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“Piano rumore non condivisibile”

Secco no di Confindustria al Piano approvato dal Comune di Bolzano: “Incentiva la delocalizzazione delle imprese, impossibile realizzare investimenti in Zona produttiva”.
Acciaierie Valbruna
Foto: Seehauserfoto
  • Confindustria boccia il Piano rumore recentemente approvato dalla Giunta Comunale del capoluogo. "Inciderà sulla Zona industriale di Bolzano" e perciò "risulta, per come è impostato, non condivisibile", scrive il Comprensorio Bolzano Città di Confindustria Alto Adige nel documento tecnico con le osservazioni al piano stesso trasmesso al Comune di Bolzano. "Bolzano Sud è l’area a maggior valore aggiunto della città con 1.800 aziende insediate nelle quali lavorano oltre 18.000 persone, pari a circa un terzo del totale degli occupati dipendenti di Bolzano", sottolinea Confindustria, mentre "la premessa del Piano Rumore prevede espressamente d'incentivare la delocalizzazione delle imprese industriali dalla zona industriale stessa. Al contrario di altri Paesi e Regioni, anche vicini, che cercano con sforzi notevoli di attrarre nuove aziende consapevoli dei posti di lavoro altamente qualificati e del grande valore aggiunto per il territorio che l’industria riesce a garantire".

  • Le zonizzazione del Piano rumore: Confindustria chiede la classe acustica V per tutta l'estensione della Zona produttiva, nonché la classe VI per le zone in cui sia già presente l’attività industriale a ciclo continuo. Foto: Comune di Bolzano
  • Non solo. "Le imprese della zona industriale sono impegnate a investire su processi produttivi altamente innovativi e automatizzati per poter reggere la competizione con le aziende di tutto il mondo. Tali investimenti per poter essere ottimizzati e ammortizzati necessitano di cicli di produzione estesi, talvolta anche continui". Invece, notano gli industriali con grande preoccupazione, "il Piano Rumore stabilisce limiti acustici restrittivi e che rendono impossibile realizzare tali investimenti. Esso pone ostacoli insormontabili alle imprese stesse per l’ottenimento della certificazione ambientale, qualifica essenziale per la competitività attuale e futura".

  • “Alloggi non a discapito delle industrie”

    “Le conseguenze di tale impostazione saranno la perdita di posti di lavoro qualificati essenziali per dare un futuro ai nostri giovani nonché minor gettito fiscale per finanziare i nostri servizi essenziali” sottolinea Vinicio Biasi, rappresentante del Comprensorio Bolzano Città di Confindustria. "Va garantita la possibilità di lavorare, laddove necessario, a ciclo continuo. Pertanto chiediamo di assegnare alla zona industriale di Bolzano Sud la classe acustica V per tutta la sua estensione, nonché al suo interno, la classe acustica VI per tutte le zone in cui sia già presente l’attività industriale a ciclo continuo". Una richiesta, secondo Confindustria, che allineerebbe Bolzano a quanto fatto dalle regioni a noi confinanti. "Gli alloggi a costi sostenibili non vanno realizzati a detrimento delle zone produttive ma in aree che assicurino una alta qualità del vivere".

  • Vinicio Biasi, rappresentante del Comprensorio Bolzano Città di Confindustria: "Va garantita la possibilità di lavorare, laddove necessario, a ciclo continuo". Foto: Confindustria Alto Adige
  • “Siamo convinti che la Giunta e il Consiglio comunale di Bolzano vogliano garantire lo sviluppo sostenibile dell’area industriale di Bolzano Sud, così da assicurare la creazione di occupazione e benessere nel capoluogo, nei Comuni immediatamente limitrofi e nell’intera Provincia” conclude Biasi.