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“Così apriamo il carcere all'esterno”

Questa mattina una delegazione dell'FC Südtirol ha incontrato i detenuti del carcere di Bolzano, che da tempo concilia rieducazione e sport. Il direttore Monti: "Attivato anche un allenamento con il GS Excelsior per un detenuto".
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Foto: Seehauserfoto
  • "Stiamo provando ad aprire il carcere verso l'esterno, mostrando ciò che di positivo avviene dentro le mura del carcere. Invitarvi qui poteva essere fatto anche negli anni passati ma l'importante è iniziare quindi grazie per la vostra disponibilità e per farci visita", ha detto il direttore della Casa Circondariale di Bolzano, Giangiuseppe Monti, rivolgendosi a una delegazione dell'FC Südtirol che questa mattina è entrata tra le mura del carcere La scelta del carcere di aprirsi verso l'esterno si riflette anche sui social media dove da tre settimane è attiva una pagina Instagram, e presto verrà aperta anche una pagina Facebook, per raccontare la vita quotidiana delle persone detenute, il loro lavoro, le attività e i progetti avviati con il comune e le associazioni del territorio. È la prima iniziativa di questo tipo in Italia, durerà sei mesi e se alla fine sarà giudicata positiva proseguirà.

  • Il carcere apre le porte all'FC Südtirol: i detenuti hanno avuto uno scambio di opinioni con i calciatori della società. Foto: Seehauserfoto
  • Questa mattina il capitano dell'FC Südtirol Fabian Tait insieme a Karim Zedadka, Nicola Pietrangeli, Hamza El Kaouakibi e il team manager Emiliano Bertoluzza hanno fatto visita alla Casa Circondariale del capoluogo, avendo un momento di confronto nel cortile del carcere con una ventina di detenuti. La prima domanda è arrivata da un detenuto e tifoso del Südtirol, ed è stata rivolta al capitano: "Allora, questa stagione ce la facciamo ad arrivare in Serie A?". "Gioco nel Südtirol da undici anni e devo dire - risponde Tait - che ci abbiamo messo tanto ad arrivare in B, dove giochiamo da quattro anni. Il campionato è molto difficile e ci troviamo in campo giocatori che hanno già giocato in A. Le difficoltà sono tante ma l'importante è rialzarsi e affrontarle". 

  • Il cortile del carcere: detenuti e calciatori hanno fatto qualche tiro in porta. Foto: Seehauserfoto
  • Un altro detenuto ricorda che anni fa era tifoso del Milan e ha sempre ritenuto importante "stare sul pezzo" fino alla fine del secondo tempo, nonostante la stanchezza della partita: è lì che bisogna cercare di dare il massimo. "Vorrei che lo dicessi a tutta la squadra - risponde ridendo Tait - visto che sono due partite che prendiamo gol al 94esimo e 96esimo minuto..."
    Tra battute e scambi di opinioni sulle nazionali impegnate nelle qualificazioni al campionato mondiale di calcio 2026, giocatori e detenuti hanno fatto qualche passaggio con il pallone e qualche tiro in porta nel cortile della Casa Circondariale. 

  • L'incontro coi detenuti: da sinistra Emiliano Bertoluzza (team manager), Hamza El Kaouakibi, Fabian Tait e il direttore Giangiuseppe Monti. Foto: Seehauserfoto
  • "Lo sport - ha detto Hamza El Kaouakibi - è un elemento importante nella nostra vita, perché ci insegna molto. Si impara a stare in gruppo, a sacrificarci, ci dà tanto e ci permette di migliorarci. Tutti facciamo errori, più o meno gravi, ma l'augurio è quello di imparare e non commetterli più. E lo sport in questo aiuta, insegna che gli errori non si possono cancellare ma si possono non ripetere".

    Da un paio di anni il carcere di Bolzano è impegnato nella rieducazione attraverso l'attività calcistica. Nell'ottobre dell'anno scorso era stato organizzato il torneo di calcetto a IN & OUT” durante il quale si sono sfidate quattro squadre divise in detenuti, agenti della polizia penitenziaria, avvocati e la squadra Excelsior G.S. sul campo da calcetto lungo i Prati del Talvera.  

  • Lo scambio: l'FC Südtiro ha donato al carcere una t-shirt e un pallone autografati dalla squadra. La Casa circondariale ha consegnato una targa di ringraziamento alla società calcistica. Foto: Seehauserfoto
  • Questa settimana, inoltre, grazie alla possibilità di svolgere attività all'esterno delle mura del carcere un detenuto di Bolzano potrà allenarsi proprio insieme alla società G.S. Excelsior, la squadra di calcio nota per curare il fair play e fare giocare tutti i tesserati per lo stesso minutaggio a stagione. "Abbiamo scelto di dare coerenza alle sue abilità, avendo lui già giocato a calcio prima di entrare in carcere", precisa il direttore Monti.

    L'incontro si è concluso con un regalo da parte dell'FC Südtirol, che ha donato al carcere una t-shirt e un pallone autografati dalla squadra, e una targa di ringraziamento consegnata dalla Casa circondariale alla società calcistica.