Politica | Corte dei Conti

La consorteria di sistema

Vi sembra mai possibile che una legge stabilisca che i controllori vengano eletti dai controllati? Un Gastbeitrag di Diego Nicolini.
Corte dei Conti
Foto: upi
Non è una legge scritta e approvata a Roma, bensì una norma di attuazione riferita al nostro Consiglio.
Forse non tutti sanno che la Corte dei Conti - l’organo di giustizia contabile che giudica sulla gestione finanziaria delle istituzioni politiche ed amministrative -, da un punto di vista politico ha un peso ben maggiore della stessa giustizia ordinaria.
Tra le giurisdizioni, infatti, la prima è di gran lunga più temuta della seconda, che alle nostre latitudini interviene solo quando vi è un’ipotesi di grave illecit
Questi due controllori sono stati scelti dai futuri controlatti.
 
La Corte dei conti, al contrario, è chiamata a intervenire e si attiva regolarmente: implacabile nel caso di sperperi e cattive gestioni del denaro pubblico. Ebbene: quanto accaduto ieri in Consiglio è a mio avviso paradossale. Una “prassi” sulla quale bisogna intervenire: una legge che va cambiata.
I consiglieri sono stati chiamati dunque ad eleggere due giudici per la sezione di controllo della Corte dei Conti. Dopo giorni di trattative, ovviamente a livello confidenziale ed informale, la maggioranza ha scelto ed imposto i suoi nomi: Maria Teresa Wiedenhofer e Stefano Natale.
Riassumendo: questi due controllori sono stati scelti dai futuri controlatti. Allora vi rivolgo una domanda: questi nuovi consiglieri della Corte dei Conti, che di fatto devono la loro elezione a un gruppo sparuto  di persone facilmente identificabili, saranno in grado di garantire  obiettività?
Saranno sempre solleciti ed inflessibili nelle eventuali irregolarità riscontrate nei confronti dei politici che hanno votato per loro?
 
 
 
Come se non bastasse vorrei sottoporre all’attenzione di chi legge, che le persone che sono state elette sono, rispettivamente: una ex consigliera comunale della SVP - quindi forza di maggioranza dello stesso Consiglio - e, il secondo neo eletto, da direttore dell’Ufficio Spese della Provincia di Bolzano, tra le persone coinvolte nel processo all’ex Presidente Durnwalder per le spese riservate.
Tanto per ricordare mi riferisco alla sentenza 11/2015 della stessa Corte dei Conti che pur assolvendolo non gli ha riconosciuto il rimborso delle spese legali: una presa d’atto più che ufficiale per il censurabile atteggiamento di noncuranza nel controllo delle spese riservate di Durnwalder.
Una ex consigliera comunale della SVP - quindi forza di maggioranza dello stesso Consiglio
Un trascorso incompatibile per l’onorabilità che dovrebbe avere il ruolo di consigliere alla Corte dei Conti. Qui non si tratta di opinioni. Non si tratta di prese di posizioni meramente politiche. Si tratta di più che conflitto di interessi. Si tratta di una norma che, per qualsiasi schieramento politico fosse in maggioranza, non depone a favore della trasparenza e di una buona politica.
Il secondo neo eletto era tra le persone coinvolte nel processo all’ex Presidente Durnwalder per le spese riservate.
Perché, vi chiedo: quale sarà, secondo voi, l’atteggiamento della consigliera nel giudicare le spese di rendicontazione degli amici SVP ai quali deve i suoi voti?
Quanti saranno gli impavidi che avranno il coraggio criticare queste nomine, con il timore che i critici vengano controllati magari con ben più rigore rispetto a chi ha espresso il voto che ha permesso ai due di sedere sugli scranni dell’importante e autorevole organo di controllo? 
Infine, anche il comportamento del Presidente Kompatscher ha deluso. Sarebbe stata, questa, l’occasione per rompere la pessima abitudine di nominarsi la consorteria di sistema, per abbracciare con fermezza qualche principio etico fondamentale, ovvero: l’indipendenza (almeno apparente!) tra chi controlla e chi amministra. Nella rosa dei 15 candidati vi erano sicuramente altre persone irreprensibili e meritevoli, ma non avevano gli appoggi giusti e soprattutto non sarebbe stata scontata la loro malleabilità nei confronti del potere.
Legittimando tutto ciò, la nostra comunità e l’ordine sociale, al posto di migliorare, non potranno che andare verso un peggioramento.
 
 
Diego Nicolini è Consigliere Provinciale Alto Adige – Südtirol del MoVimento 5 Stelle

 

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Renzo Roncat Mar, 01/17/2023 - 12:13

Purtroppo la norma d'attuazione ha ripreso e affidato al Consiglio della Provincia di Bolzano quello che, a livello nazionale, è affidato, in modo ancora più verticistico al governo.
É una vecchia problematica che la Corte Costituzionale nel lontano 1967 ha confermato con propria sentenza: il governo ha il potere di nominare una quota di magistrati della Corte dei Conti e questo, dice la sentenza, non lede il principio di indipendenza della magistratura contabile...
Bisognerebbe procedere con una modifica della norma d'attuazione (decreto legislativo 14 settembre 2011, n. 166) prevedendo l'introduzione di criteri oggettivi per l'individuazione dei candidati ( una graduatoria? titoli specifici?). L'abolizione del potere di designazione da parte del Consiglio Provinciale è invece questione molto più complessa in quanto chiama in causa quanto disposto dalla L.Cost. 18 ottobre 2001, n. 3).

Mar, 01/17/2023 - 12:13 Collegamento permanente
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Christian I Mar, 01/17/2023 - 13:51

E' la stessa cosa che succede nel grande mondo di Bigpharma: chi dovrebbe controllare spesso proviene proprio dai controllati, e ancora più grave, chi controlla spesso viene (profumatamente) pagato dai controllati.
Così funziona il mondo, una mano lava l'altra e insieme si lavano la faccia...

Mar, 01/17/2023 - 13:51 Collegamento permanente