“L’Europa non è il nemico”
All’indomani dell’udienza del processo a Marco Cappato, esponente dei radicali e tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, sotto accusa per avere aiutato Fabiano Antoniani, alias Dj Fabo, a morire in Svizzera con il “suicidio assistito”, Donatella Trevisan, radicale di lungo corso, auspica che la Corte costituzionale, chiamata ora a valutare la legittimità costituzionale del reato di aiuto al suicidio, “dimostri coraggio, dirimendo la questione”. Trevisan è candidata con + Europa con Emma Bonino - in coalizione insieme al Pd - nel collegio plurinominale di Bolzano, alla Camera, insieme a Elena Dondio, Fabio Valcanover e Stefano Oggiano (per il Senato invece si presenta Achille Chiomento).
Trevisan, un suo commento sull’esito dell’udienza del processo Cappato, il passaggio alla Consulta rappresenta una vittoria, a suo parere?
È la sentenza che in un certo senso cercavamo, non c’è stata l’ipocrisia di un’assoluzione rispetto a una legge in vigore che al contrario tenderebbe ancora a punire questo genere di azione. Il bene da tutelare è quello della libertà individuale di scelta, cosa che sostengono tutte le normative nazionali e internazionali citate nella sentenza. Se la Corte costituzionale dirimesse la questione sancendolo come principio allora sarebbe un grande risultato.
È ottimista che questo accada?
Ottimista mai [ride]. Ci sono possibili vari esiti, la Consulta spesso ha espresso delle sentenze che hanno lasciato perplessi, per così dire, mi auguro che in questo caso i giudici abbiano il coraggio di pronunciarsi in modo tale da superare il reato di aiuto al suicidio. Del resto il fine delle azioni non violente è proprio quello di provocare un cambiamento valido per tutti.
Crede che la legge sul biotestamento (ad oggi 4 sono le dichiarazioni anticipate di trattamento presentate a Bolzano) abbia influito su questa risoluzione della Corte d’Assise di Milano?
Grazie alle battaglie di persone come Luca Coscioni e Piergiorgio Welby, che hanno portato il tema del fine vita al centro del dibattito pubblico, è diventato sempre più difficile ignorare la questione. La legge sul testamento biologico è stata possibile anche grazie all’impegno costante profuso attraverso proposte di legge popolari, raccolte di firme fatte anche in periodi di tempo diversi, alla creazione di un gruppo parlamentare a sostegno della legge. E i tempi erano ormai decisamente maturi per farla. Le fasi del processo a Cappato, con tutti i loro risvolti, hanno avuto luogo durante l’iter di approvazione della legge e questo ha reso più arduo anche per il Parlamento esprimersi contro. Anche il fatto che un pubblico ministero faccia un’arringa a favore dell’imputato non è cosa da poco. Credo insomma che le due cose sia siano supportate vicendevolmente.
Come procede la vostra campagna elettorale? Vi si sente poco, a parte la questione del diritto di voto dei detenuti in carcere.
Sabato mattina alle 10 faremo una conferenza stampa presso la sala della biblioteca giuridica del Comune di Bolzano dove presenteremo lista e programma. Detto ciò il problema economico c’è ed è grosso, stiamo infatti cercando di autofinanziarci. La nostra lista in Trentino-Alto Adige è esclusivamente radicale ma in altre realtà territoriali sono più miste, si tratta di forze politiche che si sono riconosciute in un programma che esprime già tutto nel titolo, + Europa.
L’Europa viene definita come il nemico, autocratica, e non c’è un minimo realismo invece sul fatto che l'Italia ha un problema gigantesco di debito pubblico, e che da tanti anni spende innumerevoli risorse solo per pagare gli interessi sul debito
L’Europa è un tema piuttosto impopolare di questi tempi…
In un momento in cui a livello europeo si stanno risvegliando i nazionalismi - e la storia ci dimostra a cosa hanno portato -, e in cui la retorica del diverso e dell’erigere muri prevale, noi proponiamo l’idea di un’Europa federata e quindi non di singole patrie nazionali. L’Europa sta perdendo l’appeal che aveva avuto per tanti anni a favore dei populismi. Molti partiti sembrano inseguire la Lega ma anche i 5 stelle sull’anti-europeismo, l’Europa viene definita come il nemico, autocratica, e non c’è un minimo realismo invece sul fatto che l'Italia ha un problema gigantesco di debito pubblico, e che da tanti anni spende innumerevoli risorse solo per pagare gli interessi sul debito. I problemi dell’Italia sono strutturali e l’Europa può rappresentare una leva per risolverli. Il problema non sono gli immigrati, occorre uscire dalla logica dell’emergenza perché sarà un tema portante nei prossimi decenni, ma le migrazioni sono un fattore endemico della storia dell’umanità.
