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"Nessuno si salva da solo"

Il progetto sperimentale tra CNA-SHV e ASSB offre opportunità di formazione lavorativa ai minori stranieri non accompagnati.
CNA-SHV - ASSB
Foto: Isabel Demetz
Il 14 giugno la CNA-SHV (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa) e l’ASSB (Azienda Servizi Sociali di Bolzano) hanno presentato il loro nuovo progetto di cooperazione che prevede la creazione di offerte formative lavorative per i minori stranieri non accompagnati (MSNA) che si trovano in Provincia. Il progetto ha coinvolto finora quattro ragazzi, con buon successo. Il primo passo è un periodo di stage, che può trasformarsi in apprendistato, puntando alla possibilità di assunzione.
 
Il progetto è nato dall’intuito di Rodolfo Gabrieli, titolare di un’impresa edile e presidente dell’Unione Costruzioni della Confederazione.
Era stato contattato dal tutore volontario di un ragazzo del programma dedicato ai MSNA, che stava cercando una soluzione per permettere al giovane di imparare un mestiere, in modo tale da rendersi autonomo.
Dopo alcuni colloqui, il gruppo di lavoro CNA-SHV e ASSB si è incontrato la prima volta a gennaio, dando vita alla fase sperimentale del progetto, appena conclusasi.
 
“Ora si tratta di formalizzarlo e trasformarlo in una collaborazione stabile”, spiega Liliana Di Fede, Direttrice Generale dell’ASSB. “Abbiamo già altre 10 aziende che sono interessate al progetto, ora si tratta di allargare questo tipo di operazione anche alle altre associazioni economiche.”
Sia Di Fede, che il Presidente del CNA-SHV Claudio Corrarati hanno infatti toccato la questione della mancanza di forza lavoro in Alto Adige. Il Presidente Corrarati ha spiegato come la sinergia tra il sistema pubblico e quello privato possa permettere di fare incontrare domanda e offerta sul mercato del lavoro, mentre la Dott.ssa Di Fede ha accennato al settore del turismo, tra i più colpiti dalla mancanza di personale e di come possa attingere dal capitale umano che i minori stranieri non accompagnati offrono.
 
L’ASSB e le reti di assistenza sociale si trovano davanti a situazioni sempre più complesse, solo l’anno scorso la Provincia Autonoma di Bolzano ha accolto ca. 130 minori stranieri non accompagnati. Senza rete di sostegno, arrivando spesso da contesti familiari percorsi migratori difficili, questi ragazz* hanno comunque chiari gli obiettivi che vogliono raggiungere. “Hanno la determinazione di non accettare quello che il destino aveva scelto per loro”, racconta Serena Valenti, assistente sociale del SIS da otto anni.
Quando però all’ASSB mancano talvolta le competenze per assicurare un inserimento nel mondo del lavoro, la collaborazione con il CNA-SHV permette proprio questo: dare una formazione e un posto di lavoro ai MSNA, fondamentale per la dignità della persona e per dare loro la possibilità di rendersi autonomi.
 

Una storia di successo

 
È proprio questo che sottolinea Buba Gumaneh, ragazzo di 17 anni, arrivato dal Gambia nove mesi fa e uno dei quattro ragazzi coinvolti nel progetto: “Ho svolto un corso di italiano e ho poi cercato un contratto regolare, cosa che per me significa che sto bene, che mi sento di poter stare in piedi da solo. (...) Ora ho anche il mio conto corrente, dove ho ricevuto i miei primi stipendi. Adesso posso pensare al mio futuro e ad una casa tutta mia. Grazie.” Così spiega il suo percorso, ringraziando la casa di accoglienza, il suo educatore, il suo tutore e il suo datore di lavoro per la fiducia datagli.
 
“Non è Buba che deve ringraziare noi, ma siamo noi a dover ringraziare Buba. Continua così e faremo molta strada insieme.” Si rivolge così Christian Battisti al ragazzo. Battisti è il titolare dell’azienda B&R Service, che si occupa di pulizie e giardinaggio, presso cui Buba Gumaneh ha potuto svolgere uno stage formativo di 300 ore, retribuito e dove ora è stato assunto.
“Il valore umano in questa iniziativa è la cosa più importante. Buba è arrivato con una storia difficile, ma ci ha portato tantissimo. Ha fatto crescere me e i suoi colleghi”, racconta durante l’intervista.
“All’inizio eravamo chiaramente spaventati, perché era una cosa nuova e le cose nuove spaventano. Ma lo rifarei mille volte. Consiglio anche agli altri imprenditori di intraprendere questa strada, perché puoi formare persone che un indomani ti ritrovi in azienda, come è successo a noi.”
 
Chiaramente, non tutti i minori stranieri che arrivano in Provincia, sono subito pronti per essere inseriti in un progetto del genere. Di Fede ribadisce però la determinazione riscontrata in questi ragazzi: “Affrontano questo percorso perché vogliono un futuro migliore” e sulla collaborazione con la CNA commenta: “Papa Francesco disse che nessuno si salva da solo, secondo me nessuno in questa società può avere successo da solo, se per successo intendiamo promuovere il benessere dell’intera società”.