Il nodo del Superbonus al 110%
Torna sul tavolo del dibattito il Superbonus al 110%, introdotto con il Decreto Rilancio e convertito in legge dal Parlamento lo scorso luglio, che consiste in un’agevolazione fiscale per gli interventi di ristrutturazione che migliorano l’efficienza energetica degli immobili. Si tratta, a dirla con il Movimento 5 stelle, di una misura strutturale in grado di dare un contributo determinante per il rilancio dell’economia nei prossimi mesi e anni.
Ufficialmente il bonus è partito il primo luglio 2020 ma sui tempi si è andati per le lunghe; ritardi si sono accumulati per avere a disposizione tutta la normativa necessaria per avviare gli interventi ma anche per ottenere la concessione dei permessi edilizi da parte della pubblica amministrazione.
All’inizio la scadenza della misura era prevista per il 31 dicembre 2021; in parlamento è arrivata la proposta di allungare di due anni il termine di scadenza, ma nella maggioranza è scontro: i 5 stelle vorrebbero prolungarlo il più possibile mentre il Pd e il governo, davanti a un costo calcolato in 5 miliardi ogni sei mesi per finanziare la proroga, non vanno oltre il 2022.
Intanto in Trentino Alto Adige
Sulla questione, a livello locale, è intervenuta la CNA chiedendo a governo e parlamento di fissare la scadenza al 2023. “Prolungare la durata dell’incentivo per la riqualificazione energetica degli edifici e per gli interventi antisismici è necessario per assicurare che la misura possa essere realmente efficace” dice Claudio Corrarati, presidente della CNA regionale, il quale puntualizza che il Superbonus 110% consente di centrare due obiettivi strategici: rilanciare la filiera delle costruzioni con benefici rilevanti per il ciclo economico del Paese e della nostra Regione e accelerare il processo di riduzione delle emissioni per essere in regola con i target europei al 2030.
“Lo stesso PNRR (Piano nazionale ripresa e resilienza) individua nella riqualificazione energetica degli edifici uno dei principali capitoli nell’ambito delle sei missioni prevedendo di destinarvi risorse per oltre 40 miliardi di euro - sottolinea il presidente dell’associazione degli artigiani -. Sarebbe di grande utilità per i cittadini e il sistema delle imprese se il PNRR fornisse maggiori dettagli sulla articolazione e la tempistica delle risorse che arriveranno con il Next Generation EU alias con il Recovery Fund”.
E infine il richiamo ai decisori politici regionali: “Bene farebbero le Province Autonome di Bolzano e Trento a pensare oltre e guardare al di là del programma nazionale, strutturando piani provinciali che attuino il meccanismo del Superbonus e lo incentivino con apposite misure a livello locale, mettendo in rete le realtà tecniche, finanziarie e imprenditoriali esistenti al servizio dei cittadini e dei condomini”.