Politica | Sanità

SOS PSICOLOGI

Un problema nascosto
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

  • Il 10 ottobre al MUSEION di Bolzano si è svolto un interessantissimo convegno organizzato dall’Ordine degli Psicologi della Provincia di Bolzano in occasione della giornata mondiale della salute mentale e nazionale della Psicologia, riguardo all’Intelligenza artificiale e altre sfide per un futuro percorribile.
    Come rappresentante del GT del Movimento 5 stelle non ho voluto mancare a un appuntamento così importante, viste le sfide che il futuro ci riserva nella fattispecie dell’argomento trattato, e con sommo stupore non potevo non notare l’assenza di nostri rappresentanti delle Istituzioni locali e della Sanità.
    Si è parlato di intelligenza artificiale e di tutte le sue applicazioni e  implicazioni, connesse alla psicologia, entrambe studiano la sfera cognitiva, i comportamenti e le emozioni umane.
    Ma tralasciando l’intelligenza artificiale, l’argomento che più ha coinvolto e interessato gran parte della  platea, è stata la discussione sulla istituzione della nuova figura del psicologo di base alla stregua del medico di famiglia , dove si è fatto il punto della situazione, in relazione agli incrementi percentuali di pazienti affetti da problemi mentali più o meno gravi che negli ultimi 10 anni sono raddoppiati, complice anche la recente pandemia. 
    L’OMS ha calcolato che il costo della sanità per la cura della salute mentale oggigiorno si aggira, a livello mondiale, a circa 1000 miliardi di dollari con la perdita di 12 miliardi di giorni lavorativi (Sole 24 ore), in Italia una somma pari a circa il 4% del PIL e questo fa comprendere quanto più sia necessaria e impellente una inversione di rotta sul problema, che porti a attuare urgentemente un processo di prevenzione che affianchi la cura della mente a quella del corpo. 
    A livello nazionale è in piedi un disegno di legge che ancora non viene approvato, causa la lentezza dovuta alla burocrazia e l’inefficienza dell’apparato, che denota, da parte dello Stato e di molte Regioni, scarso interesse per un problema che ancora oggi viene sottovalutato, visto che ancora non stati stanziati neanche i fondi necessari. Parliamo di un problema che presenta un impatto di forte connotazione sanitaria, sociale e d economica.
    Fatto salvo alcune regioni virtuose, fra cui l’Alto Adige non compare, alcune di loro si sono organizzate per cercare comunque di garantire un servizio di cure psicologiche primarie, che però non soddisfa appieno la continua richiesta. Il successo dell’impennata di richieste di bonus psicologico è indice di un bisogno continuo e accessibile a tutti. In Alto adige ne soffrono circa 30.000 persone 
    Il  Regno Unito, la Germania e i Paesi Bassi hanno già integrato lo psicologo di base nel sistema sanitario nazionale, psicologi che lavorano a stretto contatto con i pediatri e i medici di base.
    Sappiamo che qualcosa si stà facendo(Nr verde h24) e che qualcosa si stà muovendo, ma è tempo di accelerare. 
    Il settore sanitario rientra nelle competenze secondarie della nostra autonomia, e mentre aspettiamo il risveglio dell’apparato statale, con la prerogativa di cui disponiamo possiamo fin da subito agire sulla prevenzione e iniziare a organizzare un servizio che mai come adesso necessita di essere implementato nel nostro sistema sanitario. 

    Lo chiedono i cittadini.

     Accettulli Antonio Michele