevi ottenuto tre successi in Coppa Europa. Sembra proprio che tu sia in gran forma: pensi di ripeterti o, meglio ancora, di migliorare le tue prestazioni in futuro?
Ormai quest'anno la mia stagione è finita, ma ci sono tutti i buoni propositi per fare una stagione positiva il prossimo anno, sicuramente questa maglia di campionessa del mondo, da indossare per tutte le gare del 2017, sarà un fantastico stimolo.

Tornando indietro nel tempo, quando ti sei appassionata al Downhill e quando hai iniziato?
Ho cominciato esattamente quattro anni fa quando ho provato per caso al Bikepark a Lavarone, in Trentino. L'anno dopo ho iniziato a fare gare.

Quanto tempo dedichi agli allenamenti e come riesci a gestire il tempo, tra allenamenti e scuola?
Nell'ultimo periodo ho dedicato davvero tantissimo tempo agli allenamenti, ma questo perché non c'era la scuola, in inverno e primavera è tutto molto più difficile, però gestire studio e sport è una cosa che ho sempre fatto, quindi cerco sempre di coordinare il tutto al meglio. Avendo solo 17 anni, hai ancora tutta la vita davanti.

Che progetti, sportivi e non, hai per il futuro? Pensi che quella del Downhill possa diventare una carriera professionistica?
Una carriera professionistica nel Downhill, soprattutto per una donna, è qualcosa di davvero difficile da ottenere, per questo motivo quasi sicuramente dopo il liceo continuerò a studiare frequentando l'università.