Economia | PRU via Alto Adige

La soluzione di tutti i problemi di Bolzano?

Oggi un Durnwalder a ruota libera ha indicato nel progetto Benko un’occasione irripetibile per il capoluogo, “sempre che non voglia diventare una città qualsiasi".

Il grande mattatore della presentazione oggi a Palazzo Menz di un neonato ‘comitato di cittadini a sostegno del Kaufhaus’ è stato l’ex presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder. In un quarto d’ora il Landeshauptmann emerito ha esortato, perorato e rivendicato. Indicando nel sì alla consultazione popolare sul Kaufhaus un’occasione unica e irripetibile per rilanciare Bolzano

Durnwalder ha esordito lamentando la decadenza della città capoluogo. “Negli ultimi tempi Bolzano non è stata più in grado come una volta di presentarsi al mondo come luogo dell’incontro tra gruppi diversi ed esempio di sviluppo commerciale e culturale” ha detto l’ex presidente della giunta provinciale, aggiungendo che nel capoluogo “si è litigato molto e fatto poco”. 
L’ex Landeshautmann ha quindi subito affrontato la perenne accusa a lui rivolta di non aver fatto nulla per la città nei lunghi decenni del suo ‘regno’.

“Molti dicono che la situazione di Bolzano è colpa della Provincia che è stata cattiva. Non è vero: la Provincia per Bolzano ha anche fatto molto.”

Ma accingendosi ad elencare la lunga lista delle opere realizzate a Bolzano, Durnwalder - lapsus freudiano? - è partito rivendicando di aver “accorpato uffici della Provincia che originariamente si trovavano in 50 diversi siti”, dicendo di essersi preoccupato anche di identificare le nuove location nei pressi della stazione ferroviaria (“così le persone potevano andare e venire”). Davvero un’importante valorizzazione della città, non c’è che dire.
Successivamente l’ex presidente ha preso un bel respiro ed ha iniziato il lungo elenco delle opere “realizzate per Bolzano”, citando teatro, sale per concerti, università. Eurac, impianti sportivi, musei e concludendo con la sistemazione del Talvera (?). Quindi Durnwalder ha preso atto delle difficoltà croniche del comune di Bolzano (“la città si è occupata di molte questioni amministrative ma le è sempre mancata la forza per realizzare i progetti che metteva in piedi”). Passando ad affermare che è anche per questo che, ora, “i bolzanini dovrebbero essere contenti  che a Bolzano finalmente succede qualcosa”. 

L’ex presidente della giunta provinciale ha invitato la città a non incorrere più negli errori del passato (“mi ricordo ancora cosa è successo con il progetto Thun…”) ed ha proseguito fornendo il suo personale identikit del PRU di via Alto Adige.  

“Si investono 200 milioni, si creano posti di lavoro, e un rione viene riqualificato. Benko aveva possibilità di investire in altri luoghi del mondo è invece ha scelto il Sudtirolo. La città deve muoversi e modernizzarsi. Il progetto coinvolgerà anche molti imprenditori locali. Come sappiamo la crisi è tutt’altro che superata e questo progetto dà una grossa mano in questo senso. 
I cittadini sono stufi di avere a che fare con un’amministrazione bloccata, quello che vogliono è una capitale dove ci sono movimento e vita. E dove, soprattutto, le cose vengono fatte.”

Dopo di ciò Durnwalder ha spiegato perché, a suo avviso, il PRU di via Alto Adige una volta realizzato potrà avere un effetto positivo non solo sulla città di Bolzano ma anche sull’intero territorio provinciale. 

“La città viene migliorata perché è prevista riqualificazione di un intero quartiere. E i singoli quartieri vengono valorizzati allora è tutta la città ad essere valorizzata. Si è discusso molto sulla superficie commerciale del Kaufahas.  Per me è un dettagli ininfluente. Quello che conta è che viene realizzato un insediamento che consente alle ditte di presentarsi ai consumatori e vendere. Ma non ci saranno solo negozi, nell’insediamento troveranno spazio anche un Hotel, molti appartamenti ed altri servizi, anche culturali.”

Parlando come suo solito a braccio, ma seguendo una sua ben precisa scaletta, il Landeshaptmann emerito ha fatto quindi un accenno al parco (“che non sarà né rovinato né ridotto ma bensì migliorato grazie anche al fatto che via Stazione verrà pedonalizzata”), passando quindi ad un altro tema chiave, quello del traffico, dicendo una serie di cose destinate senz’altro a far discutere.  