L’impegno è anche quello di inquadrare l’Alto Adige in chiave europea, dunque.
Assolutamente sì e apro una parentesi. Tuttora una norma che doveva essere transitoria, quella della dichiarazione di appartenenza al gruppo linguistico, continua a essere un pilastro della nostra realtà locale e questo è ormai a dir poco anacronistico. Certo, ci sono ancora divisioni nella nostra società ma contemporaneamente hanno fatto la loro comparsa altre realtà che prima non c’erano, realtà mistilingui, ma anche gli immigrati, e le seconde, terze generazioni e questo non può essere trascurato. Ritengo non sia un caso che le forze politiche che si sono rafforzate nell’ultimo decennio, anche da parte tedesca, siano sempre nazionaliste. Va preso atto che purtroppo le realtà interetniche sono ancora troppo marginali in Alto Adige.
Un tema a voi caro è la regolamentazione della cannabis, cosa pensa del fatto che quella terapeutica (legale), provvidenziale per lenire il dolore in caso di malattie croniche, sia ovunque introvabile in farmacia perché il ministero della Salute non ne importa a sufficienza?
È così in tutta Italia ed è una cosa vergognosa. Si produce cannabis in quantità ridicole rispetto al fabbisogno in Italia, anche perché sopravvive ancora lo stigma secondo cui la cannabis è solo una droga, mentre è di fondamentale importanza per lenire il dolore in un percorso di cura della malattia. L’Alto Adige è stata una delle prime province a riuscire ad avere la prescrizione senza dover pagare di tasca propria. Un territorio dunque all’avanguardia in questo senso, peccato aver perso terreno poi in quest’ambito, sebbene le difficoltà sancite dalla legge nazionale siano oggettive.
Il fatto che i 5 stelle facciano tanto i probiviri e si appuntino sul petto questo distintivo di purezza, è molto discutibile
State scontando questa alleanza con il Pd, specie dopo il “caso Boschi”?
Puntare il dito e criticare è molto facile, il punto è che per poter partecipare alla competizione elettorale si fanno delle scelte, che non sono quelle che si farebbero se la legge elettorale fosse stata diversa da quella che abbiamo, legge per inciso pessima. Ma in Italia sono pessime da decenni, vengono cambiate tardi con le elezioni alle porte contraddicendo tutte le norme, anche europee, in materia e che dicono che le leggi devono essere fatte con largo anticipo rispetto alla scadenza elettorale e devono essere stabili per un certo periodo. Al contrario nel nostro Paese a ogni governo cambia la legge elettorale perché si confeziona su di sé, ma in questo caso Renzi ha fatto male i calcoli. Si può decidere di partecipare alle elezioni o fare come alcuni radicali che hanno voluto fare campagna per l’astensione dicendo, cosa condivisibile, che questa competizione elettorale non è democratica. Tuttavia ogni volta che i radicali sono stati in Parlamento hanno fatto dall’interno grandi battaglie e a questa possibilità non dovremmo rinunciare.
Se ce la farete a superare la soglia di sbarramento.
Vale la pena provarci per cercare di portare in Parlamento una pattuglia prevalentemente radicale, votare + Europa significa dare la possibilità a livello nazionale di raggiungere la soglia prevista e mandare in Parlamento persone come Emma Bonino, in primis, o Riccardo Magi, per esempio, che è stato consigliere comunale a Roma.
I radicali hanno una lunga storia di auto-tassazione sugli stipendi, un suo giudizio su “Rimborsopoli” che ha coinvolto alcuni esponenti dei 5 stelle?
Non si parla quasi mai del fatto che i radicali hanno fatto confluire molti soldi in fondi per sostenere ad esempio i famigliari delle vittime del terrorismo, o per contrastare la fame nel mondo, o supportare battaglie varie, i referendum. I radicali a Roma sono stati i primi a rendere pubblici gli stipendi dei consiglieri comunali e dei gruppi consigliari, con una rendicontazione trasparente e destinando ingenti somme alla campagna che hanno fatto per il trasporto pubblico capitolino. Il fatto che i 5 stelle facciano tanto i probiviri e si appuntino sul petto questo distintivo di purezza, è molto discutibile. L’onestà è uno slogan poverissimo, la politica è fare lotte comuni per obiettivi comuni, cosa che noi radicali da decenni portiamo avanti con impegno civile senza grandi proclami.
Brava Donatella, lo dico pur
Brava Donatella, lo dico pur essendo in un'altra lista, ma bello e giusto quello che dici. Ehre, wem Ehre gebührt. Auguri, hannes
In risposta a Brava Donatella, lo dico pur di Hannes Obermair
Danke Hannes!
Danke Hannes!