Cronaca | Olimpiadi

“Dolomiti nel logo? Partita aperta”

Il presidente del CONI altoatesino Heinz Gutweniger smentisce la notizia secondo cui nel simbolo dei Giochi olimpici 2026 non ci sarà un richiamo al Trentino-Alto Adige.
Olimpiadi
Foto: upi

Pietra dello scandalo è la presunta assenza delle Dolomiti nel logo delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026, una comunicazione che il presidente del CONI Giovanni Malagò avrebbe dato, senza mezzi termini, al governatore trentino Maurizio Fugatti e ai suoi assessori in occasione della chiusura del Festival dello sport che si è tenuto dal 10 al 13 ottobre a Trento. Salvo improbabili e clamorosi colpi di scena, non si può tornare indietro e modificare la proposta presentata al Cio, avrebbe affermato Malagò. Una notizia che suona ancora più sconfortante se si considera il recente risultato portato a casa dai “nostri”, ossia l’entrata di Bolzano e Trento nel consiglio di amministrazione di un’apposita fondazione olimpica chiamata a gestire gli aspetti organizzativi del grande evento sportivo, con pari diritto di voto rispetto alle altre regioni nella nomina dei membri del comitato di gestione.

 

 

Niente paura, però, nulla è ancora detto. A riaccendere le speranze ci pensa il presidente del CONI altoatesino Heinz Gutweniger: “La partita è aperta, oggi non si può assolutamente affermare che nel simbolo non saranno rappresentate anche le Dolomiti - dice il numero uno del CONI a salto.bz -. È vero, c’è un po’ di ‘maretta’ nell’organizzazione dei Giochi, non sono difatti ancora state definite le commissioni, ma posso assicurare che non c’è stata alcuna decisione finale riguardo al logo, nell’ultima riunione del Comitato l’argomento non è stato affrontato ma nelle prossime settimane sapremo qualcosa di più, e voglio ricordare che avremo sempre un delegato locale in tutti gli organi deliberanti del Comitato stesso”. 

Altro punto critico la mancanza di un richiamo alle Dolomiti anche nella dicitura delle Olimpiadi che resterebbe “Milano-Cortina”. Il motivo principale: una certa refrattarietà da parte di Lombardia e Veneto che puntano a capitalizzare al massimo visibilità e ritorno economico. “Nei comunicati ufficiali, per questioni di lunghezza della dicitura, apparirà ‘Milano-Cortina’ - chiosa infine Gutweniger -, ma questo non significa che verremo oscurati, abbiamo pieni diritti in questa manifestazione e sapremo sfruttarli”.