Noi vogliamo ridurre il traffico” ha esordito Durnwalder, lasciandosi andare forse a un secondo lapsus. L’ex presidente della giunta provinciale si è detto quindi convinto che “il traffico nella zona diminuirà almeno del 40% visto che l’accesso a tutti i garage della zona sarà unificato e interrato sotto il distributore di piazza Verdi”. Durnwalder però ha colto anche l’occasione per criticare aspramente il fatto che, anche con l’attuale PRU, non verrà realizzato un sottopasso in piazza Stazione. 

“Io avrei voluto anche la via Garibaldi sotto terra ma il sottopasso davanti alla stazione bisognerebbe proprio farlo. Io l’avevo offerto alla città già nel 1992. Solo in Uganda ho visto una rotonda brutta come a Bolzano.”

Ultimo capitolo: il Virgolo, per Durnwalder un ennesimo sassolino da togliersi dalle scarpe.  

“Quelli sono ettari di cubatura non utilizzata. Al momento lì abbiamo una zona inquinata, di deposito e di non so che cosa ancora. E’ bellissima l’idea di prevedere una funivia che parte da piazza Verdi e va sul Virgolo. Lassù si possono fare moltissime cose: una grande sala congressi e molte altre attività ricreative e servizi. Bolzano ha bisogno di quest’area da destinare al rilassamento ed anche allo sfogo, perché no. E tutte queste cose sono previste dal progetto di Signa, anche se non è definitivo.” 

Durnwalder ha quindi concluso il suo statement a favore del progetto Benko affermando che “se a Bolzano non viene fatto niente alla fine il capoluogo non potrà che diventare una città qualsiasi”. Una cosa davvero inaccettabile per la forma mentis dell’ex presidente della giunta provinciale altoatesina. 

“Io credo che con la nostra autonomia e con il nostro standard di vita ed economico abbiamo bisogno di una capitale in cui tutti ci riconosciamo. Molti dicono che il Kaufhaus porterà alla morte di  non so quanti negozi ed imprese commerciali. Io invece credo che le persone che arriveranno per visitare il Kaufhaus poi si recheranno anche sotto i Portici e in tutta la città. 
Forse sarà necessario un periodo di assestamento e qualcuno dei Portici dovrà venire proprio al Kaufhaus per presentare i suoi prodotti. Ma alla fine il PRU sarà un vantaggio per tutti.”

Alzando il tono della voce e scandendo per bene le parole Durnwalder ha quindi affermato che “se uno viene e vuole fare qualcosa non gli vanno create tutte queste difficoltà”. Ed è dunque passato al suo messaggio conclusivo. 

“Questa è la mia opinione. Io sono stato a lungo responsabile di questa Provincia e se vedo un’iniziativa così importante non posso stare zitto di fronte a tutte le critiche che sono state sollevate”

Dopo uno scrosciante applauso da parte dei presenti, Heinz Peter Hager ha quindi passato il microfono ad alcuni altri commenti del comitato Pro Benko. 
A prendere la parola sono stati Piero Plebani del 'Comitato per la riqualificazione di Bolzano' che da qualche tempo cerca di estendere il concetto del PRU di via Alto Adige anche al resto della città capoluogo, Maurizia Mazzotta della società Italia Pura ed un paio di piccoli commercianti di lingua tedesca del centro storico. 
In particolare è risultata interessante la testimonianza di Elmar Pardeller, venditore ambulante di würstel, che ha ricordato come nella sua via Museo siano state proprio le grandi catene ‘straniere’ a salvarlo dalla chiusura quando sono subentrate ai negozi locali che stavano tutti chiudendo. 

Gli ultimi due statement alla presentazione del comitato sono stati di due ex primi cittadini, di Laives e Bressanone. Sia Giovanni Polonioli che Albert Pürgstaller si sono detti pure loro convinti che il voto nella consultazione popolare sul PRU sia una straordinaria occasione per rilanciare la città.
Nel comitato hanno fatto capolino tra gli altri - anche se non hanno preso la parola - anche il presidente degli immobiliaristi di Bolzano Carlo Persghin, l’architetto Oswald Zöggeler e il presidente del Neruda Volley Rudy Favretto.