Società | Politica e scienza

“Unibz è poco universitaria”

Scherer di Sh.Asus parla del ruolo dell’Università di Bolzano dopo il rifiuto di concedere spazi per un dibattito sulle Olimpiadi perchè “troppo politico”. Sostegno da Junge Generation Svp e giovani Verdi.
  • La linea di demarcazione tra politica e università va tracciata così nettamente? Sono in molti a chiederselo dopo che l’associazione Sh.Asus si è vista rifiutare dall’Università di Bolzano la concessione di un’aula perché organizzava un dibattito “politico”. “Abbiamo un bel rapporto con Unibz, ma quando si tratta di dibattiti… - racconta Magdalena Scherer, nel consiglio di Sh.asus -. È dagli anni ’50 che organizziamo dibattiti, l’anno scorso volevamo fare una tavola rotonda sulle elezioni provinciali invitando tutte le parti politiche non ce l’hanno fatto fare. Quest’anno è toccato al dibattitto sulle Olimpiadi”.  

    L’associazione studentesca Sh.Asus aveva chiesto ad Unibz l’utilizzo di uno spazio per una tavola rotonda sul tema delle Olimpiadi 2026, con ospiti Elide Mussner (portavoce dei Verdi), Arno Kompatscher (Presidente della Provincia di Bolzano), il climatologo Gerog Kaser e il professore di management sportivo Martin Schnitzer. Dopo aver saputo i nomi degli ospiti, l’università, che prima si era mostrata disponibile, ha negato all’associazione studentesca uno spazio per il dibattito. In seguito alla "minaccia" di Sh.Asus di rivolgersi alla stampa, l’università ha parlato di un malinteso, ma ormai la frittata era stata fatta. 

  • Magdalena Scherer: La vicepresidente dell'associazione studentesca Foto: Sh.Asus
  • Il regolamento interno dell’università, nella parte che regola l’uso degli spazi della libera da parte di terzi, dispone: “L’utilizzo degli spazi per manifestazioni politiche non viene generalmente concesso”, senza specificare i criteri di valutazione.  “Una soluzione potrebbe essere avere una sorte di commissioni che verifica caso per caso e che motivi in caso di diniego”, suggerisce Scherer. “Vogliono questa separazione netta tra scienza e politica e per dibattiti politici le organizzazioni si devono rivolgere altrove – aggiunge Scherer –. Posso capire che non vogliano fare entrare i partiti nell’università, ma ci sono questioni come istruzione, diritti umani, ambiente o turismo che inevitabilmente toccano la sfera politica. Ci si lamenta che i giovani non si interessano di politica e non vanno a votare, ma con questo atteggiamento sarà difficile cambiare le cose”. 

    “Sicuramente l’Università di Bolzano è molto giovane e per questo forse è poco universitaria - sottolinea Scherer - Manca quel ruolo sociale importante per un’università di formazione di una mente critica. Questa vicenda mostra purtroppo che lo sviluppo di un’opinione propria non sembra essere una priorità per Unibz. La politica è ben accetta quando si tratta di dare il benvenuto agli studenti o fare visite guidate, quindi perché non anche per i dibattiti? Comprendo la necessità di mantenere alti standard e criteri di qualità, ma non può esserci un rifiuto a priori”.

    A schierarsi a sostegno di Sh.Asus ci sono anche due organizzazioni politiche giovanili. Secondo la Junge Generation della SVP “è inaccettabile che le discussioni socio-politiche non siano autorizzate alla Libera Università di Bolzano”, ha sottolineato Anna Künig, presidente di Young Generation. “Le università, in particolare, dovrebbero essere piattaforme per lo scambio e la discussione di idee e opinioni, indipendentemente dal fatto che siano di natura socio-politica, economica o sociale. Va da sé che un evento puramente partitico è inaccettabile. Ma non è questo il caso”. 

    Anche per gli Young Greens Southtyrol è" del tutto incomprensibile perché l'organizzazione di eventi su temi attuali di interesse per studenti e studentesse venga ostacolata anziché promossa all'università. I dibattiti su tematiche di attualità sono all'ordine del giorno in altre università e rappresentano un grande arricchimento per la società e per le università stesse. "'università deve assumersi la responsabilità di offrire a studentesse e studenti uno spazio per i dibattiti di attualità autogestiti".