Ambiente | Viabilità

Lettera aperta sul park Vittoria

Atteso dai residenti da più di vent'anni, il progetto che si intende approvare nuovamente dalla commissione LL.PP. del Comune è ricco di contraddizioni e criticità.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
Park Vittoria
Foto: Comune Bz
  • Una lettera aperta ai membri della commissione comunale che si riunirà lunedì 15 luglio 2024. "Urbanistica partecipata"? Non pervenuta!

    Con riferimento all'articolo pubblicato sabato 13 luglio sul giornale Alto Adige, che riferisce di una lettera inviata da un gruppo di residenti sulla struttura in oggetto che dovrebbe essere discussa dalla Commissione LL.PP. lunedì 15, vorrei evidenziare come residente del rione ed ex socio di una (ormai chiusa) delle tre (!) cooperative che raccoglievano i residenti interessati alla realizzazione del parcheggio, che il tema centrale è e rimane il discutibile progetto che fu approvato dal Consiglio Comunale qualche anno fa, mi sembra con molta "distrazione".

    Il progetto: da cestinare e da rifare ex-novo!

    Infatti, il progetto, invece di prevedere una costruzione dal marciapiede ovest a quello est della piazza, si è voluto pianificarlo stretto e profondo (sei piani, ora pare ridotti a cinque). Qui sta il problema sostanziale dell'intera vicenda (mi taccio sulla questione che ormai son trascorsi ben più di vent'anni da quando si è cominciato a parlarne e i residenti ancora aspettano...) e che dovrebbe imporre un radicale cambio di marcia, ossia cestinare il progetto in essere per farne uno ben più semplice di tre o quattro piani esteso su tutta la piazza, di cui 1 pubblico e 2 o 3 privati. Ciò è quello che la cooperativa propose informalmente anni fa al Comune che, invece, decise, sulla base non meglio precise normative giuridiche (non citate nella delibera che diede il via alla prima gara in cui peraltro non si capisce come siano stati calcolati i costi della gara stessa) di escludere le cooperative per la presenza della parte pubblica e di provvedere alla progettazione rivolgendosi ad un tecnico esterno, scelta dimostratasi assai poco felice. 

    La scelta di escludere le cooperative

    Aggiungo che al Comune non sarebbe costato NULLA far fare tutto alle cooperative che in cambio erano disposte a gestire la parte pubblica per 30 anni. Oppure, semplicemente, il Comune avrebbe potuto pagare in proporzione per la parte pubblica. Mi chiedevo e mi chiedo: era così difficile immaginare queste due alternative? Invece si consentirà ad un privato di fare probabili lauti profitti sulle spalle dei residenti e su tutti quelli che ne usufruiranno negli anni a venire. Davvero "splendido" ma del tutto censurabile nel merito. Vogliamo poi parlare della prima gara dove era stato inserito un documento manco approvato dagli organi comunali? Ne scrissi un paio di volte a novembre 2022 e gennaio 2021.

    Il mercato del sabato, da non "disturbare" troppo

    Non mi dilungo oltre poi sempre sulla singolare "cautela" e la "cura" che si è avuta e si ha nei confronti del mercato del sabato (che comporterà un aumento dei costi di costruzione visto che sarebbe prevista la copertura del cantiere dopo lo scavo del primo piano proprio per "tutelare" il mercato) che, per inciso, occupa la piazza per solo una decina di ore la settimana, mentre i residenti 24/7 non vengono mai ascoltati. Il progetto, oltretutto, MAI è stato presentato pubblicamente ai residenti del rione. 

    Lavori per il "polo delle biblioteche" e per il park Vittoria assieme: sarà un disastro viabilistico

    Infine, non posso non toccare il tema dei tempi. Far coincidere la costruzione del parcheggio con la costruzione del "polo delle biblioteche" è, a dir poco, un azzardo che farà precipitare nel caos viabilistico il rione per la durata dei lavori (Walther Park docet). In sintesi, una delle opere la si realizzi dopo. Toccherebbe giocoforza al parcheggio ma consentirebbe di far ripartire DA ZERO tutta la progettazione e pure CHI lo dovrà costruire, aspetti su cui mi auguro vivamente vi sia un serio e concreto dibattito politico e nella speranza che l'insolita velocità impressa alla questione non sia semplicemente una casellina da riempire in vista della primavera 2025.