“Un piano Marshall per il clima”
Di fronte all’evidenza dei fatti l’indifferenza collettiva riguardo gli effetti del cambiamento climatico va scemando. Credito va dato anche alla mobilitazione del gruppo studentesco dei Fridays for Future, particolarmente attivo anche in Alto Adige. In piazza della Mostra a Bolzano, venerdì scorso (16 agosto), i giovani sono tornati a manifestare al grido di: “La crisi climatica non va in vacanza”. La Siberia in fiamme ne è un drammatico esempio. E i dati confermano l’allarme. Il recentissimo rapporto del comitato scientifico dell’Onu sul clima, l’Ipcc, ha evidenziato come il riscaldamento globale, oltre a far aumentare la siccità e le piogge in tutto il pianeta, produrrà sempre più guerre, fame e migrazioni. Per la scienza ci restano solo 11 anni per provare a invertire la rotta. La politica, tuttavia, sembra prendersela con calma. Prova ad andare controcorrente, incalzato dalle giovani generazioni, nel suo piccolo, il governatore del’Alto Adige Arno Kompatscher che dall’Austria, nel corso del Forum Alpbach (tenutosi da venerdì a domenica), ha lanciato la sua proposta all’Unione Europea: investire ogni anno, in Africa, l'1% del prodotto interno lordo dei paesi membri della UE per finanziare un piano Marshall per il clima.
“Sono molte le azioni che possiamo mettere in campo ‘in casa nostra’, dal risparmio energetico alla mobilità sostenibile, a un corretto comportamento individuale, ma ciò non basta, l’Europa è chiamata a fare di più anche in Africa - ha spiegato Kompatscher -. Con il piano Marshall da un lato faremmo qualcosa di concreto contro la crisi del clima, che rappresenta la più grande sfida dell’umanità per i prossimi decenni, e dall’altro offriremo un sostegno finanziario importante alle popolazioni africane, le quali potranno avere un futuro e non essere costrette ad emigrare verso l’Europa”.
Il programma di investimenti servirebbe a sostenere progetti su tecnologie, innovazione e rimboschimento, ha riferito Kompatscher sottolineando sostanzialmente che volere è potere e ricordando che la NATO, ad esempio, riceve dalla UE il 2% del PIL. “La Provincia di Bolzano - ha detto il Landeshauptmann - pur non potendo incidere in maniera significativa rispetto ai grandi paesi europei, vuole fare la sua parte e rappresentare un esempio positivo da questo punto di vista. Nei prossimi anni, infatti, investiremo circa 100 milioni di euro in progetti di tutela del clima, in aggiunta ai fondi che verranno stanziati per i programmi di cooperazione allo sviluppo”.
Kompatscher, citando il motto del Forum Alpbach, “libertà e sicurezza” ha aggiunto che “si tratta di valori che in Europa non sono più così scontati, ma che all’interno dell’Euregio continueremo a difendere. Senza chiudersi in noi stessi, però, ma con uno sguardo al resto del mondo”.
Nei prossimi anni investiremo circa 100 milioni di euro in progetti di tutela del clima, in aggiunta ai fondi che verranno stanziati per i programmi di cooperazione allo sviluppo
Nel frattempo, un’altra protesta, stavolta contro il rumore dei motori e lo smog causato dal forte traffico sui passi di montagna, è andata in scena ieri a a Passo Sella. Tra i manifestanti gardenesi, una cinquantina in tutto con mascherina sul viso e cuffie sulle orecchie, molti giovani della cosiddetta “generazione clima”. Tra le richieste degli ambientalisti il potenziamento degli autobus, l’abolizione dei parcheggi in quota così da incoraggiare i turisti ad utilizzare il trasporto pubblico, una giornata dedicata in via esclusiva alle bici e più controlli sulle auto e soprattutto sulle moto.
Ein "Marshall"-Plan für
Ein "Marshall"-Plan für Afrika ist sicher der richtige Weg, denke auch ich. Prioritäten sollten dabei sein : Intensive Aufforstung (Lieferung der Pflanzen und beratende und kontrollierende Begleitung durch Fachpersonal) und zukunftsfähige Arbeitsplatzbeschaffung vor Ort durch reizvoll geförderte europäische Unternehmen. Dafür bleibt leider nur sehr wenig Zeit. Die Politik, insbesondere die EU und die Länder, müssen daher dafür dringend die Voraussetzungen schaffen.
In risposta a Ein "Marshall"-Plan für di Karl Trojer
Lieferung der Pflanzen: nein,
Lieferung der Pflanzen: nein, sie sollen ihre eigenen Setzlinge und Pflanzen ziehen und ein Projekt entwickeln, das das ihre ist! Deshalb auf keinen Fall: " kontrollierende Begleitung durch Fachpersonal" Das Fachpersonal einsetzen, um ihnen eine Grundausbildung in Tropenlandwirtschaft zu kommen zu lassen! Sie beraten, wenn sie danach fragen. Die Kontrolle braucht es nur beim Geld!
Auch im produzierenden Gewerbe, die gleiche Vorgehensweise! Nicht: "...zukunftsfähige Arbeitsplatzbeschaffung vor Ort durch reizvoll geförderte europäische Unternehmen.! Sie müssen klein anfangen und die Dinge anbauen und produzieren, die sie brauchen. Der Einfuhr von billiger Ware/-Lebensmittel aus Amerika und Europa oder China muss unterbunden werden!
Die Kolonial-Zeit jeglicher Art muss vorbei sein!
Weltbevölkerung: Wo sind die jungen Menschen? von ARTE-Tv: https://www.arte.tv/de/videos/083964-016-A/mit-offenen-karten